CENTURY TRILOGY 1/3: La caduta dei giganti

CENTURY TRILOGY 1/3: La caduta dei giganti

THE CENTURY TRILOGY

Prolisso, pretenzioso, realista? Nel corso del tempo il romanzo-fiume La caduta dei giganti si è guadagnato tutti quanti questi aggettivi, per due semplici ordini di motivi. Uno, è un bestseller. Due, è un capolavoro.

La caduta dei giganti è infatti un romanzo (e un insegnamento) storico scritto dal britannico Ken Follett, uno dei migliori narratori contemporanei, originario di Cardiff, cresciuto in una famiglia laburista (suo padre era un ispettore delle tasse, mentre lui si impegnò nel centro-sinistra sin dai tempi universitari), e la cui moglie Barbara Hubbard fu ex deputato in Parlamento, anche lei laburista e soprattutto fu ex ministro della cultura nel governo di Gordon Brown.

La caduta dei giganti_Libri Senza Gloria
La caduta dei giganti_Libri Senza Gloria

Questo romanzo di Follett è il primo di una trilogia intitolata Century Trilogy, il cui titolo riecheggia la vicinanza politica di Follett allo storico Eric Hobsbawm, autore di quel capolavoro che è Il secolo breve.

INIZIAZIONE (22 giugno 1911)

PROLOGO

Ogni capitolo de La caduta dei giganti si svolge in un arco di tempo ben definito e delimitato. Ciascun capitolo segue un preciso ordine cronologico raccontando di volta in volta quanto avviene ai diversi protagonisti che via via si alternano sulla scena. Ma l’incipit di questo grande affresco è affidato a uno e un solo personaggio: nello stesso giorno dell’incoronazione di Giorgio V a Londra, Follett decide di dedicarsi non al grande destino delle masse ma piuttosto alla piccola vita di Billy Williams, giovane onesto e povero proveniente da una umile famiglia gallese. Il giorno dell’incoronazione del nuovo re, Billy compie tredici anni e inizia a lavorare nella miniera ad Aberowen nel Galles meridionale, seguendo le orme del padre sindacalista. Questa è la storia di come si guadagnò il nome di “Billy con Gesù“.

War Horse (2011) di Steven Spielberg

Attraverso Billy e la sua famiglia di minatori del Galles, si dichiarano sin sa subito le spudorate simpatie del laburista Follett, certamente più affezionato a loro che non a tutti gli altri numerosi e altezzosi personaggi che si apprestano a fare la loro comparsa.

PRIMA PARTE – IL CIELO SI OSCURA (da gennaio 1914 al 4 agosto 1914)

IL RICEVIMENTO DEI FITZHERBERT

Ne La caduta dei giganti ritroviamo il Ken Follett autore di thriller di spionaggio e di guerra (colui che ha firmato capolavori della suspense come La cruna dell’ago e Il codice Rebecca), la cui tecnica è qui messa al servizio della grande documentazione storica di cui è diventato abile manipolatore sin dai tempi de I pilastri della terra, soprattutto, e del suo sequel Mondo senza fine, in parte.

Dunque, la miniera di Aberowen dove lavorano come schiavi Billy e suo padre, appartiene alla nobile famiglia Fitzherbert, ora guidata dal giovane conte Fitz, membro della Camera dei Lord, che insieme alla moglie russa, la principessa Bea, tiene un sontuoso ricevimento presso la casa bianca di Ty Gwen, la più grande dimora privata del Galles, in onore del sovrano Giorgio V in visita.

La cruna dell’ago (1981) di Richard Marquand

Il carattere forte di Fitz tende però ad affievolirsi di fronte al bel sesso, così finisce per sedurre l’intelligente e carina domestica di casa, la caparbia Ethel Williams, sorella di Billy. Una volta che la mette in cinta, dato che già attende un erede da Bea, Fitz non può che mandare via Ethel con il bastardo a condizione di pagarle una rendita annua e l’alloggio londinese. Nelle medesime circostanze del ricco ricevimento Lady Maud, l’indipendente sorella di Fitz, femminista e sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell’ufficiale tedesco Walter von Ulrich, attaché militare dell’ambasciata tedesca a Londra nonché amico di suo fratello.

RUSSIA E AMERICA

Fra gli altri rampanti ospiti della tenuta si segnalano il conte Robert von Ulrich, cugino di secondo grado di Walter, attaché militare dell’ambasciata austriaca a Londra e omosessuale, e Gus Dewar, figlio di un senatore americano e giovane assistente di Woodrow Wilson, 28° presidente degli Stati Uniti d’America.

