LA OTTAVA CROCE CELTICA di Carlo Legaluppi
IL PRIMO
Vincitore del Premio Speciale della Giuria alla IX edizione del Premio Letterario Internazionale “Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards” e finalista al Concorso Nazionale di Narrativa e Poesia “Argentario”, La ottava croce celtica è un thriller di Carlo Legaluppi, dirigente centrale presso un gruppo bancario primario e qui al suo esordio letterario per la collana Specchio della casa editrice Alter Ego.
SIR
Il passato viene a bussare alla porta di sir Alexander Martini-Miller, affascinante industriale milanese. Viene a bussare nascondendosi sotto le sembianze di Sean Stantford, un ex commilitone pestato a morte, semi-incosciente, capace ancora di pronunciare solo poche parole. Quelle che convincono Alex ad imbarcarsi verso una grande avventura.

ALEXANDER
Un passato immaginario radicato in reali fatti di sangue. Dopo che l’IRA ha fatto fuori sua madre, Alexander Martini ha deciso di entrare nel SAS con l’obiettivo di contrastare la famigerata organizzazione paramilitare irlandese di stampo terroristico (ricordate Sunday Bloody Sunday degli U2?).
MARTINI
La caratterizzazione di Alex risulta però essere più vicina alla rilettura dell’agente SAS fatta da Gérard de Villiers (leggi QUI la recensione di SAS: Panico nello Zaire) per tramite del suo spudorato Malko Linge, protagonista dei numerosi Segretissimo SAS pubblicati in Italia da Mondadori e che presto avrà al cinema il volto di Michael Fassbender.

Malko è sempre stato a metà fra Andy McNab (che all’epoca del suo debutto non si conosceva ancora) e James Bond. Pure Alex Martini, oltre a qualcosa di McNab, trae alcune lezioni dall’agente 007, come a esempio i futuristici gadget (in questo caso tradotti in un pericoloso bastone animato).
Nota: i romanzi preferiti di Alex sono scritti da Lee Child, l’autore di quel Jack Reacher interpretato due volte da Tom Cruise e che presto tornerà con una nuova serie TV e un nuovo attore.

Per di più, nelle storie di Alex finisce anche il meglio di Dan Brown (leggi QUI la recensione di Origin) con nascondigli segreti dentro le cattedrali e simboli runici da decifrare come ci ha insegnato l’intramontabile Robert Langdon (dopo i film con Tom Hanks, pure lui ha invece ottenuto una serie TV tutta sua di prossima produzione).

MILLER
Simboli runici (nel romanzo ne esistono due serie: la prima tracciata tempo addietro da Alex, la seconda recentemente dal solo Sean Stantford) che vengono messi in fila in una particolare sequenza del romanzo.o stesso ordine simbolico delle due serie ci viene riproposta in maniera originale dall’autore nella numerazione dei capitoli dal primo all’ultimo. Gli ultimi due capitoli riprendono invece ciascuno entrambe le serie nella loro interezza per dar spazio alla spiegazione conclusiva.

Simboli runici che diegeticamente hanno a che fare con il plotone speciale guidato un tempo da Alex. Simboli il cui sistema di decrittazione è stato inventato da Alex insieme a Sean tanto tempo fa; quando Alex rimane solo e non riesce a ricordarsi il codice, ecco che una fortuita missiva di Sean sul modello “se la ricevi significa che sono morto” ha il potere di riavviare la sua memoria.
AL SERVIZIO SEGRETO DI…
Sir Alex Martini-Miler (i cognomi sono ereditati uno dal padre e l’altro dalla madre), infine, come a sopperire la prematura scomparsa della mamma, si circonda di figure materne: la segretaria Alessia, la domestica Blanche, l’ex fidanzata Melissa abile a curare ferite e la nuova compagna d’avventure Jessie Queen. Almeno negli ultimi due casi si tratta di donne belle, dai gusti ricercati, e un tantino gelose.

NULLA È COME SEMBRA
Così recita il sottotitolo di questa prima incursione letteraria di Alex Martini. Davvero nulla è come sembra per questo determinato e a volte ingenuo detective (in questa commistione individuiamo l’unicità del personaggio, che va dal duro tutto d’un pezzo alla carcassa incerottata del Marv di Sin City) che si circonda di epigone di Vesper Lynd nella sua lotta senza quartiere contro una organizzazione clandestina a metà tra i Men in Black e la Spectre manovrata da oscuri burattinai dal ghigno facile.

In quest’ottica il fuso orario tra Milano e le altre location internazionali segna un ruolo cruciale nella risoluzione dell’intrigo: novità che rende l’azione transatlantica al cardiopalma.
STILE
I capitoli brevi favoriscono l’adrenalina dell’intreccio, il tempo presente della scrittura facilita l’immedesimazione, i termini ricercati insoliti per il genere rappresentano quel quid in più, e nonostante un narratore onnisciente le descrizioni degli ambienti, delle persone e dei loro background vengono demandate ai frequenti scambi nei dialoghi pur nel mezzo di azioni drammatiche.

Legaluppi non concede al lettore un attimo, perché non dà tregua nemmeno ai personaggi: quindi il lettore corre, corre insieme ai personaggi, soprattutto quando la macchinazione entra nel vivo e la tensione aumenta di ritmo insieme alla scansione dei capitoli, fino alla fine del sanguinoso enigma.
CONCLUSIONI
Carlo Legaluppi mostra soprattutto di saper leggere la realtà sociale e politica, ed è tramite un’opera di fantasia che in qualche modo ha previsto le ultime elezioni americane (la corsa di una candidata democratica e l’ipotetica cospirazione per fermarla).Lo ha fatto con un romanzo temporalmente precedente e che rappresenta solo il primo passo nella vita dell’inarrestabile Alex Martini.
Nel salutarvi, vi invito a leggere La ottava croce celtica di Carlo Legaluppi , e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: lunedì 24 febbraio 2020.
4 Replies to “LA OTTAVA CROCE CELTICA di Carlo Legaluppi”
Grazie per la bellissima recensione da brividi. Fa un po’ tremare i polsi il riferimento a grandi autori e a opere di notevole caratura, ma lo prendo come incoraggiamento a migliorare e ad andare avanti.
Caro Carlo, da brividi è la tua serie! Presto arriveranno nuove recensioni, e nuovi riferimenti tutti doverosi!
Bellissimo recensione
Molto accurata!
Complimenti Vincenzo Sacco e complimenti allo Scrittore Carlo Legaluppi
Grazie Alessandra! Sabato prossima pubblicheremo la recensione de “La morte viene dal passato” di Carlo Legaluppi!