GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI di Douglas Adams
FENOMENO
Douglas Adams è stato uno scrittore, sceneggiatore e umorista britannico, con un passato di scarso successo come showrunner per un paio di stagioni di Doctor Who. Ma a soli venticinque anni Douglas propose un azzardo che avrebbe generato una popolare serie da oltre 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo e che gli avrebbe assicurato un’importante influenza sugli autori (non solo nerd) dell’ultima parte del ‘900 (vi dice qualcosa Neil Gaiman?).
Nata inizialmente come serie radiofonica di fantascienza per la BBC Radio 4 (“podcast” direbbe oggi qualcuno), Guida galattica per gli autostoppisti venne trasmessa a puntate a partire dal 1978: dopo una prima stagione di sette episodi, ne arrivò un’altra da cinque episodi nel 1980, ma bisognerà attendere molti anni per assistere alle ultime tre stagioni del ciclo (nel 2004 e nel 2005). Solo successivamente (grazie alla sua incredibile e immediata popolarità) la saga venne adattata in una miniserie televisiva (1981), in una serie di libri, oltre che in un videogioco (un’avventura testuale della Infocom) e in un film per il cinema.
Questo universo fantastico conta ancora oggi un vastissimo seguito di appassionati, basti pensare ad H2G2, la comunità online ispirata alla saga e non molto diversa da Wikipedia.

La Guida di cui parliamo qui è l’ennesimo caso riuscito di “libro nel libro“, ma solo il primo volume di un’avventura che è stata definita dallo stesso creatore “una trilogia in cinque parti“. Nonostante Adams avesse iniziato la stesura di un sesto capitolo (Il salmone del dubbio) morì prima di ultimarlo. Un sesto libro venne comunque scritto da Eoin Colfer (noto come il “papà” di Artemis Fowl), dal titolo E un’altra cosa…, con l’approvazione della vedova Adams.
LA GUIDA
Un giovedì alcuni bulldozer gialli vogliono demolire la casa campagnola di Arthur Dent (l’alter ego di Douglas Adams, se teniamo conto delle iniziali e del mestiere di speaker radiofonico) allo scopo di far passare di lì la nuova autostrada. Un’assurdità dopo l’altra, la scala di grandezza aumenta fino a farsi di portata cosmica quando la Terra viene circondata da una flotta di astronavi gialle comparse dal nero vuoto interstellare. Si tratta della Flotta Costruzioni Vogon (e i vogon sono sgradevoli, oltre che cattivi poeti).

Il nostro è un pianeta terracqueo che orbita intorno alla stella Sol in una zona periferiche dalla Galassia dove è richiesta la costruzione di una superstrada interspaziale che attraversa guarda caso il nostro sistema solare, e pertanto il nostro globo è uno di quelli che andrà demoliti.
Ci vuole coraggio a spazzare via la Terra entro le prime pagine. Beh, quel coraggio Adams ce l’ha avuto. Ma Arthur Dent, unico superstite di noi discendenti-di-scimmia, viene tratto in salvo dal suo strambo amico Ford Prefect. Questi è un ricercatore itinerante che, sebbene vivesse a Guildford, proviene da un piccolo pianeta nelle vicinanze di Betelgeuse, ed è anch’egli l’ultimo sopravvissuto della sua specie, rimasto bloccato sulla Terra per un periodo di tempo superiore al previsto. Ford e Arthur vengono “rimorchiati” a bordo di un’astronave grazie a un provvidenziale autostop, pratica spaziale di cui Ford sa ogni cosa. Infatti le ricerche di cui si occupa riguardano la Nuova Edizione Riveduta e Aggiornata della Guida galattica per gli autostoppisti.

NIENTE PANICO
Di cosa stiamo parlando? La Guida è un libro elettronico pubblicato dal gruppo editoriale Orsa Minore e si presenta come un congegno dall’aspetto di una calcolatrice sovradimensionata con un centinaio di piccolissimi tasti piatti e uno schermo di circa tre pollici per quattro dove far comparire la pagina richiamata. Sulla copertina è stampato NIENTE PANICO (come sulla copertina che stringiamo anche noi fra le mani, in corrispondenza dello schermo della complessa calcolatrice). La Guida è il più grande libro mai realizzato, eppure pubblicato in forma di microelemento elettronico sub-mesonico.
Ogni tanto durante la lettura ci imbattiamo di qua e di là in pagine in corsivo con stralci della “vera” Guida che, meglio di una Enciclopedia galattica, illustra per noi il significato e le funzioni di termini/oggetti quali alcol, asciugamani, robot, ecc., dilungandosi e divagando oltremodo. Insomma, la Guida detiene lo scibile “su la vita, l’universo e tutto quanto“. Una presa in giro del Ciclo delle Fondazioni di Asimov e dei suoi epigoni? Non è da escludere.

SFORTUNATI EVENTI
Arthur e Ford, i due disgraziati, finiscono per viaggiare a bordo della Cuore d’Oro, un’astronave alimentata dal leggendario Motore ad Improbabilità Infinita che consente di coprire le distanze interstellari in un nientesimo di secondo (ovvero aggirando l’Iperspazio). A pilotarla troviamo il semicugino di Ford, Zaphod Beeblebrox, il presidente (a due teste) del Governo Galattico Imperiale: il suo vero compito, al contrario di quanto si pensi, non è quello di esercitare il potere ma di distogliere l’attenzione della gente da esso. In sua compagnia ci sono Trillian (pseudonimo della terrestre Tricia McMillan, una ragazza con la quale Arthur ci aveva provato a una festa ma che gli era stata soffiata da Zaphod travestito da umano) e il robot umanoide e maniaco-depressivo chiamato Marvin (dopotutto è un “prototipo con personalità“). Eddie è invece il computer di bordo.

