CACCIA A OTTOBRE ROSSO libro vs film

CACCIA A OTTOBRE ROSSO libro vs film

ESORDIO (FANTA)POLITICO

L’esordio da 600 pagine di Tom Clancy è il capolavoro della spy-story: Caccia a Ottobre Rosso. Un romanzo preceduto solo dalla sua fama, e da quella del film da esso derivato.

L’intrigo (fanta)politico, egregiamente scandito da colpi di scena e suspence alle stelle, si dipana nella partita a battaglia navale fra le due superpotenze atomiche Russia e America. Un duello di portata immane quello che mette a confronto le tattiche militari delle due superpotenze e al contempo “minimo” quello fra intelligenze individuali che si combattono negli ambienti claustrofobici dei sottomarini.

IL PADRINO DEL TECHNO-THRILLER

Thomas “Tom” Clancy non ha intrapreso l’amata carriera militare per colpa di una gravissima miopia. Non gli è rimasto altro da fare che conseguire una laurea in Lettere e lavorare da tristo assicuratore: unica pubblicazione a curriculum un articolo tecnico per rivista specializzata. Fin quando nel 1977 Clancy non si imbatte nel trafiletto riportante la tentata diserzione da parte di una fregata russa in Svezia. Pochi anni dopo questa suggestione si trasforma nel suo romanzo più celebrato.

Tom Clancy
Tom Clancy

Grazie alle insistenze della editor Deborah Grosvenor, Caccia a Ottobre Rosso viene dapprincipio dato alle stampe dalla Naval Institute Press, piccola casa editrice specializzata che non aveva mai pubblicato narrativa prima d’allora. Il resto è storia.

CAPOLAVORO

Qui non si scomoda il termine capolavoro per nulla. Capolavoro anzitutto perché apripista: “uccide” la precedente spy-story alla James Bond e l’eroe muscolare di stampo reaganiano incarnato in quegli anni da Stallone e Schwarzenegger; e fa nascere il genere del techno-thriller insieme ai suoi protagonisti più cervellotici. Proprio il Presidente Ronald Reagan, in un’intervista, disse di star leggendo il romanzo e di non riuscire a smettere. Un endorsement di tutto rispetto che negli anni ha portato Caccia a Ottobre Rosso a vendere oltre sessanta milioni di copie.
Una cosa che era sempre mancata ai precedenti libri spionistici e d’azione era proprio la caratterizzazione psicologica dei suoi protagonisti: il protagonista Jack Ryan è l’esatto opposto dello stereotipo. Non deve nemmeno vedersela con un villain da fumetto, ma con un personaggio all’altezza del comandante Ramius, tratteggiato in maniera più realistica del vero.

Sean Connery è James Bond
Sean Connery è James Bond

GENIO

Una combinazione tale (nuovo genere, nuovo personaggio) da rendere il trentottenne assicuratore del Maryland uno degli scrittori più letti del secolo scorso e i suoi romanzi studiati nei War College americani. Tom Clancy, l’uomo che dichiarava di prendere le sue informazioni da documenti pubblici ma che veniva spesso chiamato dal governo in qualità di consulente militare, ha vissuto fino ai suoi ultimi giorni in una fortezza privata dalla recinzione elettrificata con un poligono da tiro sotterraneo e con un carro armato M60 parcheggiato in giardino. Lui il verde militare ce l’aveva nel sangue.

LA FUGA

La divisione dei capitoli è temporale (ogni capitolo è un giorno diverso), la divisione dei paragrafi interni è geografica (ogni paragrafo ha un’ambientazione differente). Seguiamo giorno per giorno (da venerdì 3 a lunedì 20 dicembre) il pazzesco viaggio del sottomarino comandato da Mark Ramius, figlio di quel celebre Aleksandr Ramius divenuto eroe della patria nonostante i natali lituani.
Ramius, grande-russo per parte di madre (e lituano, come detto, per parte di padre), guida l’Ottobre Rosso: il sommergibile nucleare sovietico che deve il suo nome al glorioso mese della Rivoluzione. Sebbene di classe Tyhpoon, un avveniristico dispositivo senza eliche lo fa muovere silenziosamente, quasi invisibile persino ai sonar nemici.

