LE AVVENTURE DI ROBIN HOOD di Alexandre Dumas
IL MOSCHETTIERE DI SHERWOOD
Il più popolare eroe della Gran Bretagna, Robin Hood, in quanto personaggio per metà storico e per metà leggendario ha ispirato diverse opere della letteratura inglese e non solo. Ne è un esempio Le avventure di Robin Hood di Alexandre Dumas, l’autore di romanzi storici (QUI trovate la recensione de Il tulipano nero) ma anche di capolavori quali Il conte di Montecristo (leggi QUI la recensione/confronto con Kill Bill) e la trilogia dei moschettieri (leggi le recensioni QUI de I tre moschettieri, QUI di Vent’anni dopo e QUI de Il visconte di Bragelonne), considerato il padre dei “feuilleton” in quanto tutte le sue opere letterarie sono state inizialmente pubblicate a puntate sui più importanti giornali dell’epoca.
Nella versione di Risfoglia Editore del 2023, la traduzione e l’adattamento sono a cura di Mariagrazia Kuris, che firma anche la prefazione. Per quanto la lettura sia scorrevole, non approviamo la scelta di questa edizione, esplicitata in apertura, di alleggerire le scene più violente e di tagliare i dialoghi “ridondanti” (che invece fanno la bellezza dei feuilleton).

DAL CINEMA CON FURORE
Al cinema è stato impersonato, fra gli altri, da Errol Flynn nel ’38 e da Richard Todd nel ’52, e persino da Sean Connery (con Audrey Hepburn) in Robin e Marian (1976). Sorvoliamo sull’arcinota pellicola d’animazione Disney che tutti abbiamo visto e cantato fino allo sfinimento. Noi amiamo particolarmente Robin Hood – Principe dei ladri (1991) con Kevin Kostner, Sean Connery (che stavolta è Re Riccardo), Morgan Freeman (l’inedito personaggio di Azeem) e l’indimenticabile Alan Rickman (il gigionesco, cattivissimo, sceriffo di Nottingham).
Tra i tentativi più recenti ricordiamo la grigia e cupa cronaca realistica di Ridley Scott (il Robin Hood del 2010 con Russel Crowe) che così facendo ha “ammazzato” il fascino della bella storia avventurosa, e il Robin Hood – L’origine della leggenda (con Targon Egerton nel 2019) che commette il peccato opposto trasformando la leggenda in un action così modernamente smaccato ed esteticamente elegante da puzzare di freddo e falso (e assegnando la parte di Little John a Jamie Foxx, attore afroamericano che entra nella tradizione di questi adattamenti dopo il già citato Azeem di Freeman).

LE ORIGINI DELLA LEGGENDA
Robin viene qui immaginato come un generoso fuorilegge guidato da un forte senso di umanità e uguaglianza. Chiedono riparo il cavaliere sir Allan Clare e la sorella Marianne (che forse, storicamente, ha incarnato e tramandato il culto della Madonna). Robin aiuta il primo a liberare dal castello e impalmare lady Christabel, figlia del tirannico barone Fitz-Alwine. Nel farlo Robin attira la simpatia di Maude, la serva di Christabel, ma il suo cuore è già promesso a Marianne. Per restringere l’enorme divario che da sempre c’è tra diverse classi sociali “ruba ai ricchi per dare ai poveri“. Nonostante sia un fuorilegge, per la bontà dei suoi intenti viene definito “il principe dei ladri“. Probabilmente il paladino della povera gente è davvero esistito, ma non nella versione ricamata nei secoli arrivata sino a noi.
Figlio adottivo del guardaboschi, il giovane arciere è combattivo e coraggioso, leale e vendicativo. E fa tutto il possibile per difendere i suoi amici e vendicare i torti subiti. Ci sono tutti i più famosi Allegri Compagni, da Little John a Fra Tuck fino a Will il Rosso. La quasi totalità del romanzo racconta il passaggio dall’adolescenza alla giovinezza, e solo le ultime pagine (con un salto temporale di sei anni) aprono la strada alle grandi avventure che tutti conosciamo (e probabilmente deludendo il lettore che non si è prima informato).

CONCLUSIONI
Infatti, pubblicato per la prima volta postumo nel 1872 – il titolo con cui è più conosciuto è Robin Hood. Il principe dei ladri – ha avuto un sequel dal titolo Robin Hood il proscritto, dove sono riportate le gesta più famose. Secondo alcuni biografi l’opera e il suo seguito sarebbero entrambe apocrife, in particolare si tratterebbe di una traduzione (con qualche rivisitazione), solo nominalmente attribuita a Dumas, del precedente romanzo dell’autore e giornalista inglese Pierce Egan, inedito in Italia.
Che sia inteso come dramma storico o dramma d’intrattenimento, su un nobile fuorilegge o su un socialista ante litteram, il Robin Hood di Dumas, qualsiasi titolo vogliate darci, rimane un classico per tutte le età.

Finito di leggere: mercoledì 29 novembre 2023.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Le avventure di Robin Hood di Alexandre Dumas, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.