IL TULIPANO NERO di Alexandre Dumas
Scrittori neri
Scritto da Dumas padre a quattro mani insieme ad Auguste Maquet, Il tulipano nero venne pubblicato nel 1850. In questo periodo Alexandre Dumas era già celebre dopo lo straordinario successo de I tre moschettieri e del Conte di Montecristo. Sempre in fuga dai creditori, non trova requie nemmeno nella sua gigantesca villa Monte-Cristo dove detta ai suoi negri (ovvero collaboratori, fra i quali anche il poeta Gérard de Nerval de Le figlie del fuoco) le prossime puntate da dare in pasto ai suoi numerosi lettori d’appendice.
L’opera di finzione prende spunto dalla “febbre dei tulipani” che aveva fatto impazzire la repubblicana Olanda (ma anche Francia e Inghilterra) del “secolo d’oro“, il Seicento.
In quanto a idee politiche, lo stesso Dumas era stato un candidato repubblicano nel 1848: idee ricevute in eredità dal padre e che avevano costretto il genitore al ritiro.
Fiori neri
Protagonista è un fioricoltore di Dordrecht: il giovane mynheer (signore) Cornelius Van Baerle e figlioccio di Cornelius de Witt (con il quale l’autore condivide appunto le idee repubblicane). Ingenuo ragazzetto (come da convenzione letteraria) che ha ereditato una fortuna e non sa più come spendere i fiorini paterni della rendita annua. Almeno finché non li investe su quei fiori provenienti dall’Asia centrale e con il nome turco: i tulipani di cui arriverà a scoprire ben cinque specie. Con ciò provocando l’invidia del vicino di casa Isaac Boxtel, cultore di bulbi interrati quindi di tulipani.

Se Cornelius è l’epigono del giovane e sprovveduto Edmond Dantès, allora Boxtel è il sosia meschino di Danglars che con la sua invidia aveva comportato caduta (e rinascita) del Conte di Montecristo (leggi QUI la recensione).
Società nera
Boxtel spia la serra, i seminati e le aiuole di Cornelius con cannocchiale, perché non lo preceda nella fioritura del rarissimo tulipano nero e si aggiudichi il premio in denaro (centomila fiorini) della Società di Ortocultura di Haarlem. Così agendo, Boxtel entrerà in possesso di un segreto più grande e lo venderà agli orangisti quando il primo Cornelius e suo fratello Jan (ex Gran Pensionario d’Olanda) vengono giustiziati dai borghesi nella capitale, L’Aia. Il secondo Cornelius diventa dunque pericoloso per Guglielmo III (principe) d’Orange, statolder (luogotenente) d’Olanda, che dunque gli spedisce il magistrato in casa.

Il nostro Cornelius è fatto prigioniero di stato, trova l’amore nella bionda (nomen omen) Rosa (figlia del carceriere Grifus) nella prigione di BuItenhof, viene graziato all’ultimo minuto sul patibolo e trasferito in un’altra prigione delle Sette Provincie Unite, il Loevestein.
Amante nera
L’amore è sbocciato: la bella ragazza di Frisia convince il padre a trasferirsi di prigione insieme al loro spaventoso molosso. Cornelius ricambia l’amore per Rosa, ma forse ama di più il fiore vero (e nero). I due però sono tenuti d’occhio dall’infido Boxtel sotto le mentite spoglie dello spasimante Jacob Gisels. Coincidenze e colpi di fortuna guideranno l’intrigo fino alla soddisfacente risoluzione.
Conclusioni
Il tulipano nero arriva in un momento di declino del feuilletton, quando il romanzo-fiume è assottigliato dalla “liberticida” tassa di cinque centesimi su ogni copia di giornale con appendice. E sceglie come location l’Olanda, paese per eccellenza dei tulipani, e che grazie a questo fiore fece esplodere la prima reale bolla speculativa, tanto finanziaria quanto commerciale.

Il romanzo ha ispirato cinque film (uno dei quali con Alain Delon e Virna Lisi) ma NON l’anime degli anni ’70 Il Tulipano Nero – La Stella della Senna sulle gesta della spadaccina Simone Lorène.
La storia di questo nuovo antieroe, Cornelius, scorre forse più lenta di quella dei moschettieri anche se in moltissime meno pagine. In fondo la penna di Dumas risulta accattivante sia quando tratta dei disordini politici olandesi sia quando discorre di giardinaggio.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Il tulipano nero di Alexandre Dumas, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: lunedì 12 novembre 2018.