TUTTO LOVECRAFT 1/4
La raccolta Tutti i romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft ed edita da Newton Compton è divisa in quattro sezioni e così noi le svisceriamo per voi, una dopo l’altra, settimana dopo settimana. Cominciamo da: “Tutte le storie dell’orrore puro”.
RIVOLUZIONE
Immancabile l’introduzione al volume di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco sulla vita (poco entusiasmante) dell’autore e sulla sua eredità letteraria (così viva ancora oggi per merito del neo-paganesimo da lui messo su carta).
Lo scrittore di Providence si era ispirato ad Arthur Machen, il quale aveva reso “invisibile” l’orrore, ma anche a Il re in giallo di Chambers,relativamente alla creazione del suo personale “libro maledetto” (il Necronomicon). Non a torto si considera l’opera di Lovecraft una rivoluzione copernicana per la letteratura orrorifica: scacciato il male incorporeo (i fantasmi) e le sue incarnazioni metafisiche (come i vampiri), grazie forse anche ai suoi interessi verso la chimica, Lovecraft individuò l’orrore in delle forze cosmiche e aliene. Se Van Helsing deve comprendere Dracula per ucciderlo, Lovecraft ci dice che comprendere il male (ovvero il suo pantheon di divinità venute dall’abisso) significa perdere il senno. Perché la realtà è follia.
VITA
Figlio di un pazzo, segnato da un rapporto morboso con la madre, Howard Phillips Lovecraft sposò e divorziò da una vedova russa, soffrì di esaurimento nervoso, trasse la sua maggiore attività dalle traduzioni pur se i suoi racconti venivano pubblicati sul leggendario magazine pulp Weird Tales.

L’interessante biografia riportata all’inizio di Tutti i romanzi e i racconti ci introduce alla vita del solitario di Providence, sottolineandone la sua evoluzione lungo uno dei contesti più floridi per la letteratura di genere. Mentre Lovecraft cresceva, infatti, nascevano parimenti: Conan il barbaro, Fu Manchu, John Carter da Marte, Tarzan delle scimmie, Buck Rogers, Il Signore degli Anelli, Il meraviglioso mondo di Oz, ecc.
PREAMBOLO
Nelle tre lettere tratte da tre fasi diverse della sua corrispondenza apprendiamo come, appassionato sin dai cinque anni d’età dalla lettura delle Mille e una notte, Lovecraft si era costruito l’alter ego di Abdul Alhazred, che nella sua fiction divenne l’autore del Necronomicon. Lettere che ci svelano anche dome due delle sue città preferite, Salem e Murblehead, entrambe nel Massachussets, siano state trasfigurate nella sua immaginazione rispettivamente nelle immaginarie Arkham (da cui poi il manicomio criminale di Gotham City) e Kingsport (per la prima volta apparsa ne Il vecchio terribile).
TUTTE LE STORIE DELL’ORRORE PURO
GLI INIZI
Molti sono i racconti che Lovecraft ha ricevuto dai suoi corrispondenti e sui quali operava corpose modifiche, finanche riscritture, talmente radicali da stravolgere la fonte originale: la cosa scontentava i corrispondenti, ma questo ha fatto sì che la paternità di tali racconti fosse attribuita a Lovecraft e non ad altri.
Scopriamoli (quasi) per ordine. La tomba è uno dei due racconti sopravvissuti agli anni giovanili (Lovecraft distrusse tutti gli altri) nel quale emergono vividamente tute le sue passioni (cita Plutarco, e sappiamo bene della sua inclinazione verso il classicismo) e ossessioni (si sforzava di vedere diadi emergere dalla fonte vicino casa).

Fortunatamente si trova spazio anche per racconti ripudiati dallo stesso Lovecraft come La transizione di Juan Romero, o come il capolavoro L’estraneo, snobbato dal suo autore per quella nota di grandezza conferitagli dall’innegabile influenza di Edgar Allan Poe.
Restando in tema, La casa stregata si riferisce a una struttura realmente esistita a Providence sfiorata nelle sue passeggiate quotidiane da Poe, e immersa in quel Rhode Island effettivamente teatro di un’epidemia di vampirismo. In questa occasione Lovecraft si riconferma precursore dei tempi mettendo in scena una squadra di ghost hunters ante litteram che, per acciuffare i fantasmi, adopera una variante del tubo catodico!
ARKHAM
Il racconto L’illustrazione nella casa riporta invece la prima apparizione in assoluto nell’opera di Lovecraft della valle di Miskatonich e della cittadina di Arkham nel New England da lui inventate.
Il modello Pickman, dal canto suo, introduce uno dei personaggi ricorrenti dell’immaginario lovecraftiano, quell’eccellente pittore di nome Pickman, scomparso nel nulla, ma che aveva colpito l’immaginazione degli ammiratori come dei detrattori dipingendo un divoratore di cadaveri, uno di quei ghul protagonisti de Le Mille e una notte, libro tanto amato da Lovecraft durante l’infanzia.

In questi racconti l’orrore ignoto che porta alla follia, in puro stile Lovecraft, può provenire dagli abissi marini (Il tempio) come dalla foresta congolese (Le vicende riguardanti lo scomparso Arthur Jermyn e la sua famiglia).
HERBERT WEST
Il racconto lungo Herbert West, rianimatore è una lunga discesa nell’abisso che ci ricorda le “vere” gesta degli “assassini di West Point“, le cui riesumazioni di cadaveri a Edimburgo hanno ispirato il film Ladri di cadaveri – Burke & Hare (2010) di John Landis. La storia di Herbert West è stata però tradotta nel film Re-Animator (1985), che ha anche avuto due sequel, e che vede alla regia il grande Stuart Gordon, recentemente scomparso, e alla produzione il mitico Brian Yuzna: ne è risultato un cult della commedia nera grottesca che fa del body horror un vero e proprio slapstick.
Gordon, che ha il merito imperituro di aver avviato il progetto di Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi (1989) salvo essere rimpiazzato dalla Disney in corso d’opera, dirigerà altre due opere tratte da Lovecraft: una è From Beyond – Terrore dall’ignoto (1986), produzione italiana di De Laurentis, e l’altra è Dagon – La mutazione del male (2001), non tratta però dall’omonimo racconto ma da La maschera di Innsmouth. Herbert West è stato protagonista pure di un fumetto della Dynaminte Entertainment in cui incontra nientemeno che Ash Williams del leggendario film L’armata delle tenebre (1992).

La lettura d’un fiato del racconto di Lovecraft è comunque appesantita dalle ripetitive descrizioni del personaggio principale e dei continui riepiloghi fatti dall’autore all’inizio di ciascuna delle sei parti di cui si compone, essendo stato pubblicato a puntate su una rivista amatoriale. Si tratta della prima opera su commissione scritta da Lovecraft, cosa che lui reputava indegna per un artista. A questa seguì un’altra “commissione”, sempre per lo stesso editore: La paura in agguato, divisa in quattro parti.

REVISIONI
I due racconti scritti con la “futura” moglie Sonia Greene sono L’orrore di Martin’s Beach (che manifesta l’infatuazione per il mare di quel periodo) e Alle quattro del mattino, rimasto inedito per molto tempo. Poi ci sono i quattro racconti nati dalla revisione effettuata sui testi del figliastro C.M. Eddy tra i quali compaiono i notevoli Cieco, sordo, muto e soprattutto I cari estinti, la cui tematica necrofila suscitò molto scandalo all’epoca. La necrofilia, puntualizziamo, rientra a pieno in quell’erotica pulsione di morte che contraddistingue molti dei pallidi e giovani protagonisti delle storie di Lovecraft.

I ratti nei muri descrive un incubo che “per colpa” di Lovecraft ha infestato le notti di generazioni successive e la cui eredità si è fatta sentire nella cultura popolare: da L’orrenda invasione di Dylan Dog a Masters of Horror (l’episodio La casa delle streghe).
Una piacevole curiosità è il racconto Sotto le piramidi: si conclude con un inaspettato lieto fine dato che il mago protagonista riesce abilmente a “evadere” grazie alle sue particolari tecniche e a sfuggire alle mummie abissali, un mago che risponde al nome di Harry Houdini!
L’ORRORE A RED HOOK
Il famoso e bellissimo L’orrore a Red Hook è tenuto a battesimo da una citazione di Arthur Machen, uno degli autori che maggiormente hanno ispirato Lovecraft: ambientato nei quartieri degli immigrati di New York, vicino al porto, è talmente intriso di magia nera da aver fatto sospettare alcuni lettori che lo stesso Lovecraft appartenesse a una cerchia di occultisti (in realtà l’autore si era semplicemente documentato in maniera accurata).
CTHULHU

Sebbene inseriti nella sezione Tutte le storie dell’orrore puro, alcuni racconti fanno menzione diretta degli dèi-demoni di Cthulhu. In questo elenco rientrano quantomeno: L’ultimo esperimento di Clarendon dove il batteriologo del titolo riporta in superficie un oscuro sacerdote di Atlantide e con esso una inestinguibile febbre nera; Il boia elettrico dove i mostri cosmici vengono associati alle tetre divinità messicane; La morte alata dove la mosca-diavolo scoperta in Uganda è strettamente legata alla mitologia degli Antichi, ma sebbene gli altri due dei tre racconti scritti insieme ad Hazel Head, di cui all’epoca Lovecraft era innamorato, sono finiti nel Ciclo di Cthulhu, il terzo è proprio il qui presente. Ci soffermiamo su La morta alata per evidenziare come la trama che si delinea attraverso lo stratagemma diaristico, e che si configura come la risoluzione a ritroso di un classico “delitto da camera chiusa“, coniughi il meglio della tradizione orrorifica di Lovecraft con la suspance degna di un Hitchcock in ottima forma.
Di interessante lettura per i cultori è Sfida dall’infinito, una round robin sytory per il terzo anniversario di Fantasy Magazine, ovvero un racconto scritto da autori diversi ciascuno dei quali ha composto un capitolo riprendendo la trama dal punto in cui l’aveva lasciata l’autore precedente: uno dei quattro autori coinvolti, oltre Lovecraft, è il Robert E. Howard di Conan, Solomon Kane, e assiduo frequentatore del mondo di Cthulhu.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Tutti i romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: martedì 7 aprile 2020.
Il prossimo appuntamento di Tutto Lovecraft è per sabato 23 maggio con “L’incubo“!