Successivamente Gus accompagna Fitz e Bea nel loro viaggio in Russia, ed è qui che le loro strade si incrociano con quelle di due orfani russi, Grigorij e Lev Peskov. Il primo è un operaio metallurgico di San Pietroburgo che da anni lavora duramente con l’obiettivo di mettere insieme il denaro sufficiente per andarsene in America. Il secondo è il fratello minore, fa lo stalliere, si diverte a truffare i compagni alle carte e a sedurre giovani fanciulle venute dalla provincia. I due fratelli hanno perso i genitori per colpa dell’aristocratica famiglia di Bea, ma i sogni di Grigorij di abbandonare la madre patria per Buffalo, la città di Gus, vengono infranti quando suo fratello Lev si mette nei guai con la legge. Grigorij non trova altra soluzione che far imbarcare il fratello al posto suo e rimane a prendersi cura della ragazza che lo scapestrato ha messo incinta. Ma neanche a Lev va meglio, perché scopre di essere stato truffato a sua volta: l’imbarcazione non lo lascia in America ma vicino Cardiff (città natale di Ken Follett, ricordiamo), dove dovrà rimboccarsi le maniche e lavorare nella miniera di Aberowen, fianco a fianco a Billy.

Orizzonti di gloria (1957) di Stanley Kubrick

LO SCACCHIERE INTERNAZIONALE

Se inizialmente i capitoli sono dedicati a mesi interi (gennaio, febbraio, ecc.), man mano che il tempo si dilata allora i capitoli si concentrano sui pochi giorni (1-3 agosto, ecc.) come a sottolineare il crescente aumento di tensione della situazione internazionale: in seguito all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Impero austro-ungarico, l’Austria ha dichiarato guerra alla Serbia (il controspionaggio austriaco ne ha confermato il coinvolgimento nell’attentato), e questo mette in crisi lo scacchiere internazionale. Infatti, con la scusa della vendetta, gli austriaci vogliono prendersi i Balcani, zona strategica ma di dominio russo. Sebbene la maggioranza dei tedeschi voglia rimanere neutrale, è il Kaiser a decidere: perciò la Germania è chiamata ad appoggiare i cugini austriaci. Ovviamente la Russia non può lasciare che qualcuno blocchi il suo accesso al Mar Nero, e di conseguenza Francia e Inghilterra devono prendere le loro decisioni: in particolare i francesi vogliono rimettere le mani sui territori di Alsazia e Lorena, perduti nella guerra franco-prussiana, e gli inglesi devono garantire il loro intervento militare per evitare l’egemonia tedesca sull’Europa.

Nota a margine: quando personaggi storici realmente esistiti interagiscono con i personaggi di finzione, soprattutto in occasioni pubbliche (si veda l’intervento del ministro degli Esteri sir Edward Grey al Palazzo di Westminster quando la Gran Bretagna entra ufficialmente in guerra), sembra di assistere alla sequenza di un polpettone storico hollywoodiano quando alle riprese in studio vengono alternati spezzoni estrapolati da documentari e montati insieme senza soluzione di continuità. Ci chiediamo fin quanto Follett abbia desiderato sortire questo effetto…

SECONDA PARTE – LA GUERRA DEI GIGANTI (da inizio-fine agosto 1914 all’11 novembre 1918)

AMORE IMPOSSIBILE

Non appena scoppia la guerra, a Londra si intensifica il movimento cittadino delle suffragette capeggiato da Lady Maud. Prima dell’inizio ufficiale delle ostilità, la donna era riuscita a sposare in segreto il suo amato Walter. Quest’ultimo raggiunge la Germania, rifiuta il matrimonio con la ricca e bella Monika, quindi imbraccia le armi contro gli amici di un tempo, per esempio il cognato Fitz, a sua volta diventato maggiore dei Fucilieri del Galles durante la Campagna delle Somme.

1917 (2019) di Sam Mendes

Fitz che, per inciso, lavora saltuariamente (sin dal suo ultimo viaggio in Russia) come spia per conto di Mansfield Smith-Cumming, nome in codice C, direttore della Sezione Esteri del Secret Service Bureau (in seguito ribattezzato MI6).

Comunque l’intreccio più appassionante de La caduta dei giganti rimane proprio quello fra Maud e Walter, prima amanti e poi sposi, appartenenti a due nobili famiglie in lotta, divisi idealisticamente e politicamente, geograficamente e temporalmente da una Guerra senza fine: i due sono la perfetta sintesi di questo romanzo storico, nelle sue declinazioni amorose ma anche di spionaggio, sia nei suoi lati di realismo politico sia in quelli di tragedia shakesperiana.

IL TEATRO DELL’ASSURDO

Durante la lettura del conflitto rimane particolarmente impresso il Natale del 1914, quando lo schieramento tedesco da una parte e quello britannico dall’altra abbandonano le rispettive trincee per abbracciarsi e festeggiare insieme la vigilia nella Terra di nessuno. Una sequenza che ha qualcosa di irreale seppure sia un fatto storico: un episodio che ha visto riuniti per un breve felice momento i vecchi amici Fitz e Walter.

