ARISTOTELE E L’ANELLO DI BRONZO di Margaret Doody

ARISTOTELE E L’ANELLO DI BRONZO di Margaret Doody

THIS IS THRILLER

Ancora una volta Margaret Doody mette alla prova i meccanismi rigorosi del genere poliziesco: li ambienta indietro di duemilacinquecento anni nell’antica Atene e li sottopone alle ricerche scientifiche di Aristotele detective, ricalcato sulla figura storica del grande filosofo. Con i suoi romanzi la Doody ha toccato tutte le corde investigative: il giallo classico di Aristotele detective (leggi QUI la recensione) e Aristotele e il giavellotto fatale (leggi QUI la recensione), il giallo d’azione con Aristotele e la giustizia poetica (leggi QUI la recensione) e la complessa spy story con Aristotele e il mistero della vita (leggi QUI la recensione). Al quinto appuntamento, Aristotele e l’anello di bronzo (Sellerio, 2003), la professoressa canadese di letteratura comparata nella Notre-Dame University, si cimenta con la forte suspense del genere thriller!

LA CAMPAGNA D’ODIO

Aristotele è impegnato ad approfondire un celebre lemma della sua filosofia (la sostanza come unità di una materia e una forma), quando un cittadino ateniese viene a chiedergli quella consulenza legale che lo metterà sul sentiero del crimine. Blepiro, un veterano reduce di guerra e menomato in battaglia, si è riciclato come bronzista principiante: nella sua bottega accoglie “una banda di gente indecente“, ex schiavi e prostitute (come l’amico Formisio, liberto straniero e prostituto, e sua sorella Stratola, liberta straniera e prostituta), una compagnia sregolata si attira l’ostilità dei benpensenanti.

Aristotele e l'anello di bronzo_Libri Senza Gloria
Aristotele e l’anello di bronzo_Libri Senza Gloria

Blepiro è accusato di simulare l’infermità che gli guadagna una pensione dalla città. Gli accusatori sono il cugino Kremes (proprietario, in società con il fratello, di una piccola fabbrica di mobili) e il suo amico Callicle (cittadino ateniese con ambizioni politiche).

Ma c’è un che di esagerato nell’accanimento contro il bronzista. Il primo tentativo di uccidere Blepiro (un portalampade infilzato nel petto e una colata di metallo fuso che per fortuna lo ferisce soltanto, orrendamente, come a voler ricreare l’anello di bronzo intorno alla coscia di Pitagora), sembra ad Aristotele e al suo fido assistente dalla memoria infallibile Stefanos (ancora impegnato con gli interminabili preparativi del suo matrimonio), meno una conseguenza della campagna d’odio, che il culmine di un complotto mal riuscito.

CONCLUSIONI

Alla fine di questo intreccio di colpi di scena, Aristotele comprende che in quella bottega dove si lavora il bronzo, sotto l’apparenza, si cela un segreto che accende appetiti e odi implacabili. Seguono altri omicidi compiuti e tentati fino alla trappola finale che, tra messaggi e maledizioni da decifrare, travestimenti e stratagemmi, incastra il duplice assassino fermandolo nell’attimo in cui sta per perfezionare la fila dei suoi delitti.

Aristotele e l’anello di bronzo si apre con l’immancabile indice e l’Invocazione, stavolta ad Atena ed Efesto, il dio fabbro. Come sempre l’impianto giallo (tinto di noir) è un pretesto per la robusta ricostruzione dell’ambiente e del periodo, questa volta dei bassifondi ateniesi. Di lunghezza nettamente inferiore a quella dei precedenti romanzi, e leggermente più lungo del solo Aristotele e il giavellotto fatale (che invece era un racconto lungo), è un romanzo brevissimo e di piacevolissima lettura.

Finito di leggere: martedì 4 aprile 2023.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Aristotele e l’anello di bronzo di Margaret Doody, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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