Sean Connery è Mark Ramius
Sean Connery è Mark Ramius

Ramius è il migliore ufficiale della Marina sovietica, per il Partito è un membro fedele: in realtà è molto di più, larger than life, uno di quegli uomini infallibili e terribili, adorato dai soldati che ha scelto personalmente dopo anni di addestramento. Ramius ha il “difetto” di pensare da individuo: deluso da come l’arretrato sistema medico della Madre Russia sia complice della morte della sua amata moglie Natalia Bogdanova, prima ha fregato il Partito parlando a pappagallo, poi sottraendogli il suo più pericoloso e futuristico sottomarino.

LA GRANDE FUGA

Insieme al suo esercito personale (ufficiali addestrati personalmente e che praticamente venerano il suo culto), Ramius guida il monstrum marino come Nemo il Nautilus, passando per le coste degli storici nemici imperialisti e facendo rotta verso Cuba.

E quando l’eroico sommergibile USS Dallas lo tallona da vicino, l’Ottobre Rosso sfuggirà effettivamente ai sonar americani dopo l’attivazione del cosiddetto cingolato (la traduzione originale, ripresa dal doppiaggio del film, è Caterpillar): l’evolutissimo macchinario per la propulsione silenziosa.

Courtney B. Vance è Ronald Jones
Courtney B. Vance è Ronald Jones

Chi sono gli eroi del multietnico sottomarino Dallas? L’attempato comandante “terroneBart Mancuso che ha ancora grinta da vendere, il tenente di vascello Thompson e l’ecogoniometrista di seconda classe “nero” Ronald Jones. Trascorreremo molto tempo (piacevole) in loro compagnia.

LA CACCIA

La grande fuga dell’Ottobre Rosso, in seguito al successo dell’omonima pellicola rititolato Caccia a Ottobre Rosso, rappresenta l’esordio di Jack Ryan (tornato alla ribalta quest’anno con la nuova serie TV Amazon a lui dedicata con protagonista John Krasinski), storico navale diventato analista per la CIA. In ordine cronologico quest’impresa si colloca come quarta apparizione di Ryan, una delle quali lo vede intervenire nelle disavventure di John Kelly in Senza rimorso (leggi QUI la recensione).

John Krasinski è Jack Ryan
John Krasinski è Jack Ryan

Insieme a Ryan fanno la loro comparsa altri comprimari ricorrenti della saga: il suo mentore l’ammiraglio James Greer (Morgan Freeman in Al vertice della tensione e Wendell Pierce di The Wire nella serie TV), il futuro giuda e vicedirettore delle operazioni CIA Robert Ritter (si vedano i romanzi Senza rimorso e in particolare Pericolo imminente) e il giudice Moore.

IL FILM

Il film, uscito nel 1990 (appena dopo la caduta del Muro di Berlino), è ambientato sei anni prima, nel 1984, anno in cui il romanzo è stato pubblicato (prima che la Guerra Fredda terminasse e prima che Gorbaciov salisse al potere). Come il libro per la letteratura, la sua trasposizione rappresenta anche l’esordio cinematografico di Jack Ryan.

Gli attori sono tutti azzeccatissimi. A interpretare l’immenso Ramius c’è l’immenso sir Sean Connery: il “vecchio” James Bond che idealmente firma il passaggio del testimone alla spia meno avventurosa e più intellettuale di Jack Ryan. Lo impersona quell’attore che Quentin Tarantino ha sempre giudicato la migliore scelta per interpretare Bruce Wayne: parliamo di Alec Baldwin.

Speed (1994)
Speed (1994)

La fotografia è firmata dal veterano Jan de Bont (già direttore di quella di Trappola di cristallo), futuro regista dei due Speed e del secondo Tomb Raider.

INCIPIT

Il film è introdotto da un effetto telescrivente sulla cartina nautica del globo terrestre: la didascalia ci suggerisce che stiamo per assistere a una storia vera, mai raccontata e debitamente celata dai governi.

