SERPENTI NEL PARADISO di Alicia Giménez-Bartlett
UN GENIO MEDITERRANEO DEL GIALLO
Vincitrice nel 2006 del Premio Piemonte Grinzane Noir e del Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera, nel 2008 del Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival, nel 2011 del Premio Nadal (per Dove nessuno ti troverà) e nel 2015 del Premio Planeta (per Uomini nudi), Alicia Giménez-Barlett è non a torto definita “un genio mediterraneo del giallo“. I suoi romanzi sono tradotti in quindici lingue e vendutissimi anche in Francia, Germania e negli USA. Autrice di narrativa non di genere è però principalmente nota per essere la creatrice dei polizieschi con l’ispettore della Polizia di Barcellona Petra Delicado. Serpenti nel paradiso è il quinto romanzo della serie che, ad oggi, ne conta in tutto tredici (più un’autobiografia della Delicado).

Uno degli elementi di forza delle indagini della detective catalana è rappresentato, più che dall’intreccio, dal carattere della protagonista e dei personaggi di contorno: il giudice Garcìa Mourinos, cinefilo con un debole per Tarantino e che non si stanca mai di fare la corta a Petra; il commissario Coronas, in questo romanzo più concentrato a organizzare il servizio di sicurezza per la visita in città del Papa che non ai comuni delitti; Martinez, lo scorbutico medico legale. Ma soprattutto Fermìn Garzòn, il vice ispettore di Petra nella policìa national di Barcellona e suo abituale compagno di investigazioni: entrambi di ritorno dalle vacanze estive, stavolta lui è più suscettibile è permaloso di lei. Gli ironici battibecchi con Fermìn, fra un bicchiere e l’altro, intrecciati tra vita privata e vita professionale, sono infatti il leitmotiv irrinunciabile di tutta la serie, tanto da farla assomigliare a un poliziesco in forma di commedia (degli imbrogli).
IL PARADISO DEGLI UOMINI
Dicevamo, Petra è appena rientrata dalle vacanze in Svezia è ha ancora la testa perduta in quei magnifici posti. Quando viene ritrovato il cadavere del bello e virtuoso Juan Luis Espinet in una scena simile a quella famosissima d’apertura di Viale del tramonto (il corpo galleggia senza vita nella piscina della villa), i due detective sono pronti ad affrontare l’ennesima inchiesta che farà uscire gli scheletri nell’armadio (stavolta) del quartiere Paradìs. Si tratta di un ricco sobborgo della città fatto di ville a schiera con giardini, famiglie perfette con servitù straniera e inattaccabili tradizioni di famiglia al seguito. Nel piccolo “paradiso” glamour, sono molteplici i serpenti della tentazione. Nonostante i colpi di scena, il “colpevole” è abbastanza prevedibile ma, come già affermato, in queste storie sono i personaggi a fare la differenza perché Serpenti nel paradiso è un giallo d’ambiente, dove più delle descrizioni contano i quadri di interni e di esterni caratterizzati nel dettaglio e i dialoghi personalizzati fino al parossismo.

Al netto dell’impermeabile spiegazzato e del fatto di essere una divorziata (due volte) che vive da sola in appartamento, Petra Delicado è diversa da tutti gli altri detective della letteratura. Spesso sedotta e confusa da un improvviso istinto materno, sempre in lotta con un mondo del lavoro (quello della polizia) sessista, piace per i suoi errori umani, tanto che le sue indagini sono costellate di digressioni, false piste e tempi morti. Petra piace per come le su intuizioni arrivino quasi per suggerimento e non per autonoma deduzione, spesso si sente a disagio, pronuncia battute fuori luogo e non calzanti come ci hanno invece abituato i detective del genere: ma è proprio da questo suo continuo errare che apprende le più grandi lezioni e che scopre, perché no, la chiave per la risoluzione del caso.
IN TELEVISIONE
I romanzi di Petra hanno avuto nel 1999 una serie televisiva in tredici episodi con Ana Belén e Santiago Segura trasmessa prima dalla piattaforma pay Via Digital e in seguito da Telecinco, ma inedita in Italia. Il vero successo televisivo arriva nel 2020 grazie a Petra, miniserie con Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi che sposta l’ambientazione da Barcellona a Genova: due città accomunate dalle mille sfumature che vanno dalle zone malfamate ai bellissimi quartieri al centro di questi noir mediterranei. Paola Cortellesi, anche co-autrice delle sceneggiature, è fantastica in un ruolo della detective che non solo risolve brillantemente i casi, ma mette in scena e allo stesso tempo smentisce alcuni stereotipi sulle donne puntata dopo puntata. Il personaggio di Fermìn diventa Antonio Monte; altra modifica significativa: Petra Delicado perde la “d” del cognome della versione originale e diventa Delicato.

Trasmessa da Sky Cinema, Sky Atlantic (Italia) e in streaming su Now, per la regia di Maria Sole Tognazzi, il successo di Petra è stato tale che da miniserie ha ottenuto il rinnovo per una seconda stagione. Se la prima stagione portava adattava i primi quattro casi in ordine cronologico, e quindi i primi quattro romanzi della saga, allora ci aspettiamo che la seconda stagione (anch’essa composta da quattro episodi) riprenda le mosse proprio da Serpenti nel paradiso.
Finito di leggere: lunedì 6 settembre 2021.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Serpenti nel paradiso di Alicia Giménez-Bartlett, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.