ScrivereSenzaGloria2: MORFOLOGIA DELLA FIABA di Vladimir Propp

ScrivereSenzaGloria2: MORFOLOGIA DELLA FIABA di Vladimir Propp

PER UNA STORIA DEL PROBLEMA

Il (giustamente) celebre saggio Morfologia della fiaba (1928) del linguista e antropologo sovietico Vladimir Jakolevic Propp è stato il vero apripista della narrazione moderna. Esploreremo il percorso da lui inaugurato in questo nuovo appuntamento di ScrivereSenzaGloria e concluderemo la volta prossima con gli studi successivamente sviluppati da Chris Vogler.

Ecco la geniale intuizione di Propp che ha cambiato il mondo (sul serio!): le parti componenti di una favola possono essere trascritte in un’altra, senza modificazione alcuna. Diamo dunque il via all’analisi delle parti componenti minori secondo la legge della trasferibilità.

Biancaneve e i sette nani (1937)
Biancaneve e i sette nani (1937)

IL METODO E IL MATERIALE

Concentrandosi sulla categoria particolare delle favole di magia, l’autore scopre come esistano grandezze variabili (i nomi e gli attributi dei personaggi) e grandezze costanti (le azioni o funzioni dei personaggi). I personaggi sono tanti, le funzioni sono poche. Propp assume che:

1. Gli elementi costanti della favola sono le funzioni dei personaggi.

2. Il numero delle funzioni che compaiono nella favola di magia è limitato.

3. La successione delle funzioni è sempre identica (anche se non tutte le funzioni compaiono in tutte le favole, la legge della successione non varia e non muta l’ordine).

Le favole che constano di funzioni identiche sono monotipiche. Questo è per l’appunto il caso di tutte le favole di magia.

Pinocchio (1940)
Pinocchio (1940)

FUNZIONE DEI PERSONAGGI (Parte I)

La favola di solito parte da una situazione iniziale di singolare benessere (si enumerano i membri della famiglia, ecc.): funge da sfondo contrastante per la sciagura a venire. Quindi…

Allontanamento: uno dei membri della famiglia (vecchio o giovane non importa) si allontana da casa.

Divieto: all’eroe è imposto un divieto (possono essere imposti anche senza alcun rapporto con l’allontanamento).

Infrazione: il divieto è infranto ed entra in scena l’antagonista, colui che provoca la sciagura.

Investigazione: l’antagonista tenta una ricognizione.

Bambi (1942)
Bambi (1942)

Delazione: l’antagonista riceve informazioni sulla sua vittima.

Tranello: l’antagonista (che muta aspetto) tenta di ingannare la vittima (operando mediante la persuasione) per impadronirsi di lei o dei suoi averi.

Connivenza: la vittima cade nell’inganno (infrange i divieti ma accoglie gli inviti insidiosi) e con ciò favorisce involontariamente il nemico.

Danneggiamento: l’antagonista arreca danno o menomazione a uno dei membri della famiglia: rapisce qualcuno, trafuga il mezzo magico, opera una sostituzione, ordina di uccidere… Adesso comincia l’azione narrativa vera e propria. La situazione di mancanza dà inizio a ricerche analoghe a quelle susseguenti al danneggiamento: molto spesso la favola, tralasciando il danneggiamento, comincia direttamente con una mancanza.

Mancanza: a uno dei membri della famiglia manca qualcosa o viene desiderio di qualcosa: la fidanzata, il mezzo magico… L’oggetto della mancanza non influisce sulla struttura della favola.

Mediazione, momento di connessione: la sciagura o mancanza è resa nota; ci si rivolge all’eroe con una preghiera o un ordine, lo si manda o lo si lascia andare. Questa funzione introduce l’eroe nella favola. Gli eroi sono di due tipi: eroe cercatore (viene inviato direttamente, ha il permesso, ecc.) ed eroe vittima (viene scacciato da casa, viene condannato, ecc.), e non compaiono mai nella stessa favola.

