I MITI DI CTHULHU 2/2

I MITI DI CTHULHU 2/2

Avvertenza: I Miti di Cthulhu racchiude un’opera articolata e illustrata. Come già successo in passato con S. – La nave di Teseo per la cui analisi avevamo scomodato LEGO Batman (vedi QUI), o con Il giardino di Derek Jarman ed Elric La Saga per il quale ci eravamo serviti del T-800 (vedi QUI e QUI), per meglio esplorare i dipinti del libro in questione, gli scaffali di Libri Senza Gloria hanno chiesto aiuto a Michael Jackson!

PARTE SECONDA – LOVECRAFT E I SUOI CONTEMPORANEI

LONG

Contiene il nucleo originale dei racconti di Lovecraft: Il richiamo di Cthulhu (pietra miliare della letteratura horror) e L’abitatore del buio. Per quanto concerne queste opere si rimanda al nostro approfondimento su Tutto Lovecraft 4/4 (lo trovate QUI).

Gli altri testi sono scritti da autori contemporanei a Lovecraft (spesso era lui stesso a incoraggiare l’inserimento di riferimenti al Mito) tanto che vennero dati alle stampe mentre lui era ancora vivo. Fra questi autori, ce ne sono alcuni che lo stesso Lovecraft aiutò a diventare i grandi scrittori quali oggi li ricordiamo, come Robert Bloch ed Hanry Kuttner.

I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 2
I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 2

Inizialmente messi insieme da August Derleth, scrittore e fondatore della casa editrice Arkham House per la preservazione della memoria di Lovecraft, l’ordine dei racconti di questa antologia segue quello cronologico.

Partiamo da Frank Belknap Long il cui stile poetico è stato fortemente influenzato da Lovecraft, con il quale intratteneva un rapporto di amicizia. Fu il primo autore oltre Lovecraft a scrivere dei Miti di Cthulhu, contribuendo con tre racconti. Nella presente raccolta ne sono proposti due. I divoratori dello spazio vede interagire il suo alter ego (di nome Frank) con l’alter ego di Lovecraft (di nome Howard), un esteta singolare e solitario: del resto altri autori inseriranno degli alter ego di Lovecraft nelle proprie opere tanto era particolare e suggestiva la sua figura di persona e letterato. Nel racconto, Howard ha la malaugurata idea di mettere per iscritto l’esperienza che ha vissuto insieme a Frank con delle sostanze viscide che si impadroniscono dei cervelli umani. Un altro amico di Frank, ne I segugi di Tindalos, ingerisce una strana droga (la stessa che si dice avesse rivelato il Tao a Lao Tzu) per viaggiare attraverso le dimensioni del tempo, ma quando ritorna alla realtà viene inseguito da strane creature che ha attirato su di sé visitando gli abissi del tempo.

SMITH & HOWARD

Un autore amato da Lovecraft e la cui visionarietà è spesso elogiata nelle storie del Solitario di Providence, Clark Ashton Smith, artefice del Ciclo di Atlantide e dei mondi sommersi, inserisce il Necronomicon nel suo La vendetta dello stregone: in questo racconto un esperto dell’occulto viene perseguitato dalle membra scomposte del suo gemello stregone, che egli stesso aveva ucciso e fatto a pezzi.

I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 6
I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 6

In Ubbo-Sathla, dedicato a uno degli Antichi Dei di sua invenzione, Smith racconta di come un londinese entri in possesso del cristallo di un mago hyperboreano e ripercorra le ere fino a trovarsi faccia a faccia con l’idiota e informe demiurgo, Ubbo-Sathla, l’essere senza membra e organi dai cui viscidi fianchi ha generato ogni forma di vita, immerso nel fango e circondato dalle tavolette della legge piovute dalle stelle e scritte da divinità preterrestri.

Il papà letterario di Conan il Barbaro, quel Robert E. Howard tanto stimato da Lovecraft (che gli dedicò anche un sentito elogio funebre), ha destinato un nutrito corpo di racconti al Ciclo di Cthulhu. Qui troviamo il racconto più celebre, La pietra nera, che non è quella della Mecca, ma il resto di una grande colonna che sorge fra le montagne dell’Ungheria e intorno alla quale si svolgono orribili riti stregoneschi, e di cui parla il Libro Nero di Von Juntz (pseudobiblion citato da molti di questi autori, compreso Lovecraft).

GLI ALTER EGO DI BLOCH

Come risaputo, Robert Bloch, il futuro autore di Psycho, crebbe letterariamente sotto l’egida di Lovecraft. Anche Bloch inventò il suo pseudobiblion, il De Vermis Mysteriis, grimorio citato più volte persino da Lovecraft all’interno delle sue opere. Nel racconto L’orrore dalle stelle un alter ego di Lovecraft legge il sinistro volume ed evoca una massa gelatinosa fatta di tentacoli terminanti con ventose fameliche. Bloch aveva chiesto a Lovecraft il permesso per potersi ispirare a lui nel tratteggiare questo personaggio, ed ottenne il consenso per mezzo di una spiritosa missiva nella quale interagivano gli autori immaginari di Providence.

