DUNE di Frank P. Herbert

DUNE di Frank P. Herbert

Futuro usato

La fantascienza è il genere che invecchia più facilmente. Nei film lo appuriamo quando i personaggi di un futuro distante anni luce da noi sfoggiano capigliature in voga negli anni ’60. Nei romanzi, quando le ipotesi tecnologiche sono state ampiamente superate dalla nostra realtà.
Segue una summa delle principali tecnologie usate in Dune: materiali di plastacciaio, librofilm e minimicrofilm, egoritratti (qualcuno ricorda i dipinti animati di Hogwarts), globi illuminanti sospesi in aria al posto dei lampadari, cinture scudo, pistole laser e pistole che sparano dardi avvelenati, rilevatori di veleno, serrature a palmo, storditori elettrici (impugnati da guardie e non da donne indifese), parabussole (funzionano a dispetto di qualsiasi anomalia magnetica), radiotrastemmitori con tanto di riceventi, ale di trasporto per i trattori da sabbia… Per volare si va a bordo di ornitotteri ovvero jet che piegano, dispiegano e battono le ali come fossero uccelli.
A parte le datate trasmittenti, i rivelatori di veleni rientrano in un contesto di “medievalizzazione” futuristica operata dall’autore Frank P. Herbert. In tal senso, Dune si fa precursore di quel “futuro usato” così perfettamente incarnato nella ferraglia del Millennium Falcon.
Millennium Falcon
Millennium Falcon
Per altre ragioni, invece, è tacciato di infedeltà l’omonimo adattamento cinematografico che nel 1984 ne ha tratto il leggendario David Lynch. Film intoccabile anzitutto perché diretto da Lynch, e che nel corso degli anni si è conquistato lo status di cult.

Medioevo futuro

Nell’universo di Dune l’equilibrio si basa sui rapporti di forza fra varie Case dal nobile lignaggio (cosmico chiaramente) la cui lingua ufficiale è un ibrido angloslavo detto galach. E da qui il passo verso le spade laser in un prossimo futuro cinematografico è davvero breve.
Darth Maul vs Obi Wan Kenobi
Darth Maul vs Obi Wan Kenobi
Il protagonista, Paul, appartiene alla famiglia più onesta e più onorevole, la Casa Atreides. Suo padre è il molto amato Duca Leto o Duca Rosso, cosiddetto per via dei capelli. Suo nonno è invece un futuristico matador di cui la famiglia conserva il ritratto e la testa del toro che lo aveva incornato.
Il Duca Leto Atreides riceve incarico dall’Imperatore Padiscià Shaddam IV di muoversi dal suo feudo planetario e riprendere possesso dell’ostile pianeta Arrakis. Più tristemente noto come Dune poiché si presenta come un globo desertico invaso e pervaso da sabbie rosse. Il pianeta, se da un lato è illuminato da due seducenti lune, dall’altro è imperversato da tempeste di sabbia e soprattutto da vermi sotterranei sensibili al movimento in superficie e talmente giganti da fare impallidire quelli visti in Tremors. Fondamentali per sopravvivere su questa arida superficie sono nientemeno che i condensatori e i raccoglitori di rugiada.
Tremors Ron Underwood
Tremors (1990) di Ron Underwood

Melange

Il motivo per cui, a dispetto di ciò, Dune è bramato da chiunque è perché solo sotto di esso è possibile estrarre il melange, In parte droga in parte spezia per la cui raccolta vengono impiegati minatori e mietitrici, il melange viene raffinato separandolo dalla sabbia. Esso è l’imprescindibile materiale che consente ai vascelli, transatlantici e trasporto truppe della Gilda Spaziale di muoversi attraverso le stelle.
Un’esclusiva, quella dei viaggi spaziali, garantita alla Gilda dalla corporazione universale per lo sviluppo commerciale, la CHOAM, secondo il tripode politico (Gilda, Grandi Case e Impero) instaurato dalla Grande Convenzione (la tregua universale). Il potere del deserto è quindi quello che può alterare l’ordine dell’universo conosciuto.

Il pianeta delle dune – Incipit

Il tutto si rivela una trappola. Presso Arrakeen, colonia sede del governo planetario su Arrakis, Il Duca Leto viene ucciso in un attentato per mano del suo arcinemico e già detentore del quasifeudo di Dune: il Barone Vladimir Harkonnen. Un tipo laido e petulante, obeso e omosessuale che si serve di sospensori portatili per diminuire sulle gambe il peso del suo grasso in eccesso.
Una caratterizzazione da cattivo dei cartoni animati che fa coppia con il suo segaligno, scuro e perfido braccio destro Piter de Vries. Infido consigliere che non a caso Lynch fa interpretare dal satanico Brad Dourif, attore che di lì a poco sarebbe diventato la voce di Chucky de La bambola assassina, e ancora dopo scelto per il ruolo simile dell’iniquo Vermilinguo nella trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson.
Brad Dourif Piter De Vries
Brad Dourif è Piter De Vries
Fra gli scopi del Barone, quello di mettere ai posti di comando suo nipote Feyd Rautha, vera controparte negativa di Paul Atreides. Dalla parte del Barone Harkonnen ci sono anche le schiere dei fanatici Sardaukar al soldo dell’Imperatore: feccia spaziale cresciuta sul pianeta prigione Salusa Secundus come truppe d’elite.
Alla morte del Duca, tutti inevitabilmente vengono sospettati di tradimento. Ma il vero giuda è il dottor Yueh (non cerca comprensione, e si può obiettare che il suo scopo era ben più grande). Lui sì insospettabile perché proveniente dalla Scuola Medica Suk ove si applica il condizionamento mentale (e si tatua una losanga sulla fronte).

Il pianeta delle dune – La squadra del bene

Dal canto loro i buoni formano una bella combriccola. Abbiamo per cominciare il serioso Thufir Hawat che è il Maestro degli Assassini del Duca e anche un Mentat (i “computer umani” poiché ormai i robot autocoscienti sono stati tutti debellati). Il portentoso comandante Duncan Idaho con un debole per le grandi bevute. Il simpatico menestrello guerriero Gurney Halleck che per stazza e ilarità ricorda Man-at-arms di He-Man and the Masters of the Universe: quando non combatte suona il baliset, uno strumento musicale a nove corde che ricorda il sithar.
Man-at-arms
Man-at-arms

Il pianeta delle dune – Fremen

Quindi il funzionario Liet-Kynes, Planetologo designato dal Gran Consiglio come Arbitro del Cambio per sovrintendere al cambio di feudo dal Barone al Duca. Kynes è anche un Fremen: un nativo delle libere e nomadi tribù di Dune che vivono nel sottosuolo e come nessun altri danno importanza all’acqua. I Fremen sano la jubba (un mantello che assorbe il calore radiante), portano l’acqua nei literjon, osservano il ramadhan e fanno scorrere l’acqua lungo i qanat.
Ogni goccia è sacra su Dune, per cui se un Fremen sputa ai piedi di qualcuno è in segno di rispetto. Ed è per questo se tutti indossano le ermetiche tute distillanti che filtrano i residui organici ma soprattutto atte a riciclare l’acqua espulsa dal proprio corpo. Per riuscirci, le tute si servono di tubi di recupero per il naso e tasche di raccolta.
Se ci si accampa nel deserto allora si usano tende distillanti che recuperano l’umidità sottoforma di acqua potabile e la cui aria viene pompata dentro da un boccaglio da sabbia. Quando non si rastrella la rugiada, allora ricorrono alle trappole a vento, apparecchi che “catturano” l’umidità dell’aria.
Max von Sydow Liet-Kynes
Max von Sydow è Liet-Kynes
I Fremen, dunque, si dividono in tribù familiari e ogni loro scelta è vincolata dal bisogno d’acqua. Persino le cerimonie funebri servono a svuotare i cadaveri d’acqua e a ridistribuirla fra i sopravvissuti.

Il pianeta delle dune – Telepate

Questo in sintesi è il cerchio di fedeli che si stringe intorno al fuggitivo Paul Atreides, adolescente diventato nuovo Duca alla morte del padre. Paul è molto più che un semplice ragazzo. Egli è cresciuto secondo gli assiomi Bene Gesserit, l’antica scuola femminile di addestramento mentale e fisico. Lezioni impartitegli da sua madre Lady Jessica (per i più una “strega”). Colei che insieme al Duca avrebbe dovuto generare una figlia femmina per darla in sposa a un Harkonnen e siglare la pace, secondo quanto stabilito dal registro delle unioni (programma di incroci umani volta alla produzione genetica del profeta) delle Bene Gesserit.
Ma Jessica aveva disobbedito agli ordini della Veggente (megera che manipola la propria ipercoscienza tramite narcotici e trance semipnotiche). Era psichicamente intervenuta sulle proprie molecole dando alla luce un maschio che, cosa rara, sin da bambino mostrava capacità di preveggenza di una Bene Gesserit. Caso più unico che raro a superare la mortale prova dell’ago velenoso (metacianuro) Gom Jabbar.
Sin da subito Paul sviluppa il potere della prescienza e della iperpercezione che, unita al suo forte controllo di sé, lo fanno additare come precursore dei Jedi. Oltre a ciò, Paul si fregia della Voce (il controllo di ogni sfumatura della voce) ai cui comandi nessuno può sottrarsi. Innegabilmente, la sua figura è stata imprescindibile, insieme a Il Mulo creato da Isaac Asimov per il Ciclo della Fondazione, nella creazione di Darth Vader.
Darth Vader
Darth Vader

Muad’Dib

Dune si divide in tre parti: Il pianeta delle dune, Muad’Dib e Il Profeta.
La seconda parte è un romanzo di formazione. Di come Paul e sua madre, fuggiti nel deserto, si imbattano nel popolo dei Fremen. Di come Paul riveli tutte le sue potenzialità, frutto dell’addestramento fisico (da parte di padre) e mentale (da parte di madre) cui è stato sottoposto sin dalla tenera età. Una letale combinazione di educazione ed ereditarietà. E di come incontri il mentore Stilgar e l’amore nel viso da elfo di Chani, che nel film ha il viso veramente da elfo di Sean Young, l’ambiguo replicante del primo Blade Runner.
Sean Young Chani
Sean Young è Chani
E ancora di come si conquisti il rispetto dei Fremen e il nome Muad’dib, letteralmente topo canguro, la creatura capace di sopravvivere nel deserto ma che è anche la forma della seconda luna di Arrakis. Tutto ciò è stato reso possibile dalla Missionaria Protectiva che aveva contagiato le regioni primitive del mondo di un insieme di superstizioni (dette Panoplia propheticus).
Sting Feyd Rautha
Sting è Feyd Rautha
In compenso, cresce anche il suo diretto rivale Feyd Rautha dando dimostrazione di astuzia, forza e agilità in una futuristica arena di gladiatori. Nel film di Lynch trova l’ideale e iconica raffigurazione nel corpo asciutto, nel viso scavato e nella bizzarra acconciatura del mitico Sting. A lui tocca il faccia a faccia con un giovanissimo (e allora sconosciuto) Kyle McLachlan, l’attore feticcio di Lynch da quel periodo in poi (Velluto blu, Twin Peaks, Fuoco cammina con me), ovviamente scelto per la parte di Paul Atreides.
Kyle MacLachlan Paul Atreides
Kyle MacLachlan è Paul Atreides