Alec Baldwin è Jack Ryan
Alec Baldwin è Jack Ryan

L’opening segue quasi di pari passo quello del libro: non vediamo l’Ottobre Rosso salpare da Polkarnij ma già scortato in mare. No, meglio di così. L’inquadratura western degli occhi di Connery/Ramius si trasforma in uno zoom all’indietro che lo svela affacciato al portello del sottomarino in compagnia dell’ufficiale in seconda e suo braccio destro Vasilij Borodin (Sam Neill).
La scena successiva, dall’altra parte del mondo, è un secondo zoom all’indietro che a partire dal disegno appeso a parete di una nave storica inquadra lo studio di Ryan/Baldwin. Ed ecco subito schierati l’uno contro l’altro i due titani della storia: se infatti nel libro il successo dell’operazione sarà dovuto a uno sforzo congiunto, nel film si punta sull’intervento individuale.
Entrambe le scene sono legate dalla compatta colonna sonora (curata da Basil Poledouris) che ci propone l’Inno della Marina Sovietica.

Sam Neill è Vasilij Borodin
Sam Neill è Vasilij Borodin

ATTO I

Subito dopo Jack Ryan deve vedersela con le turbolenze in volo verso Washington e l’insistenza di una hostess. E’ questa una curiosa autocitazione del regista John McTiernan della scena iniziale di Trappola di cristallo: lì era Bruce Willis/John McClaine a mostrarsi teso in volo e a respingere i consigli non richiesti di un passeggero invadente.
In piena Guerra Fredda, l’Ottobre Rosso salpa verso l’Oceano Atlantico: nel film per testare il nuovo dispositivo di propulsione magnetoidrodinamico, nel libro con la scusa di prendere parte a un’esercitazione.

Bruce Willis è John McClaine
Bruce Willis è John McClaine

L’omicidio dell’ufficiale politico Putin (nome utilizzato in tempi non sospetti), messo lì a sorvegliare Ramius, è praticamente identico nelle due versioni: con l’osso del collo spezzato e il tè versato.

Mentre l’Uomo Nuovo Sovietico Ramius tiene un discorso al cerchio ristretto di ufficiali che come lui si sono macchiati di alto tradimento (a eccezione del dottor Petrov di Tim Curry, cautamente allontanato da Borodin), sull’USS Dallas l’intraprendenza dell’addetto sonar in seconda Jones (un giovanissimo Courtney B. Vance) distingue la firma acustica dell’Ottobre Rosso da una normale attività sismica. La registra su un nastro di Beethoven, l’accelera di dieci volte e la fa sentire al suo comandante Bart Mancuso (Scott Glenn). Inizia la caccia.

Tim Curry è il dottor Petrov
Tim Curry è il dottor Petrov

LA GRANDE CACCIA

Gli antisommergibili americani notano frattanto l’intera flotta sovietica partire per dare la caccia a Ottobre Rosso e sospettano qualcosa di grosso. Le spie occidentali intercettano la lettera spedita da Ramius all’ammiraglio Padorin e fraintendono: Mosca vuole abbattere il sommergibile perché Ramius non ceda la tecnologia nelle mani nemiche, invece la commissione di sicurezza americana teme che Ramius voglia lanciare i missili contro gli States.
Le spie però sono anche a Washington, fra cui un collaboratore al Watergate del senatore Donaldson. Curioso che a scoprirlo ci sia anche quel Ritter che, (come detto sopra) nei futuri appuntamenti con questa saga action-thriller, scopriremo essere in combutta proprio con i sovietici.

LA SFIDA DI RYAN

Il piano americano (proposto dal sottovalutatissimo invalido Skip Tyler) è quello di fare esplodere un vecchio sottomarino americano spacciandolo per l’Ottobre Rosso in modo da fare allontanare la flotta russa, e frattanto accompagnare il vero sottomarino in un nascondiglio a Norfolk.

Scott Glenn è Bart Mancuso
Scott Glenn è Bart Mancuso

Nel film Jack Ryan è l’unico a sospettare le reali intenzioni di Ramius mentre nel libro la commissione gli crede immediatamente e non gli concede tre giorni di tempo per dimostrare la sua teoria sulla diserzione. Cose che succedono solo a Hollywood. E per questo Clancy può concedersi il lusso di un arco temporale in diciotto giorni.

IL VIAGGIO DI RYAN

Dal giorno di quell’incidente con l’elicottero quando prestava servizio come sottotenente dei marines, Jack Ryan ha dannatamente paura di volare (ecco spiegata la tensione iniziale a bordo dell’aereo). Eppure non potrà esimersi dalla missione a lui affidata direttamente dal Presidente USA.

