LEGGERE LOLITA A TEHERAN di Azar Nafisi
UN ATTO D’AMORE
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Kohmeini, le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende. Azar Nafisi, dopo aver dato le dimissioni all’università per via delle pressioni ricevute sui contenuti delle lezioni e in generale sulla vita di donna, riunisce per un seminario “clandestino” (in quanto da tenersi ogni giovedì mattina a casa sua) le sette migliori studentesse. Le ragazze sono diverse per orientamento ideologico e religioso, esposte alla catechiesi islamica ma tutte accomunate dalla passione per la letteratura. I loro nomi (inventati) sono: Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz.
La professoressa Nafisi spiega loro i capisaldi della letteratura del Novecento: Lolita, Gatsby, James, Austen, queste le quattro parti di cui si compone il romanzo (a loro volta suddivise in capitoli). Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura.
AZAR NAFISI
Biografico, come specificato nella Nota iniziale le vicende e i personaggi sono stati “camuffati”, per quanto veri, sebbene ricordati, per proteggere amici e studenti coinvolti. Nafisi ha insegnato letteratura inglese in vari atenei della capitale iraniana, in particolare presso l’università Allameh Tabatabei, prima di emigrare nel 1997 negli USA dove oggi insegna letteratura inglese alla SAIS della Johns Hopkins University a Washington, D.C.

Il libro è stato scritto in inglese negli USA lo stesso anno ed è diventato un bestseller rimanendo nella lista del New York Times per 117 settimane. Leggere Lolita a Teheran (2003), tradotto in 32 lingue, è pubblicato qui da Adelphi, che ha anche portato da noi gli altri testi dell’autrice.
LOLITA
Letto dalle studentesse e spiegato da Nafisi, Lolita di Vladimir Nabokov non diventa una critica alla Repubblica Islamica (loro non sono Lolita, l’ayatollah non è Humbert e l’Iran non è il suo principato sul mare) ma diventa (anche ai nostri occhi) una denuncia dell’essenza stessa di ogni totalitarismo, inteso come “la confisca della vita di un individuo da parte di un altro“. Le ragazze analizzano pure Invito a una decapitazione, sempre di Nabokov, ma è in particolare il destino extra-diegetico di Lolita a colpire: come il romanzo accusa un’appropriazione solipsistica, il romanzo stesso nel tempo è finito vittima di un’identica appropriazione culturale da parte dei censori.
E GLI ALTRI
Il grande Gatsby, il meno rivoluzionario dei libri, viene invece adottato da Nafisi per un corso sulla Narrativa del ‘900 nel periodo più rivoluzionario dell’Iran. Gatsby viene preferito a molti altri titoli come emblema della letteratura americana perché a differenza degli altri parla del sogno americano: se i paesi antichi come l’Iran vivono nel loro passato, paesi giovani come l’America vivono la nostalgia del loro futuro. Nonostante tutto Gatsby è sovversivo, come lo è il suo autore: per questo a Nafisi viene la bizzarra idea, quando le verrà imposto di rimuoverlo dai testi consigliati dall’università, di imbastire un finto processo al romanzo insieme ai suoi studenti. Non si sente di eliminarlo senza nemmeno concedergli un processo “letterario”: la Repubblica islamica dell’Iran contro Il grande Gatsby, il libro che incarna l’Occidente, e quindi il Grande Satana.

Subito dopo la rivoluzione, l’Iraq di Saddam invade l’Iran, e scoppia la guerra. Questo è il periodo in cui le risposte si trovano in James e nel suo Daisy Miller, quando si fa insopportabile l’incompatibilità con i canoni morali e fortemente censori della nuova linea del potere che si è instaurata ai vertici dello stato. Con la morte di Kohmeini e la fine della guerra con l’Iraq, le donne impegnate nella lettura di Orgoglio e pregiudizio (e a risolvere i problemi “politici” delle loro vite private) fondano il Dear Jane Club.
CLUB DI LETTURA
Non diversamente da Shahrazad de Le mille e una notte, non a caso citato, mentre fuori esplodono le bombe, le protagoniste si rifugiano quindi nel club di lettura per gettare una luce diversa sulla vita che conducono nella Repubblica Islamica dell’Iran. Inizialmente nei libri trovano riferimenti al loro passato che ce le fanno conoscere meglio (ed è grazie ai libri che le ragazze sono entrate in contatto con la professoressa), più si va avanti più da questa comunione di lettrici apprendiamo i dettagli sulle loro vite quotidiane.
Vivendo sulla loro pelle i grandi cambiamenti storici di uno dei periodi più bui del paese, in cui da repubblica si trasforma in dittatura integralista sciita, grazie all’analisi letteraria condotta da ognuna delle otto donne emergono le difficoltà di essere libere e di essere donna nella dittatura islamica (dall’imposizione del velo all’oggettivazione).

L’impegno di Nafisi e delle ragazze in difesa della condizione femminile, dei diritti umani e delle idee, passa attraverso il ruolo salvifico della letteratura. In quest’ottica Leggere Lolita a Teheran risulta essere anche una beffa verso chi la letteratura la aborrisce in nome di dettami religiosi o altri ideali.
CONCLUSIONI
Fra gli altri personaggi, non quelli pubblici iraniani, segnaliamo Bijan, marito dell’autrice, il mago cui si rivolge Nafisi per consulto e i figli di Nafisi.
Spiritoso e ingenuo, è un saggio che grazie alla sua scrittura scorrevole si legge come un romanzo, soprattutto sa farsi amare. Non è necessario aver letto prima tutti i romanzi che vengono esaminati per affrontare questa lettura, ma di certo l’esperienza sarebbe più ricca.

Leggere Lolita a Teheran è un memoir dopo il quale rivaluterete i libri che avete sempre creduto di conoscere.
Finito di leggere: martedì 28 giugno 2022.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.