MESSIA DI DUNE di Frank P. Herbert

MESSIA DI DUNE di Frank P. Herbert

Dune 2

Il sequel di Dune arriva nel 1969, anch’esso a puntate ma sulla rivista Galaxy ed è ambientato dodici anni dopo i fatti del primo.
Questa volta conosciamo già la gran parte dei dettagli del mondo di Dune per cui Frank P. Herbert non perde troppo tempo a rinfrescarci la memoria. Da qui la lunghezza contenuta di questo secondo volume, un terzo circa delle pagine del romanzo inaugurale del Ciclo di Dune.
Herbert si risparmia pure le appendici finali, ma un brevissimo riepilogo delle puntate precedenti è d’obbligo. Ancora una volta i capitoli, mai numerati, vengono introdotti dalla altisonante citazione di un testo fittizio.
Lo stile non cambia. I pensieri dei personaggi si confondono ancora fluidamente al parlato. Alcuni degli eventi maggiori avvengono fuori campo così li apprendiamo per bocca di altri personaggi neanche fosse una rappresentazione teatrale.

Potere spirituale

Dimenticate Castel Caladan dove è andata Lady Jessica poiché la nuova storia è integralmente settata fra le sabbie di Dune.
Nuovi nemici all’orizzonte. Il più ambiguo potrebbe essere una figura del passato finora sfuggita alle visioni profetiche di Paul Atreides o Muad’Dib, ormai proclamato Imperatore. Protetto dal Muro Scudo, si ispira oramai agli imperatori stragisti dell’Epoca d’Oro della Terra quali Gengis Khann e Hitler. Pellegrini e supplicanti giungono ad Arrakis per trovare lui e sua sorella Alia, “abominio” a livello cromosomico, alla quale è stato dedicato un vero e proprio Santuario dell’Oracolo.
Gengis Khan
Gengis Khan
Il sistema di governo instaurato da Paul e da lui amministrato dalla Rocca Imperiale, è strettamente religioso e delega funzioni a vescovadi in giro sui pianeti con il compito di estendere il suo Quizarato (la chiesa di cui è messia) attraverso tutto l’universo. Vicino all’Imperatore, il culto è professato dal (nuovo personaggio) sacerdote Korba, mentre il naib (capo del seitch) Stilgar continua a fargli da braccio destro.
Alia, quando non è attorniata da amazzoni Fremen che rappresentano la sua scorta personale, continua privatamente l’addestramento Bene Gesserit del muscolo-nervo impugnando il sacro cryss contro un manichino bersaglio rivestito del cristallo prismatico di uno specchio che ne moltiplica all’infinito l’immagine e con tanto di segnapunti. Alia, un nome terribilmente vicino a quello di Arya Stark de Il trono di spade, come non dissimili sono i loro allenamenti da schermidori.
Maisie Williams Arya Stark
Maisie Williams è Arya Stark
Alia assume grandi quantitativi di melange, la famigerata spezia di Dune che è anche il suo tesoro, e facendone uso Alia si provoca le visioni come farebbe un Maya con il peyote, salvo in un caso finire in overdose.

La squadra del male – parte I

Tormentato dall’adab, la memoria ossessiva, l’Imperatore Atreides riceve un dono umano da parte della Gilda Spaziale: il sosia del vecchio amico, mentore e maestro di spada Duncan Idaho, allievo della Scuola di Ginaz e fedele fino alla morte a Casa Atreides. Nello specifico, il ghola Tleilaxu è una specie di clone adulto ricostruito a partire dalla carne morta (cellule) dell’originale Duncan (schema genetico), venduta al Bene Tleilax (corporazione segreta nonché popolo specialista in genetica) e custodita nei serbatoi criogenico axolotl. Il nuovo Duncan dagli occhi d’acciaio è ribattezzato Hayt direttamente dai Tleilaxu essendo da loro addestrato affinché  divenisse sia Mentat sia filosofo Zensunni. Un dono trappola o, per dirla con don Vito Corleone, un’offerta che non può rifiutare.
Marlon Brando Don Vito Corleone
Marlon Brando è Don Vito Corleone
Paul coltiva un’altra serpe in seno. E’ sua moglie, la Principessa Irulan Corrino, figlia del precedente Imperatore, che vorrebbe un figlio da lui il quale è invece innamorato della sua concubina Chani. Irulan usa segretamente droghe antifecondanti e abortivi per impedire che Chani rimanga incinta dell’erede al trono di Paul.

