PERICOLO BIANCO di Desmond Bagley
Pericolo e avventura
Pericolo bianco è raccontato su due diversi piani temporali. Quello del presente/futuro dedicato alla “Udienza” e quello del passato riservato alla ricostruzione oggettiva de “I fatti“.
Ancora una volta, questo avventuroso romanzo di Desmond Bagley è un condensato tradotto da Dario Gibelli e illustrato da Walter Stackpool per la rassegna di narrativa mondiale a cura della Selezione dal Reader’s Digest di Milano.
I fatti
In seguito a uno sfortunato incidente sciistico, il giovane Ian Ballard viene nominato dal nonno (il vecchio Ben, a capo della Finanziaria Ballard) amministratore delegato della Società Mineraria di famiglia, filiale di Hukahoronui, nella Nuova Zelanda. Sede distaccata dove non si guadagna e i conti sono (al limite) al pari, e dove non scorre buon sangue fra i Ballard e i Peterson.

Infatti quando il papà di Ian (che non ha mai voluto saperne nulla degli affari di famiglia) ha scoperto sul posto la miniera d’oro l’ha separata dalla proprietà terriera: la prima è andata al nonno e la seconda alla mamma di Ian, che l’ha poi rivenduta ai Peterson. Questi, che pensavano di acquisire diritti sul giacimento, una volta comprata la terra si sono ritrovati con un pugno di mosche. Per di più incolpano Ian di codardia per l’annegamento avvenuto anni prima di un loro fratello.
Oltre che con i Peterson, Ian dovrà fare i conti con l’inimicizia del presidente del locale consiglio d’amministrazione della Società. Sorvegliato da vicino dalla Fondazione Ballard, Ian trova anche un alleato nel vecchio indigeno nero Turi Buck e un amore in Liz Peterson, la sorella dei suoi acerrimi nemici.
L’udienza
Dentro l’aula di tribunale ascoltiamo il giudice, gli avvocati e i teste fra i sopravvissuti alla disastrosa valanga finale. L’inchiesta che si rivela essere un’autentica “caccia alle streghe“.

Un ruolo chiave lo avrà l’esperto Mike McGill, assunto da Ian come consulente. McGill aveva avvertito il consiglio direttivo della potenziale valanga e si era raccomandato di sentire il Ministero della Difesa Civile, ma rimase inascoltato. Il consiglio municipale gli diede retta tardivamente, dopo la prima valanga (quella senza vittime), e provvide ad adottare le dovute misure antivalanga.
Mostri bianchi
Le valanghe consecutive prendono diverso spazio all’interno del racconto: in alcuni casi descritte in maniera noiosa, in altre più spaventose che se fossero in un libro di Stephen King. Il reportage del disastro, fra morti e dispersi nelle slavine, non ha fine nemmeno con l’arrivo della cavalleria, qui incarnata nell’Operazione Grande Gelo che si occupa dei collegamenti con l’Antartico.
Mentre fuori impazza il mostro bianco, si presenta l’occasione propizia anche per fare uscire allo scoperto alcune belve umane nella migliore tradizione di King o de La cosa (1982) di John Carpenter.

Conclusioni
L’inglese Desmond Bagley, prima di diventare scrittore di successo è stato emigrato in Sud Africa, lavorò in una tipografia e in una fabbrica di aeroplani, fu contabile e giornalista. Dietro Pericolo bianco c’è tanta documentazione e molta azione, la giusta miscela degli ingredienti per un buon romanzo avventuroso e fitto di suspence.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Pericolo bianco di Desmond Bagley, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: venerdì 26 ottobre 2018.