HOTEL BOSFORO di Esmahan Aykol
UNA TEDESCA IN TURCHIA
Istanbul, metropoli carica di storia europea, è la porta tra oriente e occidente. Nel suo caos mobile si è trapiantata, da metà ormai della sua vita, la quarantenne tedesca-turca Kati Hirschel, donna indipendente, sola, vanitosa, erotica, che nella città di cui conosce ormai ogni angolo gestisce (da tre anni quando comincia la storia) una libreria specializzata in gialli nel quartiere di Kuledibi.
Hotel Bosforo (2001, Sellerio) è il primo episodio (su quattro) scritto da Esmahan Aykol, e diventato un bestseller, con protagonista questa europea occidentale, detective per caso, che naviga fra le abitudini e i pregiudizi ora dell’orientalismo ora dell’occidentalismo (leggi QUI la recensione del secondo, Appartamento a Istanbul, e QUI la recensione del quarto, Tango a Istanbul).
GERMANIA vs TURCHIA
Kati, che è ipersensibile quando criticano il suo modo di parlare in lingua turca, non sopporta che in Turchia le ricordino di essere tedesca mentre in Germania di essere ebrea. Grazie a lei (e all’autrice ovviamente) scopriamo una serie di cose come: le donne turche sono più eleganti e alla moda delle berlinesi; gli uomini turchi offesi si vendicano delle donne per mezzo di telefonate mute nel cuore della notte; i tassisti turchi non conoscono i nomi delle strade e si orientano grazie a moschee e centrali di polizia; tutti i turchi stanno sempre al telefono e trovano sempre un modo per criticare i tedeschi (tirchi, anaffettivi, non ridono mai…) ma non Kati, lei è una di loro ormai; quando un turco parte per un viaggio fa un giro di chiamate con gli amici per sapere se vogliono portato qualcosa . E poi i tedeschi usano sempre il nome Bosforo quando si parla di Turchia… esattamente come fa Kati/Esmahan.

Poiché Fofo, lo spagnolo che pensa solo a dare la caccia agli uomini, è troppo preso dai suoi tormenti amorosi, Kati assume Pelin, giovane studentessa di letteratura inglese (che però non ama i gialli). La sua migliore amica è invece Lale, caporedattrice di un importante giornale.
DELITTO SUL BOSFORO
In Hotel Bosforo Kati riceve la visita inattesa dui una vecchia amica tedesca, Petra Vogel, diventata attrice famosa. La donna è venuta nella vecchia capitale per girare un film di produzione turco tedesca dal titolo Le mille e una notte nell’harem tratto dal libro dell’italiano Gaetano Donetti. Petra soggiorna presso l’Hotel Bosforo, dove il regista tedesco Kurt Muller (uno che prima d’ora non hai mai diretto nulla di importante) viene ucciso fulminato da un asciugamano nella vasca da bagno della suite, il cadavere ritrovato con un bicchiere di whiskey in mano. Sarà perché l’asciugamano è un’arma decisamente femminile, sarà perché tutti pensano che i due avessero una relazione clandestina, Petra è la prima sospettata dell’omicidio.
L’amicizia impone a Kati di investigare, fra kebaberie e sale da tè all’aperto (dove i turchi esercitano l’arte del pettegolezzo, in particolare nella teeria dell’amica ficcanaso Recai), ritrovi esclusivi e quelli popolari, dove convivono persone molto diverse tra loro. E forse di più glielo impone la sua ossessione per i gialli, l’occasione di poter trasformare una passione libraia in un caso dal vivo. Una motivazione in più è poi rappresentata dal commissario Bathuan della squadra omicidi incaricato delle indagini, bell’uomo ma dai metodi spicci. Il vaso di pandora si scoperchia su produttori miliardari e legati agli ambienti della mafia turca, artisti bohémien e torbidi circuiti internazionali.

CONCLUSIONI
Il tono confidenziale della scrittura in prima persona ha l’indubbio privilegio di coinvolgere il lettore più smaliziato, un classico lettore di gialli potrebbe però infastidirsi per i continui ammiccamenti spesso e volentieri ironici, come d’altronde è la protagonista, sensuale e divertente. Se l’intreccio può risultare esile e la risoluzione improbabile (ma non toccatemi l’originalissimo colpo di scena finale), va detto che proprio i due fattori più detestabili di questo libro – l’ambientazione nella Turchia moderna da cui deriva un’atmosfera inedita e quotidiana fuori da ogni cartolina, e il carattere della protagonista, a volte svogliata a volte intrepida intellettualmente come una persona comune – sono anche quelli di maggiore spicco che lo distinguono da un qualsiasi altro giallo.
Finito di leggere: giovedì 6 ottobre 2022.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Hotel Bosforo di Esmahan Aykol, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.