M:I Preview: LE ILLUSIONI DELLO SCORPIONE di Robert Ludlum

M:I Preview: LE ILLUSIONI DELLO SCORPIONE di Robert Ludlum

Libri Senza Gloria celebra il ritorno di Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt con la rubrica M:I – Preview. Per tutto il mese di agosto, ogni settimana sarà dedicata a un libro rappresentativo del mondo spy. Proseguiamo con un romanzo di spionaggio ed erotismo partorito dalla penna di Robert Ludlum.

Poche illusioni

Abbiamo:

  1. Agenti in fedora che sparano narcotici da sotto la manica peggio che in Ispettore Gadget.
  2. Testimoni cui esplode la testa prima di rivelare l’informazione cruciale al protagonista. (Si può sapere perché i cecchini non mirano mai agli eroi ma solo agli informatori?).
L'ispettore Gadget
L’ispettore Gadget
  1. Supercattivi con il braccio meccanico (ricordate la mascella di ferro dello Squalo di 007?).
  2. Soldati in gonnella. Prima ci appaiono cazzute, in divisa e a bordo di velivoli, ma non appena indossano una vera gonnella cominciano a fare le ochette vanitose.

Supercattivi

  1. Abbiamo un’organizzazione segreta infiltrata ai più alti livelli governativi americani (il Senato, il Pentagono, ecc.) dalle oscure mire espansioniste. Si chiama Scorpio, e nella sua scala piramidale ogni membro assume il nome in codice di Scorpio Uno, Scorpio Due, Scorpio Tre e via dicendo. Quando uno Scorpio muore, quello di gradino più basso sale nella gerarchia e prende il nome in codice del suo predecessore. Insomma, è la Spectre di James Bond. L’iniziativa è stata presa da una ricca coppia di omosessuali, e sopra di loro c’è una seconda struttura, se vogliamo, supersegretissima: i Provider. Non c’è la fede a animarli: tutti loro sono finiti dentro perché ricattati da altra gente più in alto nella gerarchia.
Spectre Daniel Craig Christoph Waltz
Daniel Craig e Christoph Waltz in Spectre (2015) di Sam Mendes

La fede semmai muove la Piccola Sanguinaria, così detta la terrorista internazionale appoggiata da Scorpio. Il suo intento è eliminare il Presidente USA e i maggiori capi di stato del mondo.

Di lei però si innamora Hawthorne, il nostro protagonista. Lui viene coinvolto nella missione non per fede, ma per soldi. Anche se da buon romantico, quando vengono fatti fuori tanti amici e tutti coloro che l’hanno reclutato, lui ormai c’è così dentro fino al collo ed è così incazzato che non si tira indietro.

Nessuna illusione

A dispetto dell’intreccio tesissimo, i personaggi hanno pensieri sempre chiarissimi e mai celati dalla loro backstory come si converebbe a un’opera di spy fiction. Le loro battute ironiche sembrano tagliate con l’accetta. Certe situazioni sono talmente assurde che appaiono rubate da un cartone animato anni ’90 trasmesso a metà pomeriggio su Italia 1.

Robert Ludlum compie l’errore di molti altri scrittori del suo genere. Li compie proprio perché lui è uno dei maestri indiscussi del filone spy. E non si comporta da meno, neppure per uno dei suoi romanzi minori. Voglio dire, è il papà di Jason Bourne, accidenti!

Jason Bourne
Jason Bourne

Ludlum prende in troppo poca considerazione il suo lettore. Gli serve su un piatto d’argento tutti i sottotesti negandogli ogni possibilità di inferenza deduttiva. Strano per un consumatore di thriller internazionali bersi tutto e accontentarsi, no?

Tom Clancy è meno sfrontato di Ludlum (dai un’occhiata QUI), e le sue tecniche d’imbonimento verso il lettore si fanno perdonare dalle molto più accurate tattiche militari così minizuosamente descritte. Sia Clancy sia Ludlum però non resistono dalla tentazione di metter dentro le loro storie uomini tutti d’un pezzo. E bellissime donne inizialmente agguerrite ma pronte a sciogliersi fra le loro braccia.