Poiché il protagonista del racconto di Bloch viene eliminato dal vampiro stellare, Lovecraft deciderà di “vendicarsi” facendo fare una brutta fine a Robert Blake (alter ego di Robert Bloch) nel suo racconto L’abitatore delle stelle: sicuramente l’ultimo atto del Ciclo di Cthulhu.

I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 7
I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 7

Lo “scherzo letterario” è continuato con la parte conclusiva di questa ideale trilogia, L’ombra dal campanile: scritto da Robert Bloch dopo la morte di Lovecraft, questo racconto è un sequel diretto de L’abitatore delle stelle. Fiske, un amico di Blake, indaga sulla scomparsa dell’uomo, e lo fa proprio sviscerando il racconto di Lovecraft, prematuramente scomparso, fino a capire che i miti di cui tratta il Circolo Lovecraft (amici e corrispondenti di cui faceva appunto parte Bloch) sono reali: Nyarlathotep è tornato alla vita, sotto le mentite spoglie del dottor Dexter, e ha aiutato il genere umano nella scoperta della fissione nucleare in modo che l’energia atomica porti l’estinzione sul pianeta Terra. Storia che risente della mania atomica del tempo.

Il Quaderno trovato in una casa deserta, sempre a firma di Bloch, è l’ultima testimonianza di un giovane chiuso in casa che dovrà vedersela con gli oscuri celebranti del Sabba e con lo shoggoth che emerge dal pozzo oscuro; ovviamente il quaderno è l’unica cosa che rimarrà del ragazzo.

KUTTNER & DERLETH

Il racconto qui tradotto come La stanza della strega e a firma di Henry Kuttner, è conosciuto anche come L’orrore di Salem ed è in realtà frutto di una collaborazione di Kuttner con Lovecraft (che si occupò di revisionare il testo). Tale scritto segna la prima apparizione di Nyogtha, la Cosa che non deve essere nominata.

Psyco (1960) di Alfred Hitchcock
Psyco (1960) di Alfred Hitchcock

Tre anni dopo la morte di Lovecraft, il suo “discepolo” August Derleth scrisse Oltre la soglia, nel quale un bibliotecario della Miskatonic University legge i volumi di Lovecraft e ci riporta la notizia della sua morte. In questa storia viene preso per vero quanto raccontato ne L’ombra su Innsmouth, dove la cittadina vicino Arkham venne rasa al suolo per spazzare via dalla faccia della Terra i suoi mostruosi abitanti. Un parente del bibliotecario aveva rapporti con Innsmouth, e dipinse su una parete della casa di famiglia un affresco che è in realtà il passaggio dimensionale per un altro orrore cosmico, Ithaqua, Colui che cammina nel vento, conosciuto dagli indiani come Wendigo: egli rapisce le sue vittime e le porta con sé attraverso il tempo e lo spazio prima di abbandonarle.

I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 8
I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 8

Il Wendigo assurge a divinità minore del Ciclo e fa ritorno nel racconto lungo L’abitatore delle tenebre di Derleth, nel quale l’autore manifesta ancora la sua mania catalogatrice dividendo i Grandi Antichi a seconda degli elementi Aria, Fuoco, Acqua e Terra: stavolta però l’abitatore delle tenebre è Nyarlathotep, che si presenta all’incauto protagonista sotto le mentite spoglie di un umano.

PARTE TERZA – I CONTINUATORI

CAMPBELL & LUMLEY

Vengono proposti in ordine alfabetico i migliori contributi dati al Mito di Cthulhu dagli anni ’60 in poi, da autori che non avevano avuto modo di conoscere Lovecraft in alcun modo ma che avevano interiorizzato i suoi orrori. E che ce li ripropongono secondo una sensibilità moderna, all’occorrenza aggiornando e ampliando il ciclo.

Ne Il pornografo sfortunato, J. Ramsey Campbell ci fa scoprire, per mezzo di uno sventurato insegnante di ginnastica e lettere di riviste proibite, che esistono altri Grandi Antichi, fra i quali Y’golonac, capace di fare impallidire persino i servitori di Cthulhu.

Sono due i racconti di Brian Lumley, strettamente legati fra di loro: in Cemento due sfere ritrovate al fondo di recenti scavi contengono al loro interno le uova di due fameliche entità; La città sorella si ricollega direttamente a La città senza nome di Lovecraft, dove il narratore scopre di non essere del tutto umano, perché sotto le sue spoglie umane sta per emergere l’aspetto rettiliano di Bokrug, il Dio-Lucertola della città di Ib.

