DRIVE-IN. LA TRILOGIA 1/3 di Joe R. Lansdale
“Un film di serie B con sangue e popcorn, made in Texas“: questo epitaffio introduttivo la dice di gran lunga cosa sia Il Drive-in, crudele e fantastico libro meta-letterario-cinematografico di Joe R. Lansdale, il romanziere texano noto maggiormente per la riuscita serie su Hap e Leonard o i western anch’essi d’ambientazione texana. Il Lansdale di cui parliamo è sempre irriverente e cinico ma stavolta la sua scrittura si presenta profondamente diversa dai suoi altri romanzi.
Ogni sabato, per tre settimane, analizzeremo i tre episodi sfavillanti di sangue che compongono Drive-in. La trilogia.
IL DRIVE-IN
Partiamo dal plot. La storia comincia con la Grande Nottata Horror del venerdì al drive-in Orbit, a fianco dell’Interstatale 45, ovvero il più grande drive-in del Texas, con sei giganteschi schermi e spazio per quattromila auto (bisogna riconoscere a Lansdale una creatività fuori dalla norma). I cinque film proiettati a ripetizione la notte in questione sono: La casa, Non aprite quella porta, La notte dei morti viventi, Ho fatto a pezzi la mamma e Utensili per l’omicidio.

Il quartetto dei protagonisti è composto da: Jack (il narratore), Bob (il suo migliore amico), Willard (il duro) e Randy (il nero introverso). Tutto fila liscio fin quando non precipita dal cielo la cometa rossa che sprigiona intorno a loro una densa cupola di melassa nera: tutti gli spettatori del drive-in rimangono intrappolati dentro e chi prova a evadere farà una brutta fine. Sembra cominciare in maniera visionaria e folle come un fanta-horror di Stephen King (non pochi sono i punti di contatto con The Dome) ma si trasforma in uno splatter formidabile: pulp ad altissimi livelli, come si conviene è una precisa danza a metà fra l’horror e la commedia.
Il tempo passa inesorabile, inizialmente viene scandito dalla successione dei film, poi nulla ha più importanza. Il Banditore che va dall’Area A all’Area B (ciascuna composta da tre schermi) per portare le notizie da un lato all’altro, poco per volta perde la sua funzione sociale per diventare ghiotta preda dei cannibali. Fra questi, spicca la comunità dei cattolici sardine-dipendenti. Lansdale rinuncia presto a qualsiasi pretesa di realismo, ma con il suo stile unico ci risucchia in un trip tarantiniano ante-litteram come fosse la sua penna stessa il budino nero di cui vorrebbe farci avere paura.

IL RE DEL POPCORN
Attraverso il suddetto vortice di personaggi sopra le righe, megalomani e pazzeschi, Lansdale esplora una realtà allucinante, tipica della fantascienza distopica, ma con un che di esistenzialista. Pur se spesso l’humour nero sconfina nel grottesco, l’autore scatena la sua spietata ironia contro un Texas, e per estensione contro un’America bigotta, razzista e violenta. Perché questo romanzo, nel suo essere disturbante e geniale, si rivela impietoso nei confronti della natura umana così legata a doppio filo alla società dei consumi.
Il Re del Popcorn, il grande villain della storia (una bizzarra creatura generata dalla fusione di Willard e Randy per colpa di un fulmine), è esso stesso la peggiore rappresentazione possibile del consumismo: non a caso controlla le masse monitorando le riserve di pop corn e Coca Cola, e quando finiscono vomita a getto continuo dosi di pop corn dotati di globi oculari (i vomitacorn) per sfamare i suoi sudditi. Per fermarlo ci vorrà un’arma frankenstein: il kamikabus con cui distruggere la cometa rossa dalla quale attinge il suo potere alieno. E allora il Re del Popcorn, questa sorta di Frankenstein, si appollaia sul chiosco dei popcorn e assurge a vera metafora di un’opera dal fascino sinistro, un vulcanico frankenstein meta-letterario-cinematografico: dissacrante e per palati forti.
Candidato ai premi Bram Stoker e World Fantasy, Il Drive-in è stato pubblico nel 1988 ma da noi è uscito dieci anni dopo in una raccolta che includeva anche il sequel e intitolato La notte del drive-in. Per quanto abbia scontentato molti suoi affezionati lettori, Il Drive-in rimane un caposaldo del genere.
Finito di leggere: venerdì 4 dicembre 2020.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Drive-in. La trilogia di Joe R. Lansdale, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.