Duri a morire

Le illusioni dello scorpione, come Senza rimorso, esce nel 1993, e ci presenta un protagonista che è un ex agente segreto della Marina USA (c’è l’ombra dei SEALs, eppure non vengono mai nominati). Hawthorne si è ritirato nella quotidianità, almeno fin quando il dovere, e la morte, non vengono a richiamarlo.

Come per il Kelly di Clancy, l’eroe riluttante di Ludlum nega il suo aiuto, poi ci ripensa, si dimostra invincibile e fa fuori tutti i cattivi. Come detto, Kelly è più vicino a un “vero” agente segreto, mentre Hawthorne è pù simile a James Bond. Questo modello ci ricoda che Kelly e Hawthorne sono entrambi figli dell’Arnold Schwarzenegger di Commando (1985) di Mark L. Lester.

Commando
Commando

Hawthorne e la sua piccola squadra perdono lentamente ogni appoggio dai servizi, i loro protettori vengono uccisi come mosche. Loro però continuano a indagare incuranti di venire incriminati per alto tradimento. Insomma, abbiamo abbandonato Jason Bourne sconfinando letteralmente nella saga di Mission: Impossible.

L’era del cercapersone

L’eroe ha dalla sua un divertente ma abile genio informatico, Jackson Poole, che non ci viene difficile immaginare interpretato dal solito Simon Pegg di fianco a Tom Cruise.

Siamo nel 1993, Hawthone è un uomo vecchio stile come Kelly e poco o nulla sa di tecnologia, al contrario di Poole: lui da ragazzo era appassionato di videogiochi e quindi ora è un hacker provetto. Queste e simili considerazioni semplicistiche riflettono quanto all’epoca la tecnologia informatica fosse ancora “nuova” e sconosciuta.

Simon Pegg
Simon Pegg

In fondo siamo ancora nell’era del cercapersone. Più di un sorriso ci strappano difatti i gadget d’epoca, forse allora considerati avveniristici e carichi di promesse per il futuro, come a esempio il trasponditore che sarebbe una specie di GPS ante litteram.

Femme Fatale

Amaya Bajaratt. Lei è la fanatica che si nasconde dietro il nome in codice di Piccola Sanguinaria. La donna più duttile di tutte. Era una bambina che ha visto assassinare i propri genitori sui Pirenei. E’ stata l’amante di un famigerato terrorista sul cui corpo ha giurato vendetta. E’ stata l’amante francese di Hawthorne.

Dietro i mille volti, si nasconde l’affascinante e matura donna in grado di far tremare persino gli Scorpio e disposta a tutto pur di portare a termine il suo progetto di destabilizzazione mondiale. Una tanto cattiva non l’abbiamo mai vista in Bond, semmai abbiamo dovuto aspettare la Charlize Theron di Fast & Furious 8.

Charlize Theron Cypher
Charlize Theron è Cypher

L’obiettivo principale di Amaya è assassinare il Presidente USA ma noi sappiamo già chi è l’unico uomo, contro tutto e contro tutti, cocciuto e instancabile, che riuscirà a fermarla…

Conclusioni

Nelle ultime cento pagine le pedine in gioco aumentano a dismisura. Probabilmente è difficile stare dietro alla miriade di personaggi che entrano in scena, ma è questo lo stratagemma narrativo che ci leva il fiato fino all’epilogo. Chi pensavamo fosse un doppiogiochista fa in realtà il triplo gioco se non addirittura il quadruplo.

Tutto si risolve: Hawthorne toglie la divisa alla sua nuova donna, le mette la gonnella, se la porta ai Caraibi e, se non ce ne fossimo accorti, riafferma il primato dell’uomo sulla tecnologia!

 

Nel salutarvi, vi invito a leggere Le illusioni dello scorpione di Robert Ludlum, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Finito di leggere: mercoledì 21 Marzo 2018.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ciao!

Questo sito web, come tutti gli altri, utilizza cookie. Se vuoi vedere quali sono i cookie che utilizza puoi leggere la pagina policy privacy. Se vuoi disabilitare i cookie, lo puoi fare direttamente dal browser che utilizzi per navigare seguendo le istruzioni che trovi qui