Il profeta – Una nuova famiglia

Il terzo atto arriva e si consuma veloce come una fulminea pugnalata di cryss al termine di una lunga danza. I cryss che sono le sacre lame ricavate dai denti dei vermi delle sabbie e arma principale dei Fremen.
Paul è divenuto il riconosciuto leader dei Fremen, gente pratica ma spirituale, occhi azzurri su orbite azzurre dovuti all’eccessiva alimentazione di melange. Paul, anche detto Usul (letteralmente “la base del pilastro”), anche detto Muad’Dib, ha imparato a cavalcare i chilometrici creatori (così i Fremen chiamano i vermi del deserto) attirandoli con un martellatore nelle sabbie e guidandoli per mezzo di lance uncinate. Non solo, egli diviene cavaliere delle sabbie domando nientemeno che uno degli esemplari più vecchi di vermi, il Padre Eternità del deserto.
Silvana Mangano Reverenda Madre Ramallo
Silvana Mangano è la Reverenda Madre Ramallo
Insieme a Paul, sua madre Jessica è diventata la Reverenda Madre di quelle genti e ha partorito “l’abominio” Alia: la droga psicotropica derivata dai creatori e ingerita dalla madre ne ha alterato lo spettro percettivo. Tutti insieme vivono fra alti e bassi nei sietch (i buchi sotterranei dei Fremen) dove Paul ha avuto il suo primogenito e scampato un attentato. Laggiù ha ritrovato vecchi amici e ogni suo piccolo gesto viene consacrato a grande leggenda. Viene venerato come un Messia guerriero dal popolo esercito cui ha dato il miglior addestramento congiunto alle peggiori condizioni ecologiche

Il profeta – un nuovo Dio

La sua facoltà di vedere tutti i futuri possibili rendono Paul un Dio arrogante, ma persino di fronte a quei nodi temporali che gli sono oscuri non tradisce alcuna esitazione. Ogni mossa è stata pianificata a tavolino, anche la sua possibile morte. In questo il suo piano è specchio della scrittura di Herbert: ogni parola, ogni battuta è una precisa mossa di scacchi che porta a determinate conseguenze piuttosto che ad altre.
La ribellione Fremen è magistralmente condotta avanti da questo capo religioso che dalle Bene Gesserit viene identificato con l’atteso Kwisatz Haderach: una sorta di soluzione genetica da super Mentat che “può essere in molti luoghi contemporaneamente” (luoghi intesi come tempo e come spazio). Ogni suo desiderio è un ordine per i ribelli Fedaykin, i commando della morte dei Fremen, e la nuova crociata ricorda la precedente Jihad degli uomini contro le macchine pensanti che ha portato alla loro epurazione.
Francesca Annis Lady Jessica
Francesca Annis è Lady Jessica
Il martire ci sarà ma avrà il nome di Thufir Hawat, il ritrovato amico, anziano assassino e consigliere. Paul perde invece il figlio ma avrà la vita del Barone traditore (avvelenato dalla piccola ma terribile Alia) e del suo reggente Rabban (apostrofato “governatore demonio” dai Fremen).

Il profeta – Un nuovo universo

Come se non bastasse, Paul vince in duello (tecnicamente un kanly, ovvero una resa dei conti gestita da convenzioni) il vigliacco ma implacabile na-Barone (erede designato della Baronia) Feyd Rautha (in parte cugino, vista la scioccante rivelazione di una genealogia Harkonnen per parte di madre). Paul scopre un “mancato prescelto” (suo alter ego in un diverso futuro) nell’eunuco genetico il Conte Fenring (l’unico che non aveva mai incontrato negli infiniti futuri esplorati, un’incognita riservata proprio dalla sua macchia genetica) e trova una sposa nella Principessa Irulan, prima delle cinque figlie dell’Imperatore (non ha mai avuto prole maschile).
Virginia Madsen Principessa Irulan
Virginia Madsen è la Principessa Irulan
La pace è fatta ma il potere del legittimo Imperatore ridimensionato (oltre che fisicamente esiliato sul pianeta prigione Salusa Secundus), e così tutte le corazzate, fregate, incrociatori e legioni spaziali che avevano circondato Dune devono tornarsene a casa. Il Duca Paul Atreides ha al suo fianco una Bene Gesserit dai nobili natali (Irulan), ma in quanto Maud’Dib non si separa dalla concubina Chani. Perché anche in una storia tutta al maschile, il potere delle donne si rivela imprescindibile per il loro successo.