Richard Jordan è il dottor Pelt
Richard Jordan è il dottor Pelt

Nel libro Ryan viene prima spedito sulla portaerei USS Kennedy (nel film diventa l’Enterprise) e poi sulla HMS Invincible dei cugini britannici impegnata in un’esercitazione al largo delle Bermude e denominata “Delfino Infiocchettato” (nel film Ryan si sposta direttamente a bordo della USS Dallas che frattanto ha rintracciato nuovamente l’Ottobre Rosso). Sulla Invincible Ryan è ospite dell’ammiraglio White: nella vita privata i due vanno a caccia insieme e le mogli sono molto amiche.
Dopo che un casuale incidente ai motori dell’elicottero Super Stallion decreta la morte dei quattro agenti segreti mandati da Washington per risolvere la questione, e non rimanendo molto tempo, è Jack Ryan a dover prendere il loro posto e a lanciarsi nella mischia insieme a un ufficiale britannico che parla il russo. E’ il caso ad avere scelto Ryan sebbene, ricordiamo, è lui ad essersi inizialmente offerto volontario.

PIANO AMERICANO

Quando si esauriscono le batterie dell’Ottobre Rosso e il suo reattore nucleare presenta delle perdite, Ryan vi sale a bordo grazie al minisommergibile che, nel suo viaggio di ritorno, evacua il grosso dell’equipaggio. I russi vengono imbarcati sul Pigeon mentre il vecchio sommergibile Ethan Allen viene abbattuto e spacciato per l’Ottobre Rosso. Il piano ha funzionato.

James Earl Jones è l'ammigraglio James Greer
James Earl Jones è l’ammigraglio James Greer

Per esigenze narrative, l’ammiraglio Greer (James Earl Jones riprenderà il ruolo anche nei due successivi film dove a vestire i panni di Jack Ryan sarà Harrison Ford) segue tutto non dall’ufficio a Washington ma da un altro mezzo navale.

Chi invece è rimasto a tramare diplomaticamente a Washington D.C. sono il Presidente e il dottor Pelt (Richard Jordan) – al quale appartiene una delle battute più famose del film – spesso a colloquio con l’ambasciatore russo Arbatov (nel film viene ribattezzato Andrei Lisenko).

ALTA TENSIONE

Per ovvie ragioni l’adattamento si prende alcune libertà sia per condensare l’enorme materiale sia per incalzare il ritmo. Ne è un esempio la parabola della Rotta Rossa Uno, quando l’Ottobre Rosso viene inseguito dai russi che vogliono abbatterlo sino al termine del canyon roccioso noto in Islanda come “I Gemelli di Thor”.

Fra i peggiori nemici di Ramius figura uno dei suoi migliori allievi: Viktor Tupolev (Stellan Skarsgard), capitano (nel libro è comandante) del sottomarino V.K. Konovalov di classe Alfa. Uno dei momenti più esemplari del lavoro svolto dagli sceneggiatori lo si vede nello scontro finale in cui Ramius dice a Ryan di aver letto il suo libro su un famoso ammiraglio e che si è sbagliato: quell’ammiraglio è un imbecille! Se nel romanzo questa conversazione avviene fra pagine tutto sommato tranquille, nel film viene con grande maestria inserita nella scena in cui Mark Ramius ha ordinato a Jack Ryan di virare il timone a dritta verso il siluro sparato contro di loro. Un’azione che sembra condannarli a morte sicura ma che in realtà farà venir fuori l’intelligenza nautica di Ramius e come, in fondo, facesse bene a giudicare “imbecille” quell’altro ammiraglio.

Stellan Skarsgard è Viktor Tupolev
Stellan Skarsgard è Viktor Tupolev

Il siluro era stato sparato dal Konovalov: questo sommergibile farà una brutta fine (nel film spaccato a metà, nel libro colpito da un missile).

