LA RIFONDAZIONE DI DUNE di Frank P. Herbert
LA RIFONDAZIONE
La rifondazione di Dune (1985) è il sesto ed ultimo episodio del Ciclo di Dune, almeno di quelli firmati dal suo autore principale, Frank P. Herbert, perché come sappiamo la saga è poi continuata con altre storie scritte dal figlio Brian Herbert in collaborazione con Kevin J. Anderson. Ma di questo parleremo più avanti.
Nel Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov, di cui presto vedremo la serie TV, tutto quanto era stato calcolato dalla Psicostoria, persino gli imprevisti e le ribellioni alla Psicostoria stessa. Così l’originalità della prima parte del Ciclo di Dune si è andato affievolito sempre più nella sua seconda parte in quanto sembra ricalcare lo stratagemma di Asimov: ogni avvenimento di trama viene piegato al piano previsionale lungo millenni del tiranno Leto II.
Il dubbio con il quale ci aveva lasciato il finale del quinto episodio era: e se la distruzione del pianeta Dune, una distruzione voluta dal Bene Gesserit per sbarazzarsi delle trote delle sabbie nelle quali sopravviveva la coscienza mnemonica del tiranno, fosse stata anch’essa prevista dal tiranno stesso? Come si dice “le vie del Signore sono infinite”, in questo caso la via è una sola: il Sentiero Dorato cominciato con il martirio del tiranno, il sentiero attraverso il quale si è incasellato il destino umano per i secoli a venire.

L’ULTIMA DUNE
L’ultima storia del Ciclo di Herbert comincia nemmeno un decennio dopo la distruzione del pianeta Dune ad opera delle Matres Onorate che erano tornate dalla Dispersione ai confini dello spazio. Queste terribili streghe spaziali non solo hanno distrutto Dune, unica fonte naturale di melange (che ha sentore di cinnamono, per i neofiti), la spezia più preziosa dell’universo, ma hanno anche sterminato i Bene Tleilax, gli unici in grado di produrre artificialmente il melange.
Senza la spezia, e con le Matres Onorate che hanno conquistato l’impero al centro dello spazio, l’ultima resistenza è demandata all’ordine monastico e telepatico della sorellanza Bene Gesserit. Le Matres Onorate danno loro la caccia e distruggono tutti i loro avamposti, come il pianeta Lampadas, tanto prezioso perché vi sorgeva una scuola per novizie della Sorellanza.
I NUOVI EBREI
A questo folle sterminio, nel corso del quale è perito anche il comandante supremo Burzmali, si è potuta salvare solo Rebecca, una novizia con le caratteristiche della Reverenda Madre Selvatica. Come molte Matres Onorate, infatti, Rebecca padroneggia il Similflusso: la presenza delle Altre sorelle all’interno della donna, moltiplica la sua consapevolezza al punto che alla sua attenzione non sfugge nessun dettaglio. La giovane è stata tratta in salvo grazie all’accordo stretto fra Lucilla, direttrice dell’istituto e che ha avuto un ruolo centrale ne Gli eretici di Dune, e il Rabbino dell’Israele Segreto, ovvero il popolo discendente dagli antichi ebrei e che scampa a una nuova diaspora grazie a una copertura completa nello spazio.