Comunque, con l’evolversi della guerra le coincidenze si fanno sempre più assurde: basti pensare a Billy il quale non c’è persona che odi di più al mondo di Fitz (reo di avere prima ingravidato e poi abbandonato sua sorella), ebbene si dia il caso che una volta arruolato e mandato al fronte, Billy e il suo plotone passano sotto il comando proprio di Fitz.

M, il capo dei servizi britannici nei primi film di James Bond

In prima linea Billy ritrova però anche una sua vecchia conoscenza dai tempi delle miniere di Aberowen: un emigrato russo che era dovuto scappare in America in quanto ladro e baro. Parliamo ovviamente di Lev Peskov, il quale nel frattempo ha fatto fortuna a Buffalo, dove era stato assunto come chauffeur da Joef Vyalov, uomo d’affari e gangster. Lev non è mai stato uno stinco di santo, così ha messo in cinta la figlia del capo, Olga, la cui mano era invece promessa a Gus Dewar. Vista l’inaffidabilità di Lev e le sue tendenze fedifraghe, il suocero, non potendo ucciderlo, lo ha dunque fatto arruolare nell’esercito sperando che ad ammazzarlo ci avrebbe pensato la pallottola vagante di un qualche tedesco oltreoceano. Non potendo sottrarsi a un’ulteriore umiliazione di Lev, anche Gus Dewar risponde alla chiamata della leva obbligatoria e parte per la guerra. E così rieccoli di nuovo tutti quanti insieme, seppur non appassionatamente…

LA RIVOLUZIONE

Fortuna che Follett è imparziale e non ci nasconde nessun aspetto di questa Guerra Totale. Grigorij, il fratello di Lev, ha pure combattuto in guerra, ha sposato Katerina (la donna di suo fratello Lev) soltanto per garantirle un sussidio, e quasi nolente si è messo a capo dei movimenti di protesta a San Pietroburgo. I soldati e gli operai sono insieme a lui contro la polizia capitanata da Micahil Pinskij, vecchio nemico personale di Grigorij. In Russia i rivoluzionari fanno fuori i nobili (compreso il fratello di Bea), instaurano un governo provvisorio gestito dai bolscevichi e segretamente finanziato dai tedeschi

Rieccoci dalle parti di Ken Follett autore di thriller: in una scena avventurosa vediamo Walter (in missione per lo spionaggio tedesco) consegnare una valigia piena di soldi nientemeno che a Grigorij. Sì, perché il nostro russo grosso e buono ha fatto talmente tanta strada da essere diventato il braccio destro di Vladimir Il’ic Ul’janov, detto Lenin, ossia il capo del Partito bolscevico, da poco rientrato dall’esilio grazie alla Rivoluzione Russa.

Ottobre – I dieci giorni che sconvolsero il mondo (1928) di Sergej Michajlovic Ejzenstejn

LA PACE

Nel frattempo a Londra Ethel è diventata attivista e redattrice di un giornale di sinistra, quindi ha sposato Bernie Leckwith, segretario della sezione di Aldgate del Partito laburista indipendente. L’inquilina di Ethel, tale Mildred, è invece colei che fa conoscere a suo fratello Billy l’amore in tempi di tregua.

L’ultimo capitolo è dedicato all’Armistizio di Compiègne, l’accordo firmato su un vagone ferroviario tra l’Impero tedesco e le potenze Alleate. La Germania è sconfitta, in preda alla fame, ma Walter legge su un giornale di uno “stupido” che vuol dare la colpa della disfatta non alla presunzione degli ufficiali tedeschi, non alla superiorità bellica dei nemici, ma al tradimento di socialisti ed ebrei. Vi siete fatti un’idea in proposito su chi possa essere questo anonimo stupido?

OK che per l’Italia, rispetto al resto del mondo, la guerra cominciò un anno più tardi, ma in questo bel romanzo il Bel Paese è praticamente assente. Non si fa menzione dei suoi rapporti con l’Impero austro-ungarico il quale, pur avendo avviato le ostilità, lentamente nel libro finisce nel dimenticatoio lasciando spazio alla ben più epocale Rivoluzione Russa.

Come il fantastico Natale 1914 in trincea, sono anche altre le assurde ma autentiche situazioni scelte dalla penna di Follett perché hanno condizionato la storia ma che al contempo sembrano inventate di sana pianta: parliamo ad esempio delle donne tedesche che all’inizio dell’invasione russa hanno fatto pressione sulla moglie del Kaiser perché venissero mandati i rinforzi militari al confine per respingere il nemico, fatto che creò però un indebolimento sul fronte francese dove invece i rinforzi militari erano realmente necessari.