La squadra del male – parte II

In quanto membro della sorellanza Bene Gesserit, nell’ombra la Consorte trama insieme alla Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam, vecchia sibilla assorta in Tarocchi di Dune e piani divinatori, per spodestare colui che un tempo immaginavano essere Kwisatz Haderach, l’essere supremo. La Reverenda Madre, in particolare, non perdona al nuovo Imperatore di volere alterare la linea genetica preparata per generazioni da Bene Gesserit unendosi a Chani piuttosto che a Irulan.
Su tutti i nemici si stende l’ombra di Edric, navigatore e ambasciatore di quella potente Gilda che mantiene il monopolio dei viaggi spaziali a ultraluce. Grazie ai poteri di preveggenza di Edric, lui, gli altri cospiranti e la congiura vengono dunque schermati dinnanzi alla onnipotente prescienza di Paul.
Jaqen H'ghar
Jaqen H’ghar
Edric è descritto come un uomo pesce sospeso dentro un’ampolla orbitante ripiena di gas aranciato e la cui voce viene restituita da un trasduttore. Lo accompagna Scytale, un Danzatore del Volto, ovvero un ermafrodita mutaforma terribilmente simile, anch’egli, ai seguaci (su tutti Jaqen H’ghar) del Dio dai Mille Volti nei quali si imbatte sempre Arya Stark. Non solo George Lucas, ma anche George Martin pare nutrire un debito considerevole nei confronti del mondo ecologico di Paul Herbert.

Quoque tu

Pare prendere parte alla congiura anche il vecchio Otheym, un Fedaykin, ossia i Commando della Morte dei Fremen, e le sue due donne, la figlia Lichna (distrutta dalla droga semuta e fatta in cenere nel deserto dal Danzatore del Volto che ne ha preso il posto) e Dhuri.
Poi però, rima dell’attentato conclusivo, Otheym incontra di nascosto Paul Maud’Dib e gli consegna Bijaz, un nano costruito in laboratorio dal Bene Tleilax come drastan (raccoglitore di dati) umano: meglio di un computer, lui ha registrato i dati e le identità di tutti i traditori. Questo è l’ennesimo dono trappola dei cospiratori in quanto l’obiettivo finale del nano è quello di attivare la programmazione postipnotica di Hayt e dar via alla fase finale del piano.
Segue una suggestiva fuga nei bassifondi quando un bruciapietre (combustibile atomico) dei Tleilaxu distrugge la casa di Otheym, Paul diventa cieco ma ecco che segue il sentiero del Tempo: lui ha già “vissuto” tutto tramite la preveggenza, quindi la profezia si sovrappone alla realtà, e lui obbedisce a quel che il destino ha predisposto per lui, recita la parte che sa di dover recitare, e “vede” la via anche se a occhi chiusi.
Neo Matrix Revolutions
Neo in Matrix Revolutions

Conversioni

In un terzo atto che manca totalmente del pathos e della tensione che aveva animato il precedente romanzo, succede l’impossibile. Con rammarico, si scopre fra i Fremen traditori anche Korba del Quizarato.
Hayt smette di essere Hayt (ossia il dono trappola) e diventa a tutti gli effetti Duncan Idaho. In più conquista il cuore di Alia, ormai matura e con la quale ha investigato nel deserto sul delitto della vera Lichna.
Paul, saggio e tedioso come un matusalemme nonostante l’età, perde Chani durante il travagliato parto che le fa mettere al mondo due bambini. Il melange di Dune aveva neutralizzato la dieta di contraccettivi cui l’aