LA MORTE VIENE DAL PASSATO di Carlo Legaluppi
MUORI UN ALTRO GIORNO
La morte viene dal passato riprende l’identico titolo di un film anni ‘70 tratto dal romanzo fantascientifico di Curt Siodmak a base di elettromagnetismo e trasmigrazione di memoria.

Se il sottotitolo del primo romanzo di Carlo Legaluppi, La ottava croce celtica, era Nulla è come sembra, stavolta viene preferito un calzante Nubi scarlatte ripreso anche dalla citazione in quarta di copertina. Ancora una volta i fantasmi del passato tornano a bussare alla porta del protagonista, sir Alexander Martini-Miller, e lo costringono a tornare in Irlanda, di nuovo a Belfast, e anche a Dublino stavolta.
LO SQUARTATORE
Sir Alex (quarantadue anni, mente brillante e fisico allenato) lascia Milano, il suo lavoro (è Presidente Esecutivo della Information Technology English – Italian S.p.A.), lascia la sua “nuova” ex Ellen, e corre per dare supporto al sovrintendente di Dublino e all’ispettore di Belfast.
La loro caccia al novello Jack lo Squartatore, che sceglie ex soldati dei reparti scelti al posto delle prostitute, si trasforma in una corsa contro il tempo grazie al montaggio alternato con quel che avviene in un “luogo imprecisato” dove una delle future vittime viene segregata e tormentata dal misterioso serial killer incappucciato il quale, da buon psicopatico, colleziona i resti delle sue prede dentro appositi barattoli di vetro.

Ancora una volta, dunque, sir Alex è costretto a rispolverare i vecchi dossier che lo vedevano capitano del SAS, e i cui ex commilitoni (dopo Sean Stantford nella prima “puntata”) cominciano a morire come mosche.
LA MORTE PUÒ ATTENDERE

Chi elimina i vecchi amici pare intrattenere un legame con un terrorista irlandese ucciso da Alex tempo addietro. Già in passato il figlio dell’uomo aveva reclamato vendetta tendendogli un agguato durante un’escursione sulle Mourne Mountains e che, tra le sfortunate conseguenze, aveva portato alla rottura con la donna della sua vita, come ci viene raccontato in un suggestivo flashback che sfrutta appieno il paesaggio e i punti di vista dei personaggi coinvolti.

Alex è un eroe per caso, un anti-eroe, o meglio un anti-agente. Tra i comprimari abituali segnaliamo Carlo Lamberti, maggiore del ROS, con il quale scambiare uno dei tipici alterchi che distinguono la via privata/professionale di Alex, e l’hacker Giorgio Niesin con funzione di aiutante logorroico e lamentoso tipica dell’altrettanto simpatico Benji degli ultimi Mission: Impossible.

Sul versante femminile, la Martini-Miller girl (parafrasando le Bond girl) è Margareth Walsh, sergente mozzafiato, propensa a cacciarsi nei guai per venire tratta in salvo dall’affascinante Alex. Una “girl” perché sembra sia una di quelle che passano episodio dopo episodio come Camille Montes o Bérénice, ma che non potranno mai eguagliare il vero punto fermo nella vita sentimentale del protagonista, Melissa Rodonò per Martini, Vesper o Madeleine Swann per l’ultimo 007.

CONCLUSIONI
Tornano i tratti principali del primo libro con diversi “aggiornamenti”: la scrittura al tempo presente ti acchiappa, i capitoli si fanno meno brevi perché le situazioni sono più dettagliate e questo non fa che trascinare ancor di più il lettore nel cuore della vicenda, il narratore è sempre meno presente tranne che nei momenti dedicati ai cattivi, le situazioni vengono spesso raccontate con un gusto nostalgico per la ripetizione tipico dei gialli classici, si ricorre nell’ultima parte all’utilizzo di mappe e cartine per spiegare le ricerche e le tattiche…

Ogni capitolo è introdotto da citazioni musicali, filmiche (come Le ali della libertà) e letterarie (da Calvino a Poe passando per il “nume” di Lee Child) e tutti quanti possono contare su un’ottima soundtrack celtic punk.

Il giallo internazionale, una rarità per il panorama italiano, si conclude con un colpo di scena che traccia un ponte tra il primo volume e l’ultimo, anticipato nei ringraziamenti finali, che andrà a chiudere questa trilogia… ma anche di questo presto parleremo.
Nel salutarvi, vi invito a leggere La morte viene dal passato di Carlo Legaluppi , e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: lunedì 2 marzo 2020.
One Reply to “LA MORTE VIENE DAL PASSATO di Carlo Legaluppi”
Una recensione brillante e documentata. Riferimenti di grande impatto. Grazie davvero per questa ricostruzione da brividi.