LA FERROVIA SOTTERRANEA di Colson Whitehead
LA FUGGITIVA
Nella prima metà dell’Ottocento in Georgia, la giovane schiava nera Cora, insieme all’amico Caesar, si serve di una famigerata ferrovia sotterranea per tentare la disperata fuga dalla piantagione di cotone che due fratelli si sono spartiti dopo averla ereditata dal loro vecchio. La ferrovia non è solo una misteriosa metafora ma una vera e propria rete segreta di tunnel e binari sotto il suolo sudista, piena di ingegneri e conducenti.
Comincia così per Cora un viaggio verso la libertà nel Nord ma la ragazza è inseguita da Ridgeway, uno spietato cacciatore di taglie determinato a riportarla nella piantagione da cui è fuggita; ancor di più perché la madre della ragazza, Mabel, è l’unica persona che Ridgeway non sia mai riuscito a catturare (ed anche l’unica che sia mai riuscita a fuggire dalla piantagione dei Randall).

La ferrovia sotterranea (Big Sur, 2017) è l’unica opera degli ultimi vent’anni a vincere sia il National book Award che il Premio Pulitzer per la narrativa. Per l’esattezza il primo Pulitzer di Colson Whitehead che, sottolineiamo, è l’unico scrittore vivente ad averne vinti due: il secondo con I ragazzi della Nickel (Mondadori, 2020). Ma il libro si è portato a casa anche il Premio Arthur C. Clarke e la Medaglia Andrew Carnegie per l’eccellenza nella narrativa. Noi di Whitehead avevamo già recensito Il ritmo di Harlem (leggi QUI la recensione).
GIU’ AL NORD
Lungo il suo viaggio Cora attraversa gli stati del Sud pre-Guerra Civile Americana dove i neri vengono perseguitati e vivono in condizioni disumane. Dalla Georgia alla Carolina del Sud le sembra di trovare un altro mondo, e anche se i negozi per i neri costano il triplo di quelli dei bianchi, almeno in quel posto possono imparare a leggere e scrivere senza subire ritorsioni. Per tre anni di seguito Cora si fa conoscere con il falso nome di Bessie e lavora “esposta” in vetrina al Museo delle Meraviglie Naturali, mentre Caesar viene impiegato in fabbrica.
Si convincono di potercela fare senza dover per forza abbandonare il Sud, quando scoprono sulla propria pelle che le catene lì hanno altre forme: in ospedale i neri vengono utilizzati come cavie per sperimentare la cura alla sifilide, e per di più c’è un programma di controllo delle nascite. Affiora appena il seme delle rivolte che Ridgeway li raggiunge, Cora è costretta a separarsi da Caesar E stavolta la ferrovia sotterranea la porta più su, in Carolina del Nord.

L’avventura di Cora si presenta come una specie di antologia di tutte le storie a tema. Ci sono persino i ladri di cadaveri (proprio come quei Burke e Hare che sappiamo essere esistiti veramente) che a un certo punto della loro “carriera” decidono di depredare le tombe dei neri e disseppellire i loro corpi perché sono gli unici le cui proteste nessuno sceriffo o giornalista avrebbe mai ascoltato.
Cora, questa moderna e tenacissima eroina femminile, troverà sul suo cammino nuovi improbabili alleati, fin quando Ridgeway non si presenta di nuovo. Tutto sembra perduto, ma all’ultimo spunta all’orizzonte una fattoria dell’Indiana dove i neri vivono liberamente.

CONCLUSIONI
La ferrovia sotterranea è un’appassionante romanzo d’avventura ricco di colpi di scena, vicino ai western pulp di Quentin Tarantino che già in tempi non sospetti aveva ideato un soggetto cinematografico incentrato su un gruppo di neri che fuggiva attraverso le ferrovie sotterranee (storicamente esistite e usate dalla Massoneria durante la Rivoluzione contro il dominio britannico). Le cose andarono diversamente, e il resto è storia e si chiama Django Unchained.
Nel 2021 il Premio Oscar Barry Kenkins ha tratto da La ferrovia sotterranea una miniserie in nove episodi prodotta da Amazon Prime Video e che vede nel cast Joel Edgerton. Durissima, di qualità, non per tutti.

La scrittura non lineare di Colson Whitehead ha il pregio di avvincere, pur nei momenti più brutali. A partire da questa ucronia sul segregazionismo (ma il trauma e i dolori della schiavitù sono autentici) attualizza il razzismo per riflettere sugli odierni Stati Uniti, nella speranza forse di trovare una seppur minima forma di umanità in tutto questo male.
Un classico che dovrebbe stare nella libreria di ogni lettore.
Finito di leggere: martedì 5 luglio 2022.
Nel salutarvi, vi invito a leggere La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.