LA MORTE E IL MAGO di Marco Castagna

LA MORTE E IL MAGO di Marco Castagna

PROFESSIONE INDOVINO

Bartolomeo Bolla non è un investigatore, Bartolomeo Bolla è un cartomante. Eppure è a lui che si rivolge l’incantevole Rebeca Sausa per ritrovare il suo amante, il notaio Salvatore Di Blasi, scomparso da più di una settimana. Il notaio però non si accontentava di tradire la moglie Claudia con una sola amante… Fra i sospettati della sua sparizione (e potenziale omicidio) abbiamo gli amici, la socia Alessandra Minnella, l’avvocato Scianna e Teresa, la segretaria dello studio Di Blasi-Minnella, oltre a uno stuolo di escort (e parenti al seguito). Rebeca, da brava brasiliana, è a Bartolomeo Bolla che decide di rivolgersi appellandosi alle sue facoltà di “macumbeiro“.

Come ogni investigatore che si rispetti, anche Bolla ha un suo quartier generale: è una locanda dai richiami cristologici, la Taverna dei Tre chiodi, ma fate attenzione, questo non è il Bar Lume di Marco Malvaldi (leggi QUI la recensione de Il gioco delle tre carte). E come ogni investigatore che si rispetti, anche Bolla ha i suoi fedeli aiutanti: Camillo Caldarella detto “zio Tango“, un ex poliziotto appassionato di vino (in particolare di Pinot grigio) nonché proprietario e gestore della sopracitata Taverna; Angela Arcuri detta “Nica“, factotum per un’agenzia disbrigo pratiche, per farla breve la “spicciafaccende” di Bolla in cambio di lettura gratis delle carte; Damiana Dagnino detta “Dada“, operatrice tecnica della polizia scientifica e amica d’infanzia di Bolla. Avete fatto caso che le iniziali dei nomi e cognomi dei personaggi positivi corrispondono? Proprio come succede ai grandi supereroi del fumetto americano: Bruce Banner, Scott Summer, Matt Murdock e via dicendo.

GIALLO ECOLOGISTA

Le piante parlano, si sa, e Bartolomeo Bolla possiede il “superpotere” di saperle ascoltare. Il primo caso di Bolla, La morte e il mago (titolo che fa evidente riferimento alle figure dei tarocchi), sfugge a ogni etichetta, e fra le molte definizioni possiamo dare quella di giallo ecologista.

La morte e il mago_Libri Senza Gloria
La morte e il mago_Libri Senza Gloria

Questo detective “sui generis” si inserisce inoltre nella tradizione del poliziesco all’italiana in una maniera tutta sua, ricorrendo a un particolare tipo di immedesimazione con il colpevole, oltre che con la vittima, dettato dal “metodo investigativo” della divinazione.

Quando non conduce il suo programma televisivo Lo Scrigno dell’anima o non riceve clienti in studio con il suo inseparabile mazzo composto dai soli ventidue arcani maggiori dei tarocchi, Bolla va in giro su una vespa rossa o fuma gli spinelli nella calma placida del suo villino a Sferracavallo. Di solito ai detective privati sbattono le porte in faccia, figuriamoci a un mago e indovino, e questo fatto, oltre all’atmosfera realistica che lo circonda, porta il romanzo più dalle parti del noir che non del mystery classico.

LA LINGUA DEI SEGNI

Tutti quelli che hanno a che fare con Bolla lo giudicano strambo ed eccentrico. Lui però li guarda e passa, fra gli alti e i bassi di una Palermo multietnica (lo stesso autore vive e lavora a Palermo), sia geografici (dai palazzi aristocratici ai borghi caotici) sia sociali (la borghesia decadente e gli argomenti scabrosi della cronaca nera, come la prostituzione e la tratta delle bianche) sia spirituali, tanto da proiettare il capoluogo siciliano in un’inedita dimensione cosmica.

Martin Mystère
Martin Mystère

Tutti lo chiamano semplicemente Bolla, come succede a chi ha per cognome un oggetto. Riferimento forse autobiografico dell’autore Marco Castagna. Graphic, web e packaging designer, art director e copywriter, Castagna è uno che con i segni ci sa fare. In semiotica, ricordiamo, il segno è il rapporto fra significato e significante. Non è poi bizzarro allora che una simile correlazione si trovi nei tarocchi e nell’astrologia.

Non a caso l’esergo è affidato alla voce “razionale” di Albert Einstein. Invece l’utile indice dei personaggi iniziale ci riporta, per ciascuno dei protagonisti, i rispettivi segni zodiacali e arcani: le coordinate, per chi sa decifrarle, che aiutano a vedere oltre le apparenze.

CONCLUSIONI

In questa detection fuori dal comune, difatti, la penna ironica di Castagna traccia diverse correlazioni a specchio fra caso e causa. In un simile intreccio esoterico Bolla non cerca prove materiali ma indizi, se vogliamo, spirituali, da vero e proprio “indagatore dell’anima“, sul modello di quel “detective dell’incubo” che è Dylan Dog o il “detective dell’impossibile” che è Martin Mystère. E se l’incedere procedurale del giallo tradizionale lo ricolloca nella sfera inglese della Christie, il passo incerto e lunatico di Bolla è più simile a quello dello “spalatore di nuvole” di Fred Vargas: il commissario Jean-Baptiste Adamsberg che sembra oziare tutto il tempo anziché sbattersi come i sottoposti per la risoluzione del caso, finché durante una delle sue camminate riflessive non viene colto da un’intuizione folgorante (leggi QUI la recensione de L’uomo dei cerchi azzurri, primo volume della serie).

Di un investigatore così ne avevamo bisogno. Non lo dice Bolla, lo dicono le carte.

Finito di leggere: giovedì 23 dicembre 2021.

Nel salutarvi, vi invito a leggere La morte e il mago di Marco Castagna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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