JOE PETROSINO E IL CASO DEL FRATELLO SCOMPARSO di Salvo Toscano
JOE PETROSINO TORNA
Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso (2022), volume pubblicato da Todaro Editore, è il secondo episodio della serie dedicata alle indagini del capo dell’Italian Squad, realmente esistito, Giuseppe “Joe” Petrosino (leggi QUI la recensione di Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile). Il secondo scritto da Salvo Toscano, autore di undici romanzi (leggi le recensioni QUI de L’uomo sbagliato, QUI de La tana del serial killer, QUI di Memorie di un delitto e QUI de L’intruso), una raccolta di racconti, un saggio di politica, le cui opere sono state tradotte nei Paesi di lingua inglese.
New York, 1905. Il cadavere di un giovane immigrato italiano in trasferta da Lambersville alla Grande Mela viene scoperto, da un cacciatore di funghi, accoltellato in un parco cittadino. A indagare c’è l’affiatata Squadra italian american del sergente Joe Petrosino, composta da poliziotti italo-americani da lui selezionati, ovvero i più qualificati per indagare nella comunità italiana della New York all’inizio del secolo scorso.

ITALIAN SQUAD
Le origini del famoso sergente con il “derby hat” (la bombetta) e la faccia butterata, così come quelle dell’Italian Branch, ci sono già state raccontate nel precedente capitolo. I segugi di Petrosino entrano spesso in conflitto fra di loro ma riescono sempre a farcela, ed è compito del loro capo riportare ordine tra le file della squadra così come mantenere i rapporti diplomatici con i superiori e la politica. Fa ritorno infatti anche la simpatia e ostinata spalla di Petrosino, parliamo dell’agente in borghese Maurice Bonnoil, di origini franco-irlandesi, che ha dovuto imparare il siciliano per “sopravvivere” a Little Italy. Per fortuna, come ci auguravamo tanto tempo fa, finalmente i due condividono maggiore “screen time”. Ma a rubare occasionalmente loro la scena c’è un altro agente in gamba: Hugh Cassidy, storpiatura di Ugo Cassìdi, che si atteggia come un pistolero western calato nell’ambiente metropolitano. Non sorprenda, la variante del nome sembra essere una costante per gli immigrati da Ellis Island all’anagrafe cittadina e quella popolare. Gli italiani vengono inoltre chiamati in modo spregiativo “daoges“, una storpiatura del nome comune “Diego“.
Non è tutto, nel nuovo libro la Squadra italiana della Polizia di New York è impegnata su almeno altri due fronti: da una parte anzitutto gli strani incidenti letali in cui sono coinvolti alcuni manovali di Little Italy. Questa è la linea di trama che consente all’autore di accendere un riflettore sulla vita degli immigrati in America dei primi del Novecento, divisi tra la nostalgia per il Paese d’origine e le difficoltà del Nuovo Mondo. La trama gialla, ricca di travestimenti e colpi di scena, si fa sempre più intrigante con l’inserimento di episodi di estorsione della Mano Nera, associazione criminale composta da malviventi particolarmente violenti che terrorizzano i commercianti locali minacciandoli di feroci ritorsioni. Il loro pittoresco capo si fa chiamare Artiglio (come il cattivo dell’Ispettore Gadget!), già in passato Petrosino ha avuto a che fare con loro, ma oggi sono più forti che mai. E in un eventuale terzo episodio della serie, che noi aspettiamo, ci auguriamo questa volta che lo scontro tra gli “Intoccabili” (SPOILER: la nuova, accresciuta Italian Legion del promosso a tenente Joe Petrosino) e i gangster mafiosi della Mano Nera entri nel vivo con più azioni e raffiche di mitra.

CONCLUSIONI
Notevole come la fiction si muova in un quadro ben documentato (il delitto principale è accaduto realmente), come riportato nelle note finali, mentre all’inizio si trova l’utilissimo indice dei personaggi. Sono tanti i pregiudizi nei confronti degli italiani e provengono da più parti: la stampa, i privati cittadini e persino la polizia (le tensioni tra irlandesi e italiani sono ricorrenti nella ricostruzione storica di questo noir).
E poiché spesso le vittime di oggi si trasformano nei carnefici di domani, Joe Petrosino arriva a domandarsi se mai quel giorno arriverà anche per gli italiani. Tanto intrepido con il crimine quanto maldestro con il gentil sesso, la sua “storia d’amore” con la bella Adelina Saulino in trattoria procede lentamente, come da tropo del genere (da Stefanos nella serie di Aristotele detective al Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni), per poi ribaltarla nel finale con (SPOILER) il tanto atteso annuncio del fidanzamento e del matrimonio. Attenzione: nel finale abbiamo anche un divertente cammeo, direttamente dal Queens, di… Peter Parker, professione medico. Chissà che in futuro non facciano una capatina Matt Murdock a Hell’s Kitchen, Luke Cage ad Harlem, Doctor Strange a Greenwich Village e via dicendo.

Quello stesso Petrosino che aveva avvertito il Presidente McKinley di un attentato degli anarchici ai suoi danni e che non era stato ascoltato, è anche il solo ad avere un occhio di riguardo per questi “uomini nuovi” americani che hanno contribuito a costruire la metropoli del futuro. Lo sa bene, perché lui per prima è un amalgama tra cultura anglosassone e un forte retroterra “paesano”, e lo sa bene Salvo Toscano, la cui penna danza con abilità tra tradizioni (detective old school, gergo dialettale) e visioni yankee.
Finito di leggere: giovedì 22 febbraio 2024.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso di Salvo Toscano, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.