ARISTOTELE E I MISTERI DI ELEUSI di Margaret Doody

ARISTOTELE E I MISTERI DI ELEUSI di Margaret Doody

STEFANOS SI SPOSA

Aristotele e i misteri di Eleusi (Sellerio, 2006) di Margaret Doody è il settimo appuntamento dopo Aristotele detective (leggi QUI la recensione), Aristotele e il giavellotto fatale (leggi QUI la recensione), Aristotele e la giustizia poetica (leggi QUI la recensione), Aristotele e il mistero della vita (leggi QUI la recensione), Aristotele e l’anello di bronzo (leggi QUI la recensione) e Aristotele e i veleni di Atene (leggi QUI la recensione).

IV secolo a.C. Una nuova serie di delitti scuote gli antichissimi culti esoterici di Demetra e Kore, le dee del ciclo fertile di morte e rinascita, il culto dell’inabissarsi della vita nelle tenebre sotterranee e del riemergere alle stagioni solari. Si tratta di una originaria istituzione della religiosità con un che di ostico per la spiritualità dei buoni greci, sia nella concezione originale delle cose ultime con la promessa di immortalità, sia per un’implicita indifferenza rispetto alle distinzioni della cittadinanza in quanto accolgono tra gli iniziati anche gli schiavi.

Puta caso Stefanos (figlio di Nichiarco del demo di Cidatene, giunto all’età di 26 anni) si sposa, finalmente (è proprio il caso di dirlo), con la quindicenne Filomela, figlia dell’irascibile Smicrine, agricoltore presso Eleusi. Pertanto l’asse dell’investigazione può spostarsi verso la città del tempio di Demetra, lì dove risiedono i Misteri: bisogna difatti risalire la pista tenebrosa attraverso i collegamenti arcani per scoprire gli oscuri moventi dei colpevoli.

Aristotele e i misteri di Eleusi_Libri Senza Gloria
Aristotele e i misteri di Eleusi_Libri Senza Gloria

LA POLITICA

Stefanos si ritrova suo malgrado bersaglio di una serie di denunce. Prima la causa mossa da Licone, vicino della fattoria dell’Imetto che ce l’ha con la famiglia di Filocle per invasione di proprietà e danni da allagamento; poi Callimaco del demo di Collito, un cittadino di mezza età che gli fa causa ripescando un vecchio contratto di matrimonio perché Stefanos sposi sua figlia Carmia. Come se bon bastasse, a casa di Gerone, un cittadino ateniese proprietario di una casa nel demo di Citadene a poca distanza da Stefanos, viene ritrovato il cadavere di suo cognato, Ippobate di Torico. Altro vicino di casa è Alirrotio che si rivela essere la “gazza ladra” che, tra i suoi vari furti, ha messo le mani sui preziosi regali che Fimolela aveva ricevuto da Filonica (moglie separata di Smicrine, ora vive come apicultrice nella fattoria di famiglia sul monte Imetto).

Se ogni storia poliziesca si ispira a un’opera del grande filosofo Stagirista, quella in questione sembra rimandare forse alla Politica. Come sempre nella scrittura della Doody il funzionamento pratico della vita pubblica, le procedure ufficiali e i costumi privati, i modi di divertirsi e il mondo degli affari, perfino la topografia delle città, si animano di vita propria.

In questa nuova intricata inchiesta di Aristotele (56 anni), che è un metoikos (ovvero filosofo straniero residente ad Atene, dove dirige il Liceo) ma che soprattutto è uno Sherlock Homes freddo e mosso da uno scetticismo dandistico, insieme al fido Stefanos (che scrive in prima persona), la coppia di detective individua non solo la trama di una cospirazione ma anche la malinconica decadenza del mondo greco classico in età alessandrina.

La lezione di Aristotele
La lezione di Aristotele

PICCOLI E GRANDI MISTERI

Stefanos asseconda il desiderio della moglie di iniziarsi insieme ai misteri eleusini. Prenderanno parte alla processione con Aristotele (che per una volta non arringa ma si fa insegnare), convinto a sua volta dall’avvenente schiava Erpillide, sua domestica personale e balia della figlia Pitia. L’iniziazione (i Piccoli Misteri) comincia durante l’Antesteriore, il mese dei primi fiori, lo stesso periodo in cui l’anno prima Stefanos e il Maestro erano impegnati nella missione di Delfi (Aristotele e la giustizia poetica). Fa in quest’occasione il suo cammeo la “più bella donna di Atene“, ovvero l’hetaira Frine che era stata grande protagonista del precedente romanzo (quello su I veleni di Atene). L’iniziazione termina nel mese di Boedromione, fine estate, quando il corteo eleusino della dea del grano lascia Atene guidata da: il Gerofante che è il sommo sacerdote del Tempio di Demetra e Persefone, il Daduco (di nome Anias) che ricopre l’alta carica religiosa di portatore di fiaccole, la sacerdotessa delle due Dee che è la somma celebrante dei riti, più lo stuolo di servitori e schiavi del Santuario di Eleusi.

La processione è raccontata con dovizia di particolari. La Doody ci accompagna fin lì dove non ci sono testimonianze storiche, e giunti al cuore oscuro dei Grandi Misteri si dipana l’intreccio che svela tutti gli altri misteri (ben più umani) facendo emergere in tutta la sua nudità il sottile senso di smarrimento generale dell’uomo greco.

CONCLUSIONI

Non aspettatevi il solito giallo. Anzi, non aspettatevi un giallo. Il fatto che Aristotele e i misteri di Eleusi sia pubblicato dalla casa editrice di Montalbano non è ragione sufficiente. Ma del resto chi, veramente, si aspettava un nuovo crime dalla Doody? L’intreccio va ben oltre un qualsiasi mystery e mette insieme più di un genere, secondo uno schema che i lettori più affezionati ormai conoscono bene. Come sempre la lettura è scorrevole, a dispetto delle oltre 600 pagine attraverso cui la storia (le storie) viene diluita.

Ora che Stefanos ce l’ha fatta a sposarsi, quanti altri romanzi dovremo attendere prima che lui e Filomela mettano al mondo un erede?

Finito di leggere: venerdì 21 luglio 2023.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Aristotele e i misteri di Eleusi di Margaret Doody, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *