LE AVVENTURE DI SANDOKAN 3/11: I pirati della Malesia

LE AVVENTURE DI SANDOKAN 3/11: I pirati della Malesia

Tutto il ciclo di Sandokan è stato pubblicato nella sua interezza in un volume unico edito da Newton Compton, Tutte le avventure di Sandokan.

Il volume è curato dallo scrittore e saggista Sergio Campailla, già ordinario di Letteratura italiana all’Università di Roma, e che per la stessa casa editrice si è occupato dell’opera dei grandi scrittori siciliani Verga, De Roberto, Capuana e Pirandello. A firma di Campailla è l’introduzione Il caso Salgari (autore prolifico, mai coronato dal successo economico) e le presentazioni a entrambi i cicli qui contenuti (quelli della jungla e dei pirati della Malesia). Con le illustrazioni di C. Linzaghi, il volume contiene in apertura le immancabili schede sulla vita e le opere dell’autore, oltre che sui personaggi e sui luoghi dei romanzi trattati (attenzione: spoiler a iosa insieme a virgolettati dell’autore riutilizzati a piene mani).

Noi avevamo già avuto modo di recensire un’altra raccolta di romanzi salgariani, quella del ciclo dei corsari, a cura di Claudio Magris (trovate a seguire le recensioni QUI de Il Corsaro Nero, QUI de La regina dei Caraibi, QUI di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, QUI de Il figlio del Corsaro Rosso, QUI de Gli ultimi filibustieri, QUI de I corsari delle Bermude, QUI de La crociera della Tuonante e QUI di Straordinarie avventure di Testa di Pietra).

La presente raccolta come detto si compone in due cicli, composti da sette libri il primo e da quattro il secondo, ciascuno introdotto da una breve Premessa. Abbiamo letto per voi tutti i romanzi delle due serie e, settimana dopo settimana, ve li raccontiamo uno per uno (proprio come abbiamo fatto in passato con i Corsari). Oggi tocca a I pirati della Malesia

Tutte-le-avventure-di-Sandokan_Libri-Senza-Gloria
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CINQUE ANNI DOPO

Quello che è successo tra I pirati della Malesia (1896) e il precedente I misteri della jungla nera è narrato, per così dire, “fuori campo”. Dopo il sanguinoso assalto al covo dei thugs che concludeva il precidente romanzo, la vergine della Pagoda Ada Corishant è impazzita per il trauma sofferto, mentre le autorità inglesi hanno arrestato il suo amato Tremal-Naik, il cacciatore di serpenti della jungla nera, e lo hanno condannato alla deportazione nella remota isola di Norfolk.

Sono trascorsi cinque anni dall’ultima avventura di Sandokan, invincibile amico degli oppressi, e in questo contesto avviene il suo ritorno in scena. L’amata Marianna, invece, è defunta dopo essersi ammalata di colera. Dal momento in cui Yanez fa casualmente prigionieri Kammamuri e Ada dopo una scorribanda navale, gli spiriti affini si riconoscono ed è la circostanza giusta per un pratico riassunto di entrambi i romanzi a beneficio dei rispettivi personaggi e dei lettori tutti. Subito vengono scoperte le coincidenze e l’inaspettato legame che uniscono i loro destini: Sandokan scopre infatti in Ada una somigliantissima cugina della sua amata (le due sono quasi identiche tranne per i colori dei capelli e degli occhi). Marianna, prima di morire, gli aveva parlato proprio di questa parente, perciò adesso Sandokan e Yanez decidono di aiutare Kammamuri a liberare il suo padrone Tremal-Naik e fare di tutto per salvare i due amanti. Cosa che rimetterà la Tigre della Malesia sul cammino del suo antico rivale, Lord Guillnok, che ha perso una nipote (Marianna) e, guarda caso, ne ha trovata un’altra (Ada).

L’importanza chiave de I pirati della Malesia è data proprio dal fatto che per la prima volta il percorso delle tigri di Mompracem si incrocia e si innesta quindi su quello dei cacciatori di serpenti delle Sundarbans. Nella storia che unisce Sandokan (personaggio ben più famoso e riuscito) a Tremal-Naik (che per l’occasione si fa meno passionale), il primo personaggio supera e assorbe il secondo, e tramite il suddetto escamotage l’autore li fa pure diventare parenti.