Cenerentola (1950)
Cenerentola (1950)

FUNZIONE DEI PERSONAGGI (Parte II)

Inizio della reazione: il cercatore acconsente o si decide a reagire (questa funzione è componente solo delle favole in cui si abbia un eroe cercatore).

Partenza: l’eroe abbandona la casa (l’eroe cercatore va alla ricerca, l’eroe vittima dà inizio a una peregrinazione). Entra ora in scena il donatore: da esso l’eroe riceve un mezzo (solitamente magico) che gli permette in seguito di porre rimedio alla disgrazia. Ma prima di ottenere il mezzo magico l’eroe è sottoposto ad alcune prove…

Prima funzione del donatore: l’eroe è messo alla prova (dal donatore) come preparazione al conseguimento di un mezzo magico.

Reazione dell’eroe: l’eroe reagisce all’operato del futuro donatore. La reazione può essere positiva o negativa.

Fornitura, conseguimento del mezzo magico: il mezzo magico perviene in possesso dell’eroe. Il mezzo magico così come le forme di trasmissione possono essere di varia natura. A una reazione negativa dell’eroe la trasmissione non ha luogo (di solito perché il donatore è ostile); in caso di reazione positiva possono presentarsi una straordinaria molteplicità di collegamenti fra la funzione preparatoria del donatore e le forme di trasmissione del mezzo magico (sottrazione, baratto, acquisto, reinvenimento, ecc.).

Le avventure di Peter Pan (1953)
Le avventure di Peter Pan (1953)

Trasferimento nello spazio tra due reami, indicazione del cammino: l’eroe si trasferisce, è portato o condotto sul luogo in cui si trova l’oggetto delle sue ricerche (di solito si trova in un altro reame). Diversi sono i modi per raggiungerlo.

Lotta: l’eroe e l’antagonista ingaggiano direttamente la lotta.

Marchiatura: all’eroe è impresso un marchio (sul corpo o riceve un anello, ecc.).

Vittoria: l’antagonista è vinto.

Rimozione della sciagura e della mancanza: l’oggetto delle ricerche è carpito con la forza o con l’astuzia.

La bella addormentata nel bosco (1959)

FUNZIONE DEI PERSONAGGI (Parte III)

Ritorno: l’eroe ritorna. Il ritorno di solito è compiuto nelle stesse forme dell’andata.

Persecuzione, inseguimento: l’eroe è sottoposto a persecuzione.

Salvataggio: l’eroe si salva dalla persecuzione. Con la sconfitta del persecutore moltissime favole hanno termine, ma spesso non è così e la favola costringe l’eroe a sopportare una nuova sciagura: così ricomincia tutto da capo…

Arrivo in incognito: l’eroe arriva in incognito a casa o in un altro paese. Ci sono due varianti: arriva a casa oppure giunge presso un altro re e si mette a lavorare come cuoco (o come stalliere).

Pretese infondate: il falso eroe avanza pretese infondate.

Compito difficile: all’eroe è proposto un compito difficile. Vengono imposti compiti anche al di fuori della situazione in esame. Si tratta di uno degli elementi prediletti della favola.

La spada nella roccia (1963)
La spada nella roccia (1963)

Adempimento: il compito è eseguito.

Identificazione: l’eroe è riconosciuto (identificato per un segno particolare, ecc.).

Smascheramento: il falso eroe o l’antagonista è smascherato.

Trasfigurazione: l’eroe assume nuove sembianze.

Punizione: l’antagonista è punito (altre volte abbiamo però un magnanimo perdono).

Nozze: l’eroe sposa la principessa e sale al trono (o una delle due).

Il libro della giungla (1967)
Il libro della giungla (1967)

ASSIMILAZIONI. CASI DI DUPLICE SIGNIFICATO MORFOLOGICO DI UNA FUNZIONE

Funzioni diverse possono essere attuate in modo perfettamente identico. Il duplice significato morfologico di una funzione è il seguente: i modi di attuazione delle funzioni influiscono l’uno sull’altro e funzioni diverse assumono forme identiche.

