LE PERFEZIONI PROVVISORIE di Gianrico Carofiglio

LE PERFEZIONI PROVVISORIE di Gianrico Carofiglio

GUIDO GUERRIERI N.4

Le perfezioni provvisorie (2010) è il quarto caso (su sei) dell’avvocato Guido Guerrieri e ultimo pubblicato dal magistrato-scrittore Gianrico Carofiglio con Sellerio prima di fare il passaggio a Einaudi (leggi QUI la recensione del quinto, La regola dell’equilibrio). Anche questo giallo, finalista al Premio Campiello 2010, è stato tradotto in quasi tutte le lingue del mondo.

L’avvocato Guerrieri ha fatto successo, così si è potuto permettere un nuovo studio e nuovi collaboratori. Questo non basta a liberarlo né dalla malinconia (che combatte a colpi di musica e ironia) né dalla solitudine (che ammazza con le conversazioni surreali che tiene con il sacco da boxe appeso nel soggiorno di casa).

Le perfezioni provvisorie_Libri Senza Gloria
Le perfezioni provvisorie_Libri Senza Gloria

Arriva il giorno in cui un collega gli propone un caso più adatto a un detective che a un legale, ovvero risolvere il mistero di Manuela, studentessa barese della Luiss trasferita a Roma scomparsa in una stazione ferroviaria dopo un fine settimana con gli amici. Inizialmente riluttante, Guido si lascia incuriosire e, senza sapere come, finisce per giocare a fare il detective mettendosi a ficcare il naso prima che la procura archivi l’inchiesta.

QUELLO SPORCO CASO

Le cose cambiano ulteriormente quando l’avvocato conosce una bella e sfrontata ragazza di nome Caterina, corpo massiccio da ex nuotatrice, l’amica del cuore di Manuela, e con la quale organizza anche un viaggio “di lavoro” a Roma. Parallelamente Guido sviluppa (per mezzo di lunghe conversazioni notturne) l’amicizia con una sua ex cliente, Nadia, affascinante e dalla storia irregolare (una ex prostituta di lusso ed ex attrice hard ritrovata casualmente come proprietaria del Chelsea Hotel, un bar per gay, e di Pino, un ex cane corso da combattimento che Guido ribattezza Baskerville), che forse egli vuole redimere.

Fra l’attrazione e l’imbarazzo, Guido si trova a dover scegliere fra il mistero della prima e la singolarità della seconda. Come per il mondo apparentemente stabile dell’avvocato, anche quello normale dell’opulenta Bari (e non di Roma, come pensavano gli iniziali investigatori) viene sconvolto da qualcosa di torbido, legato a storie di abusi e di droga: in entrambi i casi la soluzione sembra demandata alla perfezione di alcuni rari momenti di felicità.

Gianrico Carofiglio

CONCLUSIONI

Il caso principale, come di consuetudine, si intreccia ai fatti della vita normale, i casi di tutti i giorni, alcuni paradossali come quello del tizio che voleva solo suicidarsi riempiendo l’appartamento di gas e invece finisce processato per tentata strage. La penna di Carofiglio è competente in materia, la sua una scrittura senza fronzoli. Emozionante il colpo di scena finale anche se, come tutti i colpi di scena, può sembrare ad alcuni tirato per i capelli e ad altri geniale.

In definitiva la svolta investigativa risulta la pista meno battuta rispetto a quella sentimentale, del resto il romanzo piace proprio per questo mix di vita professionale e privata che l’autore prova a bilanciare, provvisoriamente e alla ricerca della perfezione: da una parte le lunghe pause narrative richieste dall’autoreferenza di una crisi di mezz’età, dall’altra le saltuarie tappe di un caso giallo portante in stile Chi l’ha visto?

Finito di leggere: martedì 27 settembre 2022.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Le perfezioni provvisorie di Gianrico Carofiglio, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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