UN NEMICO COMUNE

Salgari abusa inoltre di certe trovate narrative: ad esempio lo stratagemma, già visto del primo libro, e che stavolta Sandokan tira fuori dal cappello per salvare Tremal-Naik, di ingerire un potente narcotico per simulare la morte agli occhi dei carcerieri, che si sbarazzano del corpo e allora i buoni possono intervenire per salvarlo… proprio nel momento esatto in cui l’effetto del veleno finisce e l’amico si risveglia! Così come ripropone la tecnica di far ingerire la limonata “che fa dire la verità”, già vista nel secondo libro, portando stavolta Yanez fatto prigioniero a tradire, nolente, i suoi compagni. Come sempre al multiforme ingegno di Yanez, proprio come Ulisse, spettano tutti i compiti di collegamento, di infiltrazione e di travestimento nonché di riduzione ironica. La sua figura cresce enormemente.

Il nemico comune di Sandokan e Tremal-Naik si chiama James Brooke, sterminatore di pirati e rajah usurpatore di Sarawak. In questa storia segnata dalla violenza, le alleanze si capovolgono incessantemente e perciò, anche quando i giochi sembrano fatti, c’è sempre un sultano legittimo a cui far ricorso per modificare gli equilibri: a esempio facendo insorgere le truppe dello spodestato nipote di Muda-Hassin. Come precisa una nota a piè di pagina: “nella realtà storica Hassim (grafia corretta per Hassin), zio materno del sultano di Brunei, era Rajah Muda (muda in malese significa giovane), titolo dell’erede presuntivo al trono di quel sultanato.

Tra l’altro la seconda parte del romanzo possiede due versioni, quella cosiddetta integrale e una ridotta, ma entrambe si riallacciano in una conclusione unica. Quando per Brooke non ci sarà più scampo, sarà proprio l’invulnerabile Sandokan a regalargli la libertà, perché per lui il nemico è sacro. Il finale è, come da tradizione, aperto, in modo da consentire all’autore di poterne sviluppare il seguito. Si prende qui atto che Salgari ha infine deciso di realizzare un vero e proprio ciclo di avventure dedicato a Sandokan.

FILM & SERIE TV

Il libro è stato sapientemente mescolato al primo della saga nel celeberrimo sceneggiato televisivo del 1976 di cui abbiamo già profusamente parlato nella recensione a Le tigri di Mompracem, e che potete trovare su Rai Play. Pur prendendosi molte libertà, lo show fa un ottimo lavoro: ad esempio ci viene mostrata l’epidemia di coloera a Mompracem, però Marianna non muore per l’infezione ma per un colpo di pistola durante l’invasione delle truppe di Brooke. Non tutti sanno però che esiste anche un altro adattamento cinematografico. Non ci riferiamo al l’omonimo film del 1941 con Massimo Girotti nel ruolo di Tremal-Naik e girato da Enrico Guazzoni negli stabilimenti di Cinecittà in contemporanea a Le due tigri (sempre con il personaggio di Girotti), ma che, a dispetto del titolo, era in realtà tratto da I misteri della jungla nera. Dunque, l’unica effettiva trasposizione de I pirati della Malesia può dirsi quella del 1964 di Umberto Lenzi con “Ercole” Steve Reeves come Sandokan, in quanto sequel di Sandokan, la tigre di Mompracem (1963).

Qualche anno dopo Le tigri di Mompracen, una produzione italo-spagnola datata 1970 e diretta da Mario Sequi con Ivan Rassimov (Sandokan) e Claudia Gravy (Marianna), riparte invece dal primo libro: in questa liberissima, precedente versione il principe Sandokan viene condannato dal perfido capitano Rosenthal ai lavori forzati nella colonia britannica del Borneo. Vi segnaliamo però che sarà presto l’attore turco Can Yaman a interpretare Sandokan nella nuova omonima serie TV per Rai 1 prodotta da Lux Vide. Insieme a lui ci saranno Alessandro Preziosi (Yanez), Alanah Bloor (Marianna, figlia del console britannico), Ed Westwick (il cacciatore di pirati Lord James Brooke) e John Hannah. La colonia britannica di Labuan è stata ricreata a Lamezia Terme, ma le riprese si terranno anche nell’isola Réunion nell’Oceano Indiano.

Ricco di azione e personaggi eroici, I pirati della Malesia propone una storia emozionante e piacevole. Un viaggio avvincente, oggi come allora, e non solo per ragazzi, tutto merito della scrittura altrettanto appassionata di Emilio Salgari.

Finito di leggere: lunedì 1 luglio 2024.

Nel salutarvi vi invito a leggere I pirati della Malesia di Emilio Salgari, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Il prossimo appuntamento con Il ciclo di Sandokan è per sabato 19 ottobre con Le due tigri.

Inoltre, tutte le puntate precedenti sono raggiungibili tramite i link postati a seguire in calce!

ALTRO: Le avventure di Sandokan 1/11: Le Tigri di Mompracem.

ALTRO: Le avventure di Sandokan 2/11: I misteri della jungla nera.

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