L’UOMO DEI CERCHI AZZURRI di Fred Vargas

L’UOMO DEI CERCHI AZZURRI di Fred Vargas

QUI, ADAMSBERG

L’uomo dei cerchi azzurri, anno 1991, è stato pubblicato da noi solo nel 2007 grazie a Einaudi Stile Libero (che ha in catalogo tutte le “puntate” della serie”) dopo l’esplosione letteraria del “caso Vargas“. Parliamo del primo romanzo (di nove) della serie di Jean-Baptiste Adamsberg detto “lo spalatore di nuvole“, ovvero il commissario di polizia del quinto (in futuro tredicesimo) arrondissement di Parigi.

Proviene dai Pirenei dove ha risolto brillantemente alcuni casi di omicidio. Come descriverlo? E’ piccolo e vestito male, sempre in ritardo senza darsene pensiero, lento nel parlare e nei gesti, dalla voce carezzevole. Il suo aspetto straniante, forse bello e forse no, con il naso grosso, la bocca storta e sensuale, gli occhi all’ingiù, ricorda da vicino quello di Sylvester Stallone. Di fronte agli intricati casi Adamsberg sembra sempre brancolare nel buio o al più scarabocchia fogli bianchi. A salvarlo dal dileggio arrivano le folgoranti intuizioni che in genere lo colgono durante una delle sue camminate riflessive e che risolvono brillantemente la situazione.

L'uomo dei cerchi azzurri_Libri Senza Gloria
L’uomo dei cerchi azzurri_Libri Senza Gloria

Non riflette profondamente come le altre persone, ma sempre in modo vago, fiducioso nel suo istinto di percepire la crudeltà che certe persone trasudano. Per questo è l’unico che si interessa alla cosa più strana che accada a Parigi, ovvero gli strani cerchi azzurri che vengono nottetempo disegnati da un misterioso individuo e al cui interno rinvengono oggetti di uso comune (e animali morti) apparentemente senza alcun nesso logico. Adamsberg, che può contare sulla collaborazione di quattro ispettori a lui sottoposti, fra i quali spicca per originalità Danglard, padre di due coppie di gemelli, avrà modo di rivelarsi un degno erede del commissario Maigret.

FRED VARGAS

Fred Vargas, lo pseudonimo dell’autrice, proviene dal personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza, e già in precedenza adottato dalla pittrice Jo Vargas, sorella gemella della qui presente Fred, ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifica e specializzata in medievistica.

Fred Vargas

Di prassi, Fred Vargas scrive un romanzo nei soli ventuno giorni di ferie annuali. Ha iniziato nell’85, ma è dal ’92 che pubblica quasi un libro l’anno, è tradotta in 22 lingue ed è considerata l’anti-Patricia Cornwell. Difatti l’approccio visionario trascende quello realistico e la stessa descrizione psicologica dei personaggi, ognuno definito da sconclusionati monologhi, ne risente di profondità.

CONCLUSIONI

L’enigma de L’uomo dei cerchi azzurri ha ragione solo nell’atmosfera unica di Parigi, e rispecchia pienamente la visione dell’autrice del giallo inteso come favola dal delitto semplice. Lo stile è semplice e coinvolgente ma la scrittura originale a volte ha il difetto di perdersi in divagazioni simili a quelle che stravolgono il suo protagonista; i personaggi ironici, che rischiano riga dopo riga di scadere nel macchiettistico, animano un intrigo molto logico. Infine, le “illuminazioni” dell’investigatore appaiono come una scorciatoia indesiderata del genere poliziesco.

Finito di leggere: giovedì 26 agosto 2021.

Nel salutarvi, vi invito a leggere L’uomo dei cerchi azzurri di Fred Vargas, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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