Appendici

L’ultimo centinaio di pagine è ripartito fra sei approfondimenti romanzati che ulteriormente approfondiscono il mondo di Dune. L’Appendice I è attribuita al primo Planetologo di Arrakis, ovvero il papà di Liet-Kynes, ed esplora l’ecologia del pianeta. L’Appendice II è dedicata alla religione e di come la Commissione dei Traduttori Ecumenici (trasfigurazione cosmica dei Concili di Nicea e di Costantinopoli) abbia fuso le antiche credenze nella Bibbia Cattolica Orangista, poi raffrontata a I Pilastri dell’Universo di Muad’Dib.
Patrick Stewart Gurney Halleck
Patrick Stewart è Gurney Halleck
L’Appendice III è la Relazione sui motivi e i propositi del Bene Gesserit. L’Appendice IV riporta estratti scelti (e spoilerosi per chi non avesse ultimato il romanzo) delle Case Nobili dal fittizio Almanacco en-Ashraf. Diversamente, l’Appendice V è un utile Terminologia dell’Impero che, a saperlo prima, la si poteva consultare durante la lettura: descrizioni di termini si accompagnano spesso alle loro etimologie, e alcune voci rimandano a ulteriori approfondimenti su testi inesistenti. L’Appendice VI, l’ultima, è la Carta di Dune con note cartografiche e mappa disegnata.

Stile

A dispetto del quantitativo di personaggi coinvolti, la storia è tutt’altro che intricata. A Herbert servono però circa 300 pagine per concludere il primo atto, ovvero la venuta del primo Duca Atreides da Caladan ad Arrakis più congiura e tradimento. In pratica quasi metà del libro è dedicato in maniera sproporzionata alle premesse della storia che, in un qualsiasi altro romanzo, avrebbero occupato tutt’al più le prime 50 pagine.
Jurgen Prochnow Leto Atreides
Jurgen Prochnow è il Duca Leto Atreides
Nonostante tutto, non è un diluirsi degli eventi che infastidisce, perché a Herbert non è mai interessato l’intreccio in sé e per sé. Spesso gli eventi, in Dune, avvengono fuori campo, proprio perché lo scrittore ritiene prioritario altro rispetto ai fatti. Che cosa? La psicologia dei suoi personaggi, tutti, nessuno escluso, da Paul Atreides all’ultimo contrabbandiere. A Herbert interessano i loro pensieri, le loro emozioni, e come variano intrecciandosi nelle relazioni fra i vari personaggi.
Non siate veloci, prendetevi tutto il tempo che vi serve per entrare nelle prime pagine di Dune. Evitate di correre, si va lenti, per imparare tutti i nomi astrusi, le loro posizioni gerarchiche e il loro collocamento nella scacchiera interpersonale e cosmica. Non sarà una storia a trascinarvi, ma il gusto per la scoperta di menti affascinanti e ben architettate.
Genti e menti carismatiche, tutte da amare, e raramente disturbano i voli pindarici che Herbert si permette da un cervello all’altro nel giro di pochi capoversi. Presto si supera la difficoltà del non trovare corsivi o virgolettati a selezionare dal resto i “pensieri”, che quindi si incastrano senza soluzione di continuità fra il dialogo e il descrittivo.
Tardi arriverà l’esplosione della trama, e inevitabilmente il ritmo di lettura crescerà notevolmente nella seconda metà del libro.

Fortuna

Le canzoni e le poesie riportate in calce al testo ci fanno correre il pensiero a un altro classico di genere, Il Signore degli Anelli. E proprio come J.R.R. Tolkien aveva per primo dato una sistemizzazione minuziosa del Fantasy grazie alla sua epopea dell’anello, Frank P. Herbert è il suo equivalente nella Fantascienza perché nessun altro prima di lui si era imbarcato con simile ambizione, e conseguito risultati altrettanto straordinari, nell’impresa di canonizzare la fantascienza all’interno di un universo dettagliato e coerente.
La complessa costruzione, i diversi livelli di lettura e l’intensità dei ricorrenti monologhi interiori hanno assicurato a Dune una imperitura fama sin dalla sua pubblicazione fra il 1963 e il 1965 (in piena Guerra Fredda) su Astounding stories of super science oltre agli strameritati massimi riconoscimenti per la letteratura fantascientifica il premio Hugo e premio Nebula (il primo scrittore a ottenerli entrambi con lo stesso romanzo).

Ciclo

Metafisica e psicologia, l’intreccio di politica e spionaggio come di potere e religione, immaginifiche ma solide ecologia e sociologia, grande maestria visionaria gli hanno fatto vendere 12 milioni di copie (un record per la fantascienza). Un attuale e irripetibile acuto meta-classico, ecco in sintesi cosa è Dune.
Kenneth McMillan Vladimir Harkonnen
Kenneth McMillan è Vladimir Harkonnen
Lo stesso Herbert, fotografo di guerra che si è ispirato alle lande della città di Florence nell’Oregon, è tornato altre volte nella sua articolata galassia completando altri cinque romanzi (più un’antologia di racconti) entro il 1985 che compongono il principale Ciclo di Dune. Nota: grazie alle edizioni tascabili di Fanucci adesso è possibile acquistare tutti e sei i volumi senza spendere cifre da capogiro.
Nel tempo, suo figlio Brian in collaborazione con lo scrittore Kevin J. Anderson rielaborarono gli appunti di Frank Herbert dando vita a ulteriori cicli di prequel più un Dune 7.

Lynch

Fra i registi che non si sono scoraggiati dinnanzi alla mole degli effetti speciali richiesti per la sua realizzazione, abbiamo Alejandro Jodorowski che aveva arruolato Moebius, le musiche dei Pink Floyd e, nel cast, Salvador Dalì e Orson Welles (peccato non vederlo nella pare del Barone Harkonnen, totalmente nelle sue corde come un epigono spaziale dell’Infernale Quinlan).
Orson Welles Quinlan
Orson Welles è l’Infernale Quinlan
A spuntarla è stato il giovane David Lynch (fresco del rifiuto a George Lucas della regia de Il ritorno dello Jedi) che scrisse la sceneggiatura a quattro mani proprio con Frank Herbert e venne prodotto da Dino De Laurentis. Nonostante ci fossero per le scenografie Anthony Masters di 2001: Odissea nello spazio e per i vermoni Carlo Rambaldi di E.T. l’Extraterrestre, il film è sì uno dei più costosi della storia del cinema, ma anche uno dei più grandi flop (anche a livello critico, Roger Ebert praticamente lo demolì).
Se da un lato Lynch ha colto in pieno lo stile di futuro arretrato del romanzo, dall’altro ha abbondato di voci fuori campo per copiare sul grande schermo gli articolati flussi di coscienza dei personaggi.

Villeneuve

Al di là di questi discutibili escamotage e alle evidenti distanze dal testo letterario (l’invenzione del modulo estraniante, la scomparsa del Conte Fenring, i sistemi schiavizzanti della casta Harkonnen, i belligeranti Sardaukar ritratti come alieni, ecc.), uno dei più grossi problemi del film è realmente un altro. Quello di dispiegare il farraginoso meccanismo della trama in poco più di due ore. In questo obiettivo è riuscita meglio la miniserie televisiva Dune il destino dell’universo del 2000 con William Hurt e Giancarlo Giannini (seguita nel 2003 da I figli di Dune con James McAvoy e Susan Sarandon) ma che non brilla sotto nessun altro aspetto.
Ora non ci tocca che attendere l’ennesima versione di questo “film impossibile” a firma (in due parti) di Denis Villeneuve dopo le prove generali di Arrival e Blade Runner 2049.
Arrival Denis Villeneuve
Arrival (2016) di Denis Villeneuve

Conclusioni

I diversi capitoli all’interno di Dune non sono numerati, ma introdotti da estratti dei volumi scritti dalla Principessa Irulan e successivi ai fatti del romanzo. In più casi spoilerano gli eventi che dobbiamo ancora leggere (come il tradimento del dottor Yueh), ma solo perché a Herbert, come detto, interessano più le psicologie che non gli avvenimenti.
Solo nelle ultime pagine scopriremo quindi chi è davvero Irulan, e di come nel suo futuro ci sia più la scrittura che non un imperiale letto nuziale…
Nel salutarvi, vi invito a leggere Dune di Frank P. Herbert, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: domenica 1 luglio 2018.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *