LA LACRIMA DEL PRINCIPE di Enrico Scebba

LA LACRIMA DEL PRINCIPE di Enrico Scebba

DA BAGHERIA A BAGHVILLE

La lacrima del principe è il primo volume della trilogia Sul viale delle ombre, scritta e ideata da Enrico Scebba, autore di origine siciliana. Scebba compie un’operazione particolare: trasferisce la magia siciliana nella tetra campagna anglosassone, e utilizza nomi britannici per esotizzare una materia nota.

Bagheria, il comune siciliano ritratto epicamente dal premio Oscar Giuseppe Tornatore nel film Baarìa, diventa Baghville, un piccolo borgo inglese. Qui sorge Villa Phalagon, nella realtà l’edificio settecentesco Villa Palagonia; non a caso la prefazione è a cura di Antonio Mineo, amministratore della Comunione ereditaria “Castronovo” proprietaria della medesima. La villa è conosciuta come “villa dei mostri” per via delle sue bizzarre sculture, che sono state descritte da Goethe nel suo memoriale Viaggio in Italia. Una mutazione esterofila, quella operata da Scebba, che riesce nell’intento di interessare sull’argomento.

Il dottor Steven West, che di cognome fa proprio come quell’altro famoso medico della letteratura horror (Herbert West, rianimatore di H.P. Lovecraft – leggi QUI la recensione), è un esperto in infettivologia. A lui si rivolge Margaret, moglie di Sebastian Groove, il principe della villa, per capire quale sia la malattia misteriosa di cui è affetto il marito. Il dottor West si reca sul posto insieme all’attraente sorella Katie: l’inquietante cocchiere che dalla stazione li conduce al paese non può che ricordare altri esempi del genere, da Frankenstein Junior a Dracula. E questo è un biglietto da visita di quello che ci aspetta.

La lacrima del principe_Libri Senza Gloria
La lacrima del principe_Libri Senza Gloria

DA VILLA PALAGONIA A VILLA PHALAGON

Villa Phalagon fu creata da Ferdinand Groove II (ispirato al vero Ferdinando Gravina) detto il Negromante (come Gravina), talmente brutto da volersi circondare di altri orrori. Ma sono molti altri i punti oscuri che si celano fra quelle mura: letali sale degli specchi, altari segreti, antichi veleni, fantasmi di bambini e un energumeno che si muove strascicando i piedi, con la faccia storta e la testa piramidale, angosciante come le famose creature di Silent Hill ma (forse) innocuo come Sloth dei Goonies. Sta di fatto che su di essa sembra gravare una potente maledizione secolare, che rende la villa invisa dai cittadini del paese, parroco compreso: se i primi si armano di forconi e fiamme per radere al suolo l’edificio, il secondo rispolvera gli strumenti per esorcizzare Sebastian Groove.

Il pregiudizio verso ciò che è brutto, ciò che non è comprensibile, aumenta la superstizione del volgo, la quale si diffonde grazie alla psicologia del gregge, una fiumana talmente inarrestabile che pure una mente scientifica è tentata di credergli.

CONCLUSIONI

L’atmosfera tesissima monta in crescendo la suspense fino agli inevitabili picchi d’azione, quindi di nuovo la temperatura si abbassa senza mai spegnersi, pronta a risalire gradualmente per farci fare un altro giro sulle montagne russe. Giallo gotico, sì, ma anche fantasy storico, o thriller soprannaturale, sarebbero molti i sottogeneri inquadrabili, e La lacrima del principe riesce a mettere insieme gli elementi migliori di tutte queste etichette.

Scebba ama molto la materia che tratta, lo si evince dalla cura delle descrizioni, soprattutto della villa. Sa dosare i colpi di scena, che non sono pochi, e per niente scontati (soprattutto la rivelazione su come e perché avvengano i numerosi aborti in paese, una trovata geniale in stile Il nome della rosa).

Se la gran parte dei quesiti troverà risposta, non tutti i misteri vengono risolti: il finale li lascia appositamente aperti per agganciare il secondo volume della trilogia, non senza però lasciare soddisfatti al termine della lettura. Del resto è quello che deve saper fare un bel libro: lasciarci sazi e affamati allo stesso tempo.

Finito di leggere: domenica 19 gennaio 2025.

Nel salutarvi vi invito a leggere Sul viale delle ombre. La lacrima del principe di Enrico Scebba, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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