LUNA BUGIARDA di Ben Pastor

LUNA BUGIARDA di Ben Pastor

BEN PASTOR

Nata a Roma, Ben Pastor (all’anagrafe Maria Verbena Volpi) è docente di scienze sociali nelle università americane, diverse sono le sue incursioni nella narrativa, ma soprattutto nel poliziesco storico, dove ha lasciato il segno con la serie su Martin von Bora, da noi tutti i volumi pubblicati da Sellerio.

Luna bugiarda (2001) è il secondo romanzo della serie (ad oggi tredici volumi), ma (attenzione) non il secondo in ordine cronologico. Nella Nota dell’autrice alla fine dell’edizione italiana, e intitolata La memoria e lo specchio, la scrittrice (che scrive i libri in inglese) approfondisce meglio la sua posizione a metà tra due mondi e due culture, quella europea d’origine e quella statunitense d’adozione.

Luna bugiarda_Libri Senza Gloria
Luna bugiarda_Libri Senza Gloria

MARTIN VON BORA

Martin von Bora è un soldato della Wehrmacht liberamente modellato sul colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, l’ufficiale ribelle che partecipò al fallito attentato contro Hitler. Fa ritorno dall’inferno di Stalingrado dove è riuscito a salvare il manipolo dei suoi soldati (il primo capitolo ci fa rivivere il momento terribile in cui si ritrova sotto i ferri, come il prologo di Balla coi lupi). Tre mesi dopo, nel settembre 1943, viene promosso a maggiore e per muovere azioni contro i partigiani viene stanziato a Lago, un paese presso Verona, strettamente sorvegliato dalle SS che lo considerano politicamente inaffidabile: infatti von Bora chiama il Duce e il Fuhrer per nome, come demitizzandoli, non risponde al saluto fascista e fa a pezzi le direttive dei superiori.

Martin von Bora non si separa mai dalla cartella di cuoio riempita con fogli dattiloscritti utili per le investigazioni, si imbottisce di aspirine per tenere a bada dolore e nausea ma di più sono le ferite che la guerra gli ha inferto nello spirito, zoppica ma guida la BMW di servizio in maniera spericolata (quasi contraddicendo la sua calma esteriore), grazie al padre direttore d’orchestra è abile a suonare al pianoforte nonostante un attentato dei patrioti lo abbia privato della mano sinistra (coperta da un guanto, è in realtà una protesi artificiale), cresciuto leggendo Salgari con la mente sempre viaggia verso la moglie Dikta (Benedikta) di cui una foto conserva nella biografia di Mozart. Luna Mendax, la luna bugiarda del titolo, è una sua espressione: c’è un particolare momento in cui quando è calante sembra crescente e viceversa, questa metafora sostiene il racconto stesso e la sua rivelazione finale, un atto d’accusa contro il pregiudizio in qualsiasi forma si presenti.

Balla coi lupi (1990) di Kevin Kostner

MORTE A SALO’

Sul finire dell’anno i miliziani di Salò chiedono a questo aristocratico soldato-detective prussiano, giudicandolo un interlocutore più malleabile della polizia di Stato, di indagare sulla morte del gerarca fascista Vittorio Lisi. Dopo un incidente d’auto durante la Marcia su Roma (che gli ha tolto l’uso delle gambe ma anche assicurato una carriera nel Partito) non ha fatto altro che aumentare i debiti e le amanti: la morte di questo notabile del partito Nazionale Fascista è avvenuta proprio a Salò. La principale sospettata è Claretta, la moglie di Lisi, che sembra sbucata fuori dai film dei telefoni bianchi.

Le indagini scoperchiano un giro di prestiti ad usura e si spingono sino al lago di Garda, intorbidito da un inverno particolarmente gelido e nevoso (la storia si conclude il 24 dicembre del ’43). Sullo sfondo il rastrellamento degli ebrei e la resistenza dei partigiani, i tratti più drammatici dell’occupazione nazista dell’Italia settentrionale sono raccontati con toni quasi operistici.

LA COPPIA

Martin von Bora non è il solo a indagare. Un’altra pista è seguita dall’ispettore della polizia italiana Sandro Guidi e dal suo aiutante siciliano l’appuntato Turco, che all’inizio della storia vediamo lanciati alle costole di uno squilibrato evaso che si aggira a Segràte uccidendo le persone e rubandone le scarpe. Fra il funzionario italiano (al quale lo stesso von Bora ha richiesto collaborazione, contravvenendo alle disposizioni dei miliziani di Salò) e l’ufficiale tedesco non scorre buon sangue (se Guidi si considera “afascista”, vede nel “crucco” un nazista antisemita), i metodi d’indagine sono agli antipodi (dove Bora è sistematico, Guidi è più intuitivo) eppure riescono a collaborare.

Tom Cruise è von Stauffenberg in Operazione Valchiria (2008) di Bryan Singer

La loro contrapposizione non è quella classica fra poliziotto buono e poliziotto cattivo, anzi, qui le etichette sono fatte per essere invertite: il rigido von Bora (accusato di inflessibilità nei confronti degli ebrei) è ad esempio artefice di una loro fuga segreta, mentre il pacato Guidi (ritenuto di primo acchito più sensibile alle miserie umane) liquida le leggi razziali alla radio con una scrollata di spalle assorto com’è nei suoi problemi sentimentali. Guidi, che vive ancora con la mamma e si muove con la FIAT di servizio, non rimane difatti insensibile al fascino della vedova Claretta, tanto che le sue opinioni sono spesso influenzate dai sentimenti personali. Il suo contributo sarà però imprescindibile per la risoluzione.

L’ambiguità dei personaggi è quindi l’elemento vincente di quello che altrimenti sarebbe un giallo classico, caratterizzato da un fioccare di altri omici e contro-ipotesi. La scrittura asciutta di Ben Pastor riesce a coinvolgere, più che per il caso particolarmente intrecciato, per i dilemmi sotterranei (espressi in superficie da dolori ricorrenti) del suo protagonista teutonico, che lo fanno sbilanciare sia fisicamente sia chiaramente da un punto di vista morale.

Finita di leggere: giovedì 11 agosto 2022.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Luna bugiarda di Ben Pastor, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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