DOVE E’ SEMPRE NOTTE di John Banville

DOVE E’ SEMPRE NOTTE di John Banville

MR. QUIRKE

Di Wexford, Irlanda, classe 1945, John Banville è autore di famosi romanzi come La notte di KepleroLa lettera di Newton e Il mare (vincitore del prestigiosissimo Booker Prize nel 2005). Dietro lo pseudonimo di Benjamin Black ha pubblicato i romanzi in cui compare il personaggio di Quirke, vedovo e alcolista, eppure affermato anatomopatologo nella Dublino cattolica e perbenista degli anni Cinquanta. Finalista all’Edgar award 2008 Dove è sempre notte (Guanda, 2007) è il primo romanzo della serie (su sei totali a oggi): durante la festa d’addio di un’infermiera all’Ospedale della Sacra Famiglia, mr. Quirke scopre nel reparto di Anatomia patologica suo cognato Malachy “Mal” Griffin, anche lui famoso medico e nella fattispecie neonatologo, in compagnia del cadavere di una giovane donna di nome Christine Falls (mai cognome fu più profetico, e d’altronde il titolo originale del romanzo sfrutta proprio questo fioco di parole: Christine Falls). Morta di embolia polmonare stando alla cartella clinica compilata dal collega, Christine lavorava a casa proprio di Mal Griffin, il cognato.

Sì, Quirke lo definisce come cognato, ruolo che effettivamente Mal ricopre, ma sarebbe anche il suo fratellastro in quanto il giudice Griffin, papà di Mal, aveva a suo tempo adottato Quirke tirandolo fuori dall’orfanotrofio. Una volta cresciuto Quirke si è innamorato di Sarah Crawford, ragazza della buona borghesia irlandese, ma arrivando troppo tardi perché Sarah sposò Mal quindi Quirke dovette accontentarsi della sorella di lei. Delia (anche per lei, nomen omen). Ora però si è affezionato alla nipote Phoebe, bella e anticonformista, innamorata di un giovane protestante di cui la famiglia non vuol saperne nulla, pena l’esclusione testamentaria.

Dove è sempre notte_Libri Senza Gloria
Dove è sempre notte_Libri Senza Gloria

I CAVALIERI DI SAN PATRIZIO

Quirke annega la sua profonda solitudine nell’alcol che si trova a buon mercato nei pub (e di tanto in tanto si serve dell’alcol per aprire la bocca delle testimoni più reticenti). Gigante biondo dall’andatura pencolante, torace possente e gambe sottili, ribattezzato dai colleghi “Dottor Morte“, sarà perché Quirke è irritabile e scortese di suo, oppure perché fra di lui e Mal non è mai corso buon sangue: sta di fatto che la documentazione su Christine Falls non lo convince, indaga e scopre che il cognato ha falsificato la cartella clinica. La donna in realtà è morta di parto. Questo particolare, forse perché gli ricorda l’identica fine fatta da sua moglie Delia, non amata mai abbastanza, lo spinge a volerci vedere chiaro, forse in qualche modo rimettendo a posto gli errori del proprio passato. A nulla servono gli avvertimenti minacciosi di loschi figuri che lo pedinano e avvicinano nottetempo, finanche mandandolo in ospedale dal quale si riprenderà ma zoppo, senza più poter fare a meno di trascinarsi in giro con un bastone. Metteteci che Quirke era orfano lui stesso, tutto questo lo porterà a scoperchiare il vaso di Pandora della sua famiglia, coinvolta in un losco traffico di contrabbando di bambini.

Dall’altra parte dell’Oceano, infatti, suo suocero Josh Crawford (nonché papà di Sarah), membro a vita e fondatore dei Cavalieri di San Patrizio, dispensa favori come un novello Rockfeller alla folta comunità irlandese di Boston (chi ha visto The Departed ne sa qualcosa). In particolare tramite un programma di affidamento di bambini che, una volta cresciuti, devono tornare in seminario per diventare suore e preti. Fra le tante famiglie affidatarie spicca quella composta dall’irascibile camionista Andy Stafford e da sua moglie Claire: i due non riescono ad avere figli, e così ottengono dall’orfanotrofio gestito da Crawford una bambina in affidamento. Che sia la vera figlia di Christine Falls?

John Banville

CONCLUSIONI

Al reparto di anatomopatologia sembra essere sempre notte. Dopo ogni dissezione, ancora con il camice di gomma e gli stivali verdi, il “Dottor Morte” tira fuori la bottiglia di whiskey da un cassetto in archivio e si fa una bevuta lì, vicino al tavolo della dissezione, in compagnia di uno dei due giovani assistenti (l’ebreo o il protestante), fumando una sigaretta di troppo. Quirke è un omone fragile, acuto e caparbio, con la sua stazza attraversa la cupa Irlanda di metà secolo scorso fino agli States per far luce sugli altarini di un gioco di potere che nasconde basso opportunismo dietro la facciata della filantropia.

Nonostante il finale chiuso e illuminante, la voglia che ci vien dentro di continuare a leggere le puntate successive di questa saga direi che derivi più che dalle atmosfere noir, principalmente dall’interesse verso questo deprimente e tenace investigatore improvvisato che nel buio pesto ricorda La spia venuta dal freddo, e al quale non puoi fare a meno di affezionarti. L’elegante scrittura di Banville, consapevole di tutta l’ambiguità propria del vernacolo irlandeseviviseziona l’animo umano alla ricerca del fango di cui si sporca nei suoi punti più oscuri, senza complicare l’intreccio o annoiarci mai. Non è tanto la storia infatti a prevalere, quanto la fine penna di Banville.

Finito di leggere: mercoledì 1 dicembre 2021.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Dove è sempre notte di John Banville, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ciao!

Questo sito web, come tutti gli altri, utilizza cookie. Se vuoi vedere quali sono i cookie che utilizza puoi leggere la pagina policy privacy. Se vuoi disabilitare i cookie, lo puoi fare direttamente dal browser che utilizzi per navigare seguendo le istruzioni che trovi qui