FINALE

Lo stesso Ramius ha manomesso il reattore nucleare e gli apparecchi rilevatori di radiazioni pur di far sbarcare i suoi e far concedere l’asilo politico ai suoi fedelissimi.
Ryan rimane sull’Ottobre Rosso in compagnia di Ramius e pochi altri, compreso un giovane cambusiere infiltrato dal GRU e disposto a far saltare tutto in aria piuttosto che lasciare il sommergibile in mano americana.

C’è il tempo per una pistolettata finale e per una rischiosissima manovra subacquea (quella che decreta la fine di Tupolev e del Konovalov) dopo quella altrettanto spettacolare denominata “Ivan il Matto“. I transfughi (cosiddetti coloro che disertano o operano la disinfezione dal proprio Paese) vengono accolti da film come E.T., Star Wars, e apprendono con stupore della vastità dei supermercati alimentari e delle centinaia di automobili in strada.

E.T. l'extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg
E.T. l’extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg

Ryan dà ufficialmente a Ramius il “benvenuto” in America dal portello aperto del sommergibile riemerso, quindi se ne torna in volo a casa dopo avere comprato una Barbie sciatrice per sua figlia (nel film, un orsacchiotto gigante).

REGIA

Un grandissimo film non solo per le interpretazioni, ma anche per la curatissima regia di McTiernan. Dopo il successo ottenuto con Predator (1987), McTiernan porta qui a compimento le sue idee registiche di scenografia e movimenti brillantemente abbozzate in Trappola di cristallo (1988).

Predator (1987)
Predator (1987)

Perché nel film tutto funziona a meraviglia grazie alla consapevolezza sulla dislocazione dei pezzi del puzzle che il regista riesce a comunicare allo spettatore fino a districare il complicatissimo intreccio del romanzo. Sappiamo sempre dove sono posizionati i numerosi personaggi, grazie anche a numerose tecniche registiche (si pensi all’esempio iniziale dello zoom all’indietro).
Ahinoi, McTiernan ha poi incassato il successo di Die Hard – Duri a morire (1995) ed è uscito dal radar del grande pubblico.

SUCCESSO

Die Hard - Duri a morire (1995)
Die Hard – Duri a morire (1995)

Il film è stato nominato a tre Premi BAFTA e a tre Premi Oscar portandosi a casa solamente la statuetta per il miglior montaggio sonoro. Ha ispirato due videogame, uno per home computer e uno per console. Recentemente Yves Guillemot, CEO di Ubisoft, ha dichiarato come il destino della compagnia sia stato segnato proprio dalle serie di videogiochi della serie Tom Clancy’s, a riprova dell’importanza che questo autore ha avuto sul nostro immaginario collettivo.
La Paramount Pictures aveva acquistato i diritti del libro quando era ancora una bozza, il film costò trenta milioni di dollari ma infranse ogni record arrivando a incassarne duecento. La pellicola del 1990 venne realizzata con il supporto della Marina USA e nel tempo è diventata un punto di riferimento imprescindibile per chiunque vuol tornare a girare nelle profondità marine.
Del trionfo del film ha beneficiato anche Tom Clancy, la cui scrittura più di altre risulta particolarmente cinematografica.

CONCLUSIONI

Caccia a Ottobre Rosso è il primo spy-thriller. Avvincente e macchinoso insieme, gli americani hanno inevitabilmente la parte dei buoni ma i russi non sono tutti cattivi: i traditori della patria che accompagnano Ramius, in fondo, desiderano solo vivere in un Paese libero.

Caccia a Ottobre Rosso (1990)
Caccia a Ottobre Rosso (1990)

Spesso si affastellano troppi dettagli tecnici per quanto accurati (in particolare sull’ingegneria navale, sulla meccanica militare e i tecnicismi marinareschi) e una moltitudine di personaggi (nonostante Jack Ryan, rimane un’opera corale). Se da un lato aumentano la credibilità del racconto, dall’altra spezzano il ritmo: possono stancare la lettura e affaticare l’intreccio. In questo la regia di McTiernan risulta, come spiegato, più efficace.

Unico vero rimpianto che ci lascia il romanzo a fine lettura è quello di non avere trascorso ancora più tempo insieme a un personaggio gigantesco e insondabile come il comandante Mark Ramius…

Nel salutarvi, vi invito a leggere Caccia a Ottobre Rosso di Tom Clancy, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Finito di leggere: giovedì 11 aprile 2019.

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