ALTRI ELEMENTI DELLA FAVOLA

Elementi ausiliari per il collegamento tra l’una e l’altra funzione. Se due funzioni successive sono compiute da personaggi diversi, il secondo deve sapere cosa è successo fino a quel momento.

Elementi ausiliari nelle triplicazioni. Possono triplicarsi sia singoli dettagli di carattere attributivo (come le tre teste del drago), sia funzioni singole, appaiate (persecuzione-salvataggio), a gruppi, come pure interi movimenti.

Robin Hood (1973)
Robin Hood (1973)

Motivazioni. Sono tanto i moventi quanto i fini che determinano i diversi interventi dei personaggi, tuttavia rappresentano le componenti più instabili e incostanti della favola. Azioni simili o identiche possono essere motivate nel modo più diverso. Le azioni sono una qualità dell’eroe espressa in atti; delle azioni di molti antagonisti la favola non dà invece motivazione alcuna. I sentimenti e le intenzioni dei personaggi non si riflettono in nessun caso sullo sviluppo della narrazione.

DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI SECONDO I PERSONAGGI

Molte funzioni si riuniscono logicamente in sfere determinate. Esse sono: la sfera d’azione dell’antagonista (danneggiamento, combattimento, persecuzione), del donatore (preparazione, trasmissione del mezzo magico), dell’aiutante (trasferimento dell’eroe nello spazio, rimozione della mancanza, salvataggio, adempimento, trasfigurazione), della principessa e del re (assegnazione compiti, marchiatura, smascheramento, identificazione, punizione, le nozze), dell’eroe (ricerca, reazione alle richieste del donazione, le nozze), del falso eroe (ricerca, reazione al donatore, e avanza pretese infondate). In tal modo nella favola compaiono sette personaggi. Vi sono inoltre personaggi appositi per i raccordi (delatori, calunniatori, ecc.).

Taron e la pentola magica (1975)
Taron e la pentola magica (1975)

Un approfondimento è dedicato agli animali riconoscenti (entrano in scena come donatori, poi si mettono a disposizione dell’eroe e ne diventano aiutanti) e alla baba-jaga (presentata come donatore ostile, assume senza volerlo la parte dell’aiutante). Ecco altri casi di cumulo di funzioni: una sola sfera d’azione può essere ripartita fra più personaggi; gli oggetti e il potere agiscono come esseri animati.

Ci sono poi tre categorie di aiutanti: universali (esplicano tutte e cinque le loro funzioni), parziali (esplicano solo alcune delle loro funzioni), specifici (esplicano una sola funzione). Quando manca l’aiutante il potere della preveggenza passa all’eroe (assume la funzione e gli attributi dell’aiutante) e otteniamo così la figura dell’eroe veggente; viceversa l’aiutante può talora esplicare le funzioni specifiche dell’eroe.

La sirenetta (1989)
La sirenetta (1989)

MODI DI INSERIMENTO DI NUOVI PERSONAGGI NELLA VICENDA

Ogni categoria di personaggi ha un modo suo di entrare in scena: l’antagonista e la principessa compaiono due volte, il donatore è incontrato per caso oppure durante il cammino (se manca, le sue forme di apparizione si trasferiscono al personaggio successivo, cioè all’aiutante), l’aiutante magico è introdotto come dono…

A volte il falso eroe manca del tutto; per quanto riguarda la nascita miracolosa dell’eroe è di solito accompagnata da una profezia intorno al suo destino (ancor prima dell’esordio egli manifesta gli attributi del futuro eroe).

La bella e la bestia (1991)
La bella e la bestia (1991)

ATTRIBUTI DEI PERSONAGGI E LORO SIGNIFICATO

La nomenclatura e gli attributi (l’insieme di tutte le caratteristiche esteriori) dei personaggi rappresentano le grande variabili della favola. La favola si trasforma gradualmente in quanto esercitano la loro influenza la poesia epica dei popoli vicini, la letteratura, la religione: l’analisi degli attributi rende quindi possibile l’interpretazione scientifica della favola.