Quello che le Matres Onorate non sanno, è che il melange non si è estinto del tutto. Nel finale del precedente volume, difatti, le Bene Gesserit avevano spostato l’ultimo verme del deserto sul pianeta della Casa Capitolare, ed è lì che il verme si tramuta nelle trote delle sabbie praticamente sconvolgendo l’ecosistema e rendendo il pianeta dell’Ordine sempre più simile all’antico pianeta desertico di Dune.
ARMI SEGRETE
Sebbene il Bene Gesserit sia in posizione di minoranza, la Madre Superiora Darwi Odrade (anche lei protagonista del precedente volume) ha diverse armi segrete.
- Anzitutto il dodicesimo ghola (leggasi clone) di Duncan Idaho il quale, crescendo, ha sviluppato qualità mentat: il mondo di fronte a lui è uno schema di domande, non di risposte come per i non-mentat. Nonostante l’esperienza, il tratto distintivo dei mentat è la loro ingenuità di fronte al mondo, per questo Darwi Odrade scopre i suoi poteri mentat. L’originale Duncan non possedeva tali facoltà, e a differenza di tutti i ghola successivi che conservavano le memorie solamente dell’originale Duncan, questo specifico Duncan, oltre ad avere poteri mentat, conserva le memorie del Duncan originario e di tutti i ghola successivi come in una linea continua dove la morte non ha mai esercitato le sue interruzioni. Egli è destinato a diventare una Reverenda Madre, portando all’ordine l’eroismo di Duncan.
- Grazie a Duncan, inoltre, la sorellanza è riuscita a catturare (sin dal finale de Gli eretici di Dune) Murbella, l’unica Matres Onorata che sia mai stata fatta prigioniera, e assoggettata sessualmente proprio da Duncan Idaho.
- Il clone di Scytale, l’ultimo superstite dei Bene Tleilaxu, che porta nel suo petto una capsula nullentropica nella quale sono conservate le cellule seminali d’una moltitudine (Danzatori del Volto, persino Paul Atreides e Chani e via dicendo)… cellule dalle quali è possibile produrre nuovi cloni. Da Scytale i Bene Gesserit vogliono per l’appunto apprendere i segreti per il ciclo di creazione dei ghola, avendo già utilizzato la vasca axlotl ottenuta dal precedente scambio di tecnologia con i Bene Gesserit, in modo da generare il ghola di Miles Teg: il comandante supremo il cui martirio aveva concluso Gli eretici di Dune, egli è il padre biologico della Reverenda Madre Darwi Odrade che ora si trova a ricoprire il ruolo di genitrice per il suo genitore clonato. In lui Odrade vuole impiantare i ricordi del Teg originario e trasformarlo nel comandante supremo perfetto.
Duncan, Murbella e Scytale sono tutti e tre nascosti a bordo di una non-nave, una di quelle astronavi invisibili sia alla tecnologia sia alla prescienza.

Le decisioni di Darwi sono però osteggiate da Bellonda, una delle tre Reverende Madri che completa il Consiglio Supremo della Sorellanza insieme all’anziana Talana e alla stessa Darwi: la conservatrice Bellonda teme che i ghola (Duncan e Teg) rappresentino un pericolo per la Sorellanza, in quanto portatori del DNA Atreides, e pertanto possibili nuovi Kwisatz Haderach.
IL RITORNO DI DORTUJLA
Le cose si complicano con il ritorno di Dortujla, Reverenda Madre dislocata sul pianeta Buzzell. La donna è stata avvicinata da una delle razze che hanno fatto ritorno dalla Dispersione, ovvero dai Manipolatori, esseri in grado di comandare i futar, ossia belve idiote feline e antropomorfe in grado di farsi comprendere linguisticamente.
I Manipolatori vogliono allearsi al Bene Gesserit e come offerta di pace mettono sul piatto informazioni interessanti: ad esempio il fatto che le Matres Onorate siano ritornate al centro dell’impero perché in fuga da un nemico spaziale ancor più pericoloso, e che disporrebbero di una misteriosa arma di distruzione che però possono usare una volta soltanto.

Si dia il caso che la Reverenda Madre Odrade sia anche una mentat, che sia cresciuta spiritualmente contemplando Casolari a Cordeville (dipinto che fa parte dell’arredamento della Suprema Madre) e che possieda i ricordi prescienti nientemeno che di Vincent van Gogh. Questa consapevolezza estesa le fa comprendere che i Manipolatori vogliono in realtà soltanto sottomettere le Bene Gesserit e che se le Matres Onorate non hanno ancora distrutto Buzzell, è perché questo pianeta servirà ad altri scopi per i loro piani segreti.
Darwi Odrade usa Dortujla come esca, ovvero la invia presso le Matres Onorate in modo da organizzare un incontro sul pianeta Junction, ex base centrale della Gilda Spaziale (che commerciava il melange) e attuale quartier generale delle streghe spaziali, un incontro fra Darwi e la cosiddetta Regina Ragno (o Suprema Matre Onorata).
CONFLITTI
Quando l’incontro è fissato con la Regina Ragno, finalmente Sheeana trova i piccoli vermi che possono ripristinare il ciclo del melange e Murbella supera l’Agonia della spezia diventando così una Reverenda Madre.

Prima del fatidico incontro, però, ogni sorella del Bene Gesserit condivide i propri ricordi con almeno un’altra sorella, sapendo che non tutte quante faranno ritorno.
Durante l’incontro, invece, Teg (con la sovrintendenza di Murbella), conduce parallelamente prima un attacco diversivo sul pianeta Gammu (dove liberano gli ebrei interrati e Rebecca) e poi l’attacco principale su Junction. Nella grande battaglia finale, Teg usa a proprio vantaggio la nuova abilità di “vedere” attraverso uno specifico campo mentale le “invisibili” non-navi, e arma i suoi seguaci di scudi capaci di assorbire qualsiasi colpo atomico. Le vittorie sono facili ma anche apparenti perché le truppe di Teg cadono sotto i colpi dell’arma segreta delle Matres Onorate: essa uccide gli uomini senza ferirli, quindi adesso sono Teg e Darwi ad essere rimasti intrappolati nella tela della Regina Ragno.
LUNGA VITA ALLA REGINA
La situazione è disperata, almeno fin quando non sbarca Murbella, che riesce a liberare Teg mentre Darwi viene uccisa da un calcio alla laringe sferrato da Logno, la nuova Suprema Matres. Murbella la vendica uccidendo Logno e così, secondo le regole delle Matres Onorate (per cui chi uccide la Suprema Matres ne prende il posto), Murbella si trova nella situazione più unica che rara di essere sia Suprema Matres delle Matres Onorate sia nuova Suprema Reverenda Madre delle Bene Gesserit.

Donne di entrambe le sorellanze non accettano questa inedita “fusione” fra i due ordini femminili ma adesso entrambi gli schieramenti devono unirsi fra loro piegandosi al volere di Murbella alla Casa Capitolare. Un comando che difficilmente Murbella riuscirebbe a gestire per via dell’amore che prova per Duncan, ma questi si imbarca su una non-nave insieme a Sheeana, Teg, Scytale, gli ebrei, i futar e i vermi e attraversa il piegaspazio (una versione dell’iperspazio) per allontanarsi in un punto indefinito dell’universo.
PUNTI INTERROGATIVI
Che ne sarà di loro, qual era il pericolo dal quale fuggivano le Matres Onorate dalla periferia dello spazio e se la loro “fusione” con le Bene Gesserit funzionerà mai, ma soprattutto chi sono i due Danzatori del Volto che compaiono nell’ultimo capitolo, sono tutte domande destinate a rimanere senza risposta.
I successivi due romanzi conclusivi della serie sono stati scritti da Kevin Anderson insieme a Brian Herbert, come detto, i quali hanno lavorato sugli appunti di Frank Herbert, ma sono ancora inediti da noi.

CONCLUSIONI
Si riconferma l’impressione già avuta con il precedente volume, insieme al quale questo compone un ideale dittico: i toni minori spingono verso conclusioni affrettate, sebbene finalmente ci venga mostrata una battaglia conclusiva degna di questo nome.
Vince la noia per via delle situazioni ripetitive e delle scene monotone, e il rimpianto di sapere che Herbert non avrebbe voluto concludere qui la saga se non fosse sopraggiunta la morte anzitempo… purtroppo stavolta non abbiamo né ghola né ricordi prescenti da consultare.
Finito di leggere: sabato 18 luglio 2020.
Nel salutarvi, vi invito a leggere La rifondazione di Dune di Frank P. Herbert, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
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