IL SOGNO di Franck Thilliez
LA DONNA SENZA SONNO
Franck Thilliez è un ingegnere informatico grande appassionato di film thriller. Il suo primo libro è del 2004, ma comincia a farsi notare quando con La stanza dei morti (2005) vince i premi Prix des lecteurs Quais du polar 2006 e il Prix SNGF du Polar francais 2007. Diventato un fenomeno letterario da Il manoscritto (2019) in poi, è apprezzatissimo da critica e lettori. Il sogno (2020, edito da Fazi che ha pubblicato quasi tutti i suoi libri in Italia) lo riconferma come maestro incontestato del thriller francese.
Abigaël è una psichiatra criminale piena di buchi e cicatrici, vive in un ufficio tappezzato di strane foto. Tutti si contendono Abigaël per risolvere i casi criminali più intricati. Nella sezione Persone scomparse l’hanno soprannominata Tse-Tse. Ma quando è attendibile? Soffre infatti di grave narcolessia, una malattia che le impone occasionali cristi catalettiche, confondendo il confine tra realtà e sogno, ricordi (soprattutto quelli dell’infanzia) e incubo (il sogno paradosso da lei frequentato è quello del sogno e dell’incubo insieme). Perciò è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi (un po’ come capitava al protagonista di Memento) per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo (un po’ come succedeva al protagonista de L’uomo senza sonno): torture che minano il suo fisico ma non compromettono la sua facoltà di giudizio. Si punge con un ago perché se sanguina allora è vigile, ma ha altre frecce al suo arco, come scrivere un diario in prima persona, o meglio “un quaderno di ricordi e di sogni“.

Non è tutto. Abigaël è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre (un poliziotto di frontiera in pensione) e sua figlia (Léa, che cresceva velocemente sotto i suoi occhi). Molte cose di quell’episodio non tornano. A partire da un effetto collaterale provocato dalla sua insonnia, ovvero le illusioni ipnagogiche: l’inconscio che insorge nella realtà con le sue distorte immagini oniriche, allucinazioni a uso e consumo del solo narcolettico. Abigaël sostiene di aver visto sul luogo dell’incidente stradale un uomo con la testa di volpe.
FREDDY VIENE PER TE
Questo succedeva ieri. Oggi invece, insieme al fidanzato Frédéric Mandrieux, Abigaël indaga su un rapitore seriale di bambini che risponde al nome di Freddy, come Freddy Krueger, il mostro dei sogni nella fortunata serie horror cinematografica Nightmare che prediligeva giovani vittime. La psicologa è stata messa a capo della squadra Meraviglia 51 (chiamata così perché la prima bambina scomparsa si chiamava Alice e proveniva da vicino Reims dove le targhe delle auto cominciano con 51), ed ha come quartier generale (dopo che la caserma ha preso fuoco) un ex ospedale psichiatrico ribattezzato Vedova pazzia.

I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente, macchiati di sangue e strappati con un’artigliata che ricorda proprio quella del guanto di Freddy Krueger. Gli indizi lasciano immaginare che questo enigmatico individuo sia omosessuale e che viva nell’Alta Francia, tra Lille e la Bretagna (l’autore del libro è originario proprio del Nord della Francia).
Il mostro dei sogni si rifà alla figura mitologica dell’Incubus, il demone del sonno presente in numerose culture (a partire dalla mitologia greca), quadri (Fussli) e racconti (de Maupassant). Innegabile nella creazione di questo nuovo Uomo Nero l’influenza del “vero” Marc Dutroux, il serial killer belga soprannominato il Mostro di Marcinelle e citato direttamente dall’autore. Dutroux ha sequestrato sei ragazze quasi tutte minorenni abusando sessualmente di loro, soltanto due sopravvissero; sebbene abbiano negato la presenza di qualsiasi complice, alcuni dettagli hanno fatto ipotizzare alle autorità che Dutroux fosse al centro di una più ampia rete di pedofili, ma colui che fu indicato come capo dell’organizzazione venne assolto. Secondo alcuni complottisti Dutroux e i complici hanno goduto della protezione di esponenti politici e inquirenti (anche questo non è mai stato provato).
Forse Freddy, e non solo lui, sa più cose di quante dovrebbe sul conto di Abigaël. Forse la donna rimane il nemico più pericoloso di se stessa.

ROMANZO A MATRIOSKA
Il sogno è un thriller psicologico che fonde derivazioni pulp per stomaci forti con una storia labirintica perfettamente architettata.
Il disclaimer iniziale è molto utile per interpretare questo nuovo romanzo a matrioska. La storia oscilla tra (il 6) dicembre 2014 (giorno de “L’incidente”) e (il 25) giugno 2015 (giorno della “Fabbrica del carbone in fiamme”): per capire in quale periodo è ambientato ora un capitolo ora l’altro, arriva in aiuto del lettore una goccia nera posizionata sulla linea temporale a ogni inizio sequenza (e correlata da indicazioni spaziali). Manca però un capitolo, il 57: alla fine del libro l’autore spiega il perché di questa scelta. Se decodificate il codice relativo al capitolo scomparso e lo inserite sul sito di Fazi Editore, potrete scaricare il corretto ordine di lettura di tutti i capitoli. Non ci si aspettava di meno da un autore-ingegnere.
Probabilmente, comunque, esistono più ordini di lettura. Per come la trama è ingarbugliata dai colpi di scena, tutti impossibili da prevedere, è davvero difficile indovinare il nome del colpevole prima di arrivare al sorprendente finale, orchestrato come un claustrofobico gioco di prestigio. Non si tratta della solita spettacolare partita a scacchi tra detective e serial killer, i pezzi di questo tenebroso meccanismo quasi ingegneristico ogni volta ribaltano abilmente la prospettiva, non solo su chi sia il vero colpevole, ma anche su chi siano le vere vittime.

CONCLUSIONI
Il libro è corposo, il ritmo alterna con il misurino momenti di suspense psicologica a sequenze più distese (riuscendo nell’intento grazie anche alla cronologia scomposta). La confezione dell’intreccio può però confondere e affaticare durante la lettura, tanto che viene facilmente voglia di lasciare in toto la gestione in mano all’autore e farsi accompagnare con il fiato sospeso fino alla fine – soprattutto perché molti tasselli ci vengono nascosti a bella posta (ad esempio: non possiamo sapere totalmente quello che “sa” Abigaël nel futuro, pena rivelarci quello che “scopre” Abigaël nel passato – prendendo per buona la coerenza narrativa di tutti gli sbalzi tra ieri e domani (del resto anche l’autore ogni tanto cede ed offre un riepilogo a beneficio del lettore), e dell’alternanza tra mondo reale e dimensione onirica (anche noi catalettici come la protagonista).
La costruzione è inquietante tanto quanto la storia è agghiacciante: badate, non è fine a se stessa. Non è soltanto una prova per il lettore ma un congegno che nei suoi vari escamotage contiene il senso stesso di questa complessa e nerissima operazione: ogni indagine è un rompicapo e oltre alla protagonista ci siamo anche noi a investigare, a mettere i pezzi uno in fila all’altro, a ipotizzare connessioni, finché il filo di Arianna non è steso e, riguardando alla trama nella trama, anche il lettore sarà diventato un vero detective. Colpo di scena!
Finito di leggere: martedì 20 giugno 2023.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Il sogno di Franck Thilliez, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.