LA CROCIATA DELLE TENEBRE di Giulio Leoni

LA CROCIATA DELLE TENEBRE di Giulio Leoni

DANTE DETECTIVE

Il 21 ottobre del 1301 Dante Alighieri parte per Roma in veste di ambasciatore per dar voce alla sua città presso la Santa Sede. Unica compagnia lungo il viaggio è offerta dalla lettura delle pagine dell’amato Virgilio, e dalla scrittura del suo manoscritto sull’Inferno dal quale non si separa mai. Nella capitale Dante si trova alle prese con una serie di violenti omicidi, quello di alcune giovani orribilmente sfregiate e con i segni inconfondibili di mutilazioni rituali, per mano dell’ennesimo Jack lo Squartatore ante litteram. I delitti sono più di quanto ci si aspetti, passati sotto silenzio per più di un anno poiché le vittime sono quasi tutte prostitute. Dante non ha alcun titolo per indagare, ma come non può liberarsi dei suoi crucci, non può farlo neanche della sua ansia di giustizia. Perciò promette alla madre di una delle vittime di scoprire l’assassino della figlia e di vendicarne la carne oltraggiata (esattamente come accadeva al poliziotto de La promessa).

Queste le premesse de La crociata delle tenebre (2007, Mondadori), quarto thriller storico (di otto) che vede il sommo Poeta nell’insolita veste di investigatore, e che nulla a che vedere con la serie a fumetti Detective Dante. L’autore Giulio Leoni è un appassionato di storia della magia e dell’illusionismo, è stato membro dell’American Society of Magicians e dell’International Brotherhood of Magicians, oltre che del Club Magico Italiano: il suo esordio nella narrativa è avvenuto proprio con Dante Alighieri e i delitti della medusa (2000, Il Giallo Mondadori), primo romanzo della serie, che gli è valso il Premio Tedeschi.

La crociata delle tenebre_Libri Senza Gloria
La crociata delle tenebre_Libri Senza Gloria

AMICI E NEMICI

In questa ambientazione insolita per lui, quella della città eterna, Dante ritrova l’amico pittore Giotto, conosce il famigerato boia Mastro Titta, stringe insolite alleanze come quella con il burbero decurione, il medico rabbino Monoello, e soprattutto con Saturniano Spada, il più potente dei senatori romani avente funzione di amministratore, e della sua misteriosa, affascinante figlia, Fiamma Spada. Saturniano è molto vicino al papa Bonifacio VIII, che dappertutto lancia la sua ombra dall’imprendibile fortezza di Castel Sant’Angelo. Saturniano cospira insieme ai turchi, zoroastriani convinti che noi siamo stati creati dalle tenebre, con l’obiettivo di realizzare una nuova crociata contro l’Islam, per riprendersi Gerusalemme in barba a Filippo il Bello re di Francia, nemico della Sacra Romana Chiesa, e vuole coinvolgere Dante nella folle impresa (per farlo si serve anche della figlia, ammaliante e controcorrente). Le certezze di loro tutti vengono però messe in dubbio quando in un antico mausoleo viene alla luce il corpo perfettamente conservato di una donna: colei che salì al soglio di Pietro secoli prima celando al mondo la sua natura femminile, la leggendaria Papessa!

Per risolvere tutti questi misteri, Dante attraverserà una città per lui straniera, fatta di monumenti in rovina e di splendide dimore, terreni incolti e strade formicolanti di umanità, soprattutto al termine del Giubileo, e minacciata dalle onde di un Tevere in piena. Man mano che si addentra nei segreti di Roma, deve attraversare i suoi quartieri (o bolge!), e scendere sempre più negli inferni umani finendo per essere toccato con mano viva da oscurità e disperazione tanto che la sua anima sarà sul punto di perdersi.

La papessa (2009) di Sonke Wortmann

CONCLUSIONI

Spiace leggere del cliché per cui alcuni personaggi riescano a “vedere” nel comune mortale la fama che raggiungerà nei secoli insieme al suo componimento. Piace invece constatare come le circostanze ispirino l’autore nella composizione della Divina Commedia, ad esempio quando le guardie dell’Inquisizione lo arrestano, nudo dopo avere giaciuto con una prostituta, e Dante ha come l’illuminazione che così devono sentirsi le anime dell’inferno, umiliate anzitutto per la loro nudità. Sì, l’Inquisizione lo segue, lo spia, vuol mettere le mani sul suo manoscritto ed è pronto ad accusarlo di blasfemia.

Le descrizioni sono molto realistiche, dalle tinte cupe e angoscianti, che ben ritraggono il dischiudersi delle porte dell’inferno qui sulla Terra. La detection risulta però appesantita per larga parte dalle dissertazioni storiche e dagli approfondimenti filosofici e religiosi. La figura di Messer Dante degli Alighieri è sicuramente la meglio riuscita, egli è dipinto, fortunatamente, non come un eroe dei nostri tempi, ma con la lente (spesso impietosa) della sua di epoca: si fa trascinare dalla folla e calcia il sedere degli ebrei messi alla berlina, pur messo di fronte all’evidenza ritiene che una donna sia indegna di comporre poesia, lancia una lampada sul petto di un lebbroso (appiccando fuoco alle sue bende) che in passato ha derubato Firenze, e molto, molto altro.

Finito di leggere: venerdì 25 novembre 2022.

Nel salutarvi, vi invito a leggere La crociata delle tenebre di Giulio Leoni, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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