I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 3
I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 3

SHEA & WADE & WILSON

Un presentatore televisivo di film dell’orrore legge Lovecraft ne Lo scettico del cimitero di J. Vernon Shea: e le sue sinistre passeggiate notturne nei cimiteri lo porteranno a fare brutti incontri. Degli autori di questa sezione, è proprio Shea il solo ad avere avuto contatti epistolari con Lovecraft, ed è proprio la sua storia quella più fedele allo stile dell’autore.

Ne Gli esseri del profondo James Wade racconta la storia che vede fare conoscenza un ipnotista e una discendente di Innsmouth nel tentativo di instaurare una comunicazione con un delfino (di nome Flip!), emissario dei culti sommersi di Cthulhu, mentre fuori dall’istituto zoologico una congrega di hippie tiene cerimonie a base di LSD nel tentativo di risvegliare i Grandi Antichi.

Conan il Barbaro, la creatura più celebre di Robert E. Howard
Conan il Barbaro, la creatura più celebre di Robert E. Howard

A Colin Wilson si deve il solido intreccio fra storia mondiale, i continenti sommersi di Mu e Atlantide e i Miti degli Antichi: ne è un esempio Il ritorno dei Lloigor, che vede uno studioso risalire fortunosamente al Manoscritto Voynich, e questo lo mette sulle tracce di quelle creature di Andromeda che hanno creato il genere umano e che sono pronte a riprendere il dominio sul nostro pianeta, i Lloigor appunto.

ITALIAN STYLE

Notevole la componente italiana, riservata per l’ultima e disposta in ordine cronologico per coprire gli ultimi decenni del Novecento e l’inizio del nuovo secolo.

Vincitore del Premio Tolkien 1982, Le Montagne della Luna di Riccardo Leveghi, pubblicato postumo, prova a seguire il filo roso che attraversa la storia umana dal Primo Mondo, attraverso il Mondo di Mezzo fino all’Ultimo Mondo, parlandoci di Remoti Uni, Antichi Dei e Altri Dei. La vera storia di Francesco Giuseppe Borri Alchimista di Marco De Franchi ricostruisce (alternando la ricostruzione degli anni ’80 con i “veri” fatti del Seicento) come il mago milanese del titolo, trasferitosi a Roma, abbia ingaggiato una lotta senza tempo per la nostra salvezza.

I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 1
I Miti di Cthulhu_Libri Senza Gloria 1

In Nihil boni ex Africa di Giulio Leoni, uno scrittore entra in contatto via mail con un colonnello iracheno e riceve per posta una pergamena in pelle umana estrapolata dal Necronomicon, mentre l’inedito Voragine di Errico Passaro aggiorna la storia di Nyarlathotep con quella di recenti cronache romane.

EPILOGO

Contiene le opere di Lovecraft: L’abitatore, trentunesima poesia della collana di sonetti Funghi da Yuggoth originati da un sogno, e L’immagine senza nome, ovvero una raccolta di tre anni di scherzosa corrispondenza tra Lovecraft e Clark Ashton Smith dopo che questi gli aveva inviato per dono un ciottolo vulcanico sbozzato in un idolo mostruoso che ricordava uno dei Grandi Antichi.

APPENDICE

Prima delle Note sugli autori e la rigorosa Bibliografia, Andrea Vaccaro propone in Vita, sviluppo e trionfo dei Miti di Cthulhu un’approfondita disamina di come i tentacoli dell’opera di Lovecraft si siano allungati attraverso il tempo nella letteratura come al cinema, grazie anche alla notorietà del gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu che fra gli anni ’80 e ’90 ha sdoganato il Mito presso i teenager.

Vale la pena constatare che, forse proprio grazie al fatto che la mitologia lovecraftiana non è ostacolata da una rigorosa coerenza (come ad esempio quella di Tolkien), essa è stata fatta propria da moltissimi autori, finanche a diventare una vera e propria “modalità espressiva“.

CONCLUSIONI

Piuttosto che ai neofiti, è consigliata la lettura de I Miti di Cthulhu a chi ha già dimestichezza con l’universo narrativo di Lovecraft per potere a cogliere appieno tutti i riferimenti e le mutazioni. Anche perché qui, ovviamente, non possono essere riportate tutte le opere principali del Solitario di Providence, e non è ovviamente colpa dei curatori se qui mancano capisaldi come La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, Dagon, L’ombra su Innsmouth, Il caso di Charles Dexter Ward, L’orrore sotto il tumulo, L’ombra venuta dal tempo, Le montagne della follia... ecco, per queste esiste già un apposito Oscar Draghi: Cthulhu. I racconti del mito.

 

Finito di leggere: giovedì 11 giugno.

Nel salutarvi, vi invito a leggere I Miti di Cthulhu, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

ALTRO:I Miti di Cthulhu 1/2

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