La Grande Guerra (1959) di Mario Monicelli

TERZA PARTE – IL MONDO RITROVATO (da novembre-dicembre 1918 a dicembre 1923-gennaio 1924)

MAI PIU’ COME PRIMA

Alla fine di ogni cosa, trionfa il bene supremo: la pace! Ma è questa pace un bene dettato dalle supremazie di alcune nazioni sopra le altre. La supremazia territoriale e bellica: esattamente la ragione che ha fatto infuriare il primo conflitto di portata mondiale, e che ora ne decreta la chiusura.

La Società delle Sei Nazioni (i vincitori) si riunisce nelle macerie di Parigi per la conferenza di pace. Qui stabiliscono quanto dovrà pagare la sconfitta Germania in riparazioni di guerra. Ed è qui che Walter e Maud si ritrovano, seppure la loro relazione oramai di dominio pubblico non sia ben vista. Frattanto in Germania, Robert partecipa alla rivoluzione di Monaco, immediatamente sedata con l’arresto del loro capo, Adolf Hitler.

DUBBI E DELUSIONI

Billy rischia la corte marziale, ma entra in politica insieme alla sorella Ethel, entrambi eletti in parlamento fra le file laburiste per dare del filo da torcere a gente come Fitz: nonostante tutto gli aristocratici dettano ancora il bello e il cattivo tempo giocando con i destini dei tanti cittadini cui è negato il diritto di voto. E nonostante nutra seri dubbi sull’efficacia della Rivoluzione Russa e sull’ingresso nella scena politica di nuovi personaggi come Stalin, Grigorij entra a far parte del nuovo governo russo (spostatosi da San Pietroburgo a Mosca): non vuole più abbandonare la Russia per l’America come un tempo, e crede che anche suo fratello Lev adesso voglia tornare in patria.

Effettivamente i due fratelli si incontrano, ma Lev è stato segretamente inviato con i contingenti occidentali in appoggio alle truppe controrivoluzionarie. Lev non combatte per ideologia, ma per affari; non ha mai creduto nel sogno comunista e allora torna negli USA, appena entrati nell’era del Proibizionismo, e appena fatto fuori il suocero trasforma l’impresa di famiglia in un’organizzazione clandestina per il traffico di liquori.Sempre a Buffalo, Gus trova la sua anima gemella in Rosa Hellman, giornalista anarchica e guercia.

C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone

EPILOGO

La ragnatela del tempo fin qui delineata si è tessuta dall’intreccio molteplice di due direzioni principali: quello verticale delle grandi potenze, e quello orizzontale dei piccoli individui. L’operazione di Ken Follett può dirsi assolutamente riuscita con questo primo volume di Century Trilogy.

Nei ringraziamenti non mancano i nomi di eminenti storici ai quali è stata affidata la revisione del manoscritto e che hanno saputo abilmente aiutare l’autore a piegare le necessità del romanzo alle esigenze della storia e viceversa. Fluido e accattivante fino all’ultima pagina, La caduta dei giganti può forse far storcere il naso ai lettori più intransigenti per gli aspetti maggiormente pruriginosi, ma la lezione di storia che abbiamo appreso in questo libro è senz’altro migliore di quella avuta sui banchi di scuola.

CONCLUSIONI

La scorrevolezza dell’intreccio fa volare le mille pagine del volume così come i primi venti anni del Novecento, la tensione narrativa non scema in nessun momento: Follett dosa con il giusto equilibrio lo scontro fra le nazioni (a livello più ampio), fra le classi sociali (a livello intermedio) e fra i singoli destini (a livello individuale).

In definitiva al centro di queste vicende, più che di ventennio è giusto parlare dei soli anni della prima guerra, e di come quegli ampi intrighi storici abbiano influenzato le particolari sorti di cinque famiglie e di come le storie individuali di queste abbiano per contro dato il loro contributo alla Storia universale.

Vento di passioni (1994) di Edward Zick

La mole di informazioni sul contesto non viene mai annacquata dalla caratterizzazione dei personaggi e viceversa, perché la grandezza di quest’opera risiede nel fatto che la sua Storia sono i Personaggi, e i suoi Personaggi fanno la Storia. Nessuno predomina sull’altro, la miscela è perfetta, il libro è servito!

Finito di leggere: sabato 20 settembre 2020

Nel salutarvi, vi invito a leggere La caduta dei giganti di Ken Follett, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ciao!

Questo sito web, come tutti gli altri, utilizza cookie. Se vuoi vedere quali sono i cookie che utilizza puoi leggere la pagina policy privacy. Se vuoi disabilitare i cookie, lo puoi fare direttamente dal browser che utilizzi per navigare seguendo le istruzioni che trovi qui