Aladdin (1992)
Aladdin (1992)

LA FAVOLA COME UNITA’

La favola è qualsiasi sviluppo da un danneggiamento / mancanza attraverso funzioni intermedie fino al matrimonio / scioglimento. Si tratta di un movimento: ogni nuovo danneggiamento / mancanza dà origine a un nuovo movimento. Una favola può constare di più movimenti e il modo di connessione tra i movimenti non esercita alcuna influenza.

La linearità di struttura è caratteristica solo dell’ambiente contadino e per di più di quello che ha avuto pochi contatti con la civiltà. Una corretta classificazione può essere eseguita: secondo le varietà di una caratteristica; secondo la presenza o l’assenza di una sola e identica caratteristica; secondo caratteristiche escludentesi reciprocamente.

Il re leone (1994)
Il re leone (1994)

Molto probabile che esista un preciso collegamento tra forme di vita e religione, da un lato, e religione e favola dall’altro. Ma scompaiono le culture, muore la religione, e il suo contenuto si trasforma in fiaba. Nella favola compaiono tre tipi fondamentali di traslatori dell’eroe nell’aria: il cavallo volante, l’uccello e la nave volante. Ma questi rappresentano proprio i portatori delle anime dei defunti: il cavallo presso i popoli di pastori e agricoltori, l’aquila presso i cacciatori, la nave presso le zone costiere.

In singole favole le deviazioni sono piuttosto notevoli: la trasformazione del poema in farsa deve essere considerato risultato di disgregazione. Mediante la sostituzione di un aspetto di un elemento con un altro aspetto dello stesso, ha luogo la metamorfosi delle favole e la variazione degli intrecci.

Pocahontas (1995)
Pocahontas (1995)

MATERIALI PER LA TABULAZIONE DELLA FAVOLA

In questa sezione vengono riportati in maniera esaustiva tutti gli elementi necessari per la redazione o analisi delle favole secondo le sue tappe fondamentali: situazione iniziale, parte preparatoria, esordio, donatori, dall’ingresso dell’aiutante alla fine del primo movimento, inizio del secondo movimento, continuazione del secondo movimento.

Seguono esempi di analisi con sezioni dedicate a schemi e note, più una tavola delle abbreviazioni e una tabella comparativa della numerazione delle fiabe. “La struttura e la forma” è una riflessione sull’opera di Propp condotta dall’antropologo e filosofo Claude Lévi-Strauss: ragiona sulla coesistenza fianco a fianco di miti e fiabe perché sfruttano una sostanza comune ma ognuno alla sua maniera; inoltre nota come grammatica e lessico (per i miti e le fiabe) non sono soltanto strettamente uniti ma aderiscono l’uno all’altro su tutta la superficie e coincidono completamente.

Mulan (1998)
Mulan (1998)

STRUTTURA E STORIA NELLO STUDIO DELLA FAVOLA

Lo stesso Propp si concede una riflessione sul rapporto fra i due: la favola ha origini più tarde del mito e giunge un momento in cui per un certo tempo essi possono effettivamente coesistere. Nota come l’antichità classica conosceva favole e miti, ma i loro intrecci erano diversi.

Le follie dell'imperatore (2000)
Le follie dell’imperatore (2000)

Nel salutarvi, vi invito a leggere Morfologia della fiaba di Vladimir Propp, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Il prossimo appuntamento con ScrivereSenzaGloria2 è per sabato 21 settembre. Intanto potete recuperare la precedente puntata al link subito sotto.

ALTRO: ScrivereSenzaGloria2: SCRIVIAMO UN FILM di Age

Inoltre, tutte le puntate della passata edizione sono raggiungibili tramite i link postati a seguire in calce!

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Finito di leggere: tanto tempo fa.

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