UOMINI E TOPI
Le sorprese arrivano quando i nostri approdano su Magrathea, il pianeta morto milioni di anni fa ma tuttora protetto da un sistema missilistico automatico. Salvo scoprire che la sua popolazione non si è estinta ma è ancora dormiente nelle viscere del globo, dove si è forzata in un ipersonno quando la Galassia aveva subito un periodo di recessione economica. Nei piani di quel popolo, si sarebbero dovuti risvegliare non appena la Galassia sarebbe stata nuovamente pronta a pagare i loro beni di lusso. Ovvero costruire pianeti su commissione!
A Magrathea, come spiega il vecchio Slartibartfast, stanno fabbricando una copia della Terra basandosi sulle ciano dell’originale. Quindi anche l’originale era stato ordinato e pagato… dalla razza più intelligente della Galassia. Rivelazione shock: i nostri topi, sono soltanto l’estensione nella nostra dimensione di esseri pandimensionali eccezionalmente intelligenti! Difatti i topi sono le creature più intelligenti del nostro pianeta (gli umani sono terzi, dopo di loro e, ovviamente, i delfini si trovano al secondo posto): quando noi credevamo di compiere esperimenti su di loro, in realtà erano loro a compierli su di noi! L’esistenza stessa del nostro pianeta è un esperimento durato dieci milioni di anni, e che stava per compiersi giusto cinque minuti prima che venisse distrutto.

Di che esperimento si tratta? Pensiero Profondo è il secondo computer più grande e intelligente dell’Universo nel Tempo e nello Spazio, progettato da questi esseri pandimensionali per rispondere Domanda Fondamentale: qual è il senso della Vita, dell’Universo e di Tutto Quanto. La Risposta Fondamentale è (SPOILER IMMENSO) 42! La risposta più geniale di sempre. Gli esseri iperintellingenti, insoddisfatti, capirono che erano stati loro ad aver sbagliato la Domanda Fondamentale. Per cui Pensiero Profondo progettò per loro il primo computer più grande e intelligente dell’Universo nel Tempo e nello Spazio: un computer metà-organico che si chiamava Terra e la cui programmazione avrebbe dato il risultato dopo diecimila anni. Gli esseri pandimensionali hanno atteso per tutto questo tempo il momento decisivo… travestiti da topi!
FILM
L’omonimo lungometraggio è uscito postumo di quattro anni, nel 2005, basato su una sceneggiatura firmata dallo stesso Adams ma che appunto non poté mai vederla realizzata in vita. Adams infatti morì poco prima delle riprese, dirette da Garth Jennings. Le disavventure per il grande schermo sono altrettanto bizzarre ma meno disincantate della cornucopia letteraria.
Gli effetti speciali non sempre sono riuscitissimi ma nel complesso la storia funziona e gli attori divertono, nonostante il cast allora non fosse ancora lanciatissimo: Martin Freeman (anni prima del successo di Sherlock e, soprattutto, della trilogia de Lo Hobbit) è il protagonista Arthur, affiancato dal rapper Mos Def (Ford), Sam Rockwell (bravissimo come sempre) è Zaphod, Zoey Deschanel (quattro anni prima di essere lanciata da (500) giorni insieme e sei anni prima di diventare la mattatrice di New Girl) è Tricia. Sotto il costume ingombrante del robot depresso si nasconde il mitico Warwick Davis, mentre il gigionesco John Malkovich si nasconde dietro il pesante trucco kitsch di Humma Kavula.

STILE
Guida galattica per gli autostoppisti è un cult, sin da subito un manifesto della controcultura grazie anche alle tematiche trattate, dalla salvaguardia ambientale al discorso sull’eguaglianza e sull’inclusività.
Leggere il disastroso susseguirsi di sfortunati eventi che compongo questa rocambolesca avventura è un vero spasso. Forse perché la scrittura “risente” della velocità e della semplicità della parola radiofonica e ci coinvolge come in un inarrestabile flusso di coscienza. Le scene allucinate sono cadenzate in modo da mantenere costante la surrealtà d’insieme, condita a suon di humour britannico, satira di costume alla Monty Python, neologismi strampalati, un’ironia sottile e uno slapstick lessicale (resi per Mondadori dalla traduzione di Laura Serra) che ci ricordano il nostrano Stefano Benni.

CONCLUSIONI
Non bisogna soffermarsi sulla profondità psicologica dei personaggi, quanto sulla loro assurda comicità e come tentino continuamente di rubarsi la scena l’un l’altro. Sono extraterrestri che rappresentano i lati più caricaturali dell’essere umano, macchiette sarcasticamente pilotate da Adams che, con riferimenti geniali, provoca e punzecchia la nostra società terrestre stimolando la nostra riflessione.
Lo fa disseminando le sue critiche fra un caleidoscopio di invenzioni che rimangono impresse non tanto per la loro capacità previsionale quando per la loro stupidità. Non fantascienza classica, ma buffa e a suo modo adorabile. Se all’inizio della lettura non vi convince, lasciatevi comunque conquistare dal ritmo, e può darsi che l’amerete! Per tutte le età.

Finito di leggere: sabato 14 novembre 2020
Nel salutarvi, vi invito a leggere Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.