LA SUORA ANARCHICA di Antonio Rabinad
LIBERTARIAS
La suora anarchica (titolo originale Libertarias) di Antonio Rabinad è l’unico libro pubblicato in Italia di questo autore descritto da El Pais come “uno degli scrittori che meglio ha saputo descrivere la guerra civile spagnola“.
Antonio Rabinad (1927-2009), scrittore appartenente alla generazione della cosiddetta scuola di Barcellona (Carlos Barral, Jaime Gil de Biedma, Juan Marsé, ecc.), nel corso della sua lunga carriera ha vinto il premio Internacional de Novela (con il suo primo romanzo, Los contactos furtivos, 1952, che venne proibito dalla censura franchista) e il Ciudad de Barcelona (per il libro El nino asombrado).

Se noi oggi possiamo leggere La suora anarchica (con traduzione di Luca Rossomando) è soltanto grazie a Edizioni Spartaco, che ha già scoperto un’altra perla portandola qui da noi e che tratta di tematiche simili: Attraverso la mitraglia (leggi QUI la recensione).
DONNE LIBERE
La storia, con citazioni in apertura e chiusura di Mikail Bakunin, è ripartita in sette episodi, un epilogo e “annessi”. Nei primi giorni della rivoluzione spagnola del 1936, la giovane religiosa Juana delle Anime Benedette (ed è soltanto il nome breve) fugge dal paradiso (leggasi: convento) e si rifugia all’inferno (leggasi: la casa di piacere gestita da Dona Emérita). Un giorno fanno irruzione nel bordello un gruppo di donne della milizia anarchica di Donne Libere (Mujeres Libres), l’organizzazione femminista del movimento libertario spagnolo. In nome della giustizia proletaria, le miliziane (i loro nomi: Concha, Pilar, Carmen, ecc) vogliono abolire la prostituzione e offrire alle “ninfe” ospitalità in apposite Case di Emancipazione. Una scena questa brillante, di realtà e di umorismo. Scena surreale è invece quando le rivoluzionarie costringono le prostitute a seguirle in convento, dove trascorrono la notte, e qui suor Juana scopre che la madre superiora si è fatta murare viva come un capitano che non vuole abbandonare la sua scialuppa.

Suor Juana decide di accompagnare le compagne miliziane, così a bordo del sidecar di Concha lasciano la Piana di Vic verso Barcellona. La giovane suora combatterà in prima fila contro le forze nazionaliste cattoliche di Franco, militando tra le fila del gruppo libertario che ha messo insieme operaie e prostitute. Sul fronte dell’Aragona, in particolare sull’Ebro vicino a Saragozza, vivrà una doppia esperienza: se da una parte sembra avverarsi, per sette mesi, quel sogno euforico di giustizia e di libertà in cui poveri e diseredati si ritrovano al potere, dall’altra toccherà sulla propria pelle i rigori della guerra ma anche la profonda disuguaglianza di genere che dominava la società del tempo. E poi il sogno diventa incubo, quando prima gli stalinisti e poi le truppe di Franco revocano le armi e stabiliscono un nuovo ordine.
Da questo romanzo è stato tratto il film Libertarias (1996) di Vicente Aranda (lo stesso dell’adattamento di Assassinio al Comitato Centrale, leggi QUI la recensione del libro di Manuel Vàzquez Montalbàn) con Victoria Abril (che insieme allo stesso regista aveva lavorato ad Amantes – Amanti, vincendo per la sua interpretazione l’Orso d’argento al Festival di Berlino) e Miguel Bosé. Aranda, insieme Rabinad, oltre a Libertarias ha pure scritto le sceneggiature di altri due film: Las crueles (1969) e Il tempo del silenzio (1986). Nella pellicola suor Juana diventa suor Maria; la vicenda inoltre non inizia a Vic, ma direttamente a Barcellona dove si assiste allo scoppio della Guerra Civile Spagnola.

CONCLUSIONI
La letteratura di Rabinad è attraversata da personaggi come Hemingway, Malraux, Durruti, il generalissimo Franco, che intrecciano la storia della società spagnola con la pura leggenda. Il racconto in terza persona è intervallato da testimonianze dirette, di chi conobbe suor Juana all’epoca dei fatti raccontati, ma anche con alcune pagine scritte di proprio pugno dal figlio che la suora anarchica darà alla luce. Per alcuni passaggi di questo libro sono stati infatti utilizzati, tra gli altri, testi di libelli e opuscoli raccolti da Mary Nash in Mujeres Libres. Espana 1936-1939, per il resto è un’opera di finzione.
Una scrittura irriverente quella di Rabinad, tesa verso personaggi anticonformisti, la suora anarchica su tutti, che riesce a coinvolgere senza mai tradire la realtà dei fatti.
Finito di leggere: martedì 2 maggio 2023.
Nel salutarvi, vi invito a leggere La suora anarchica di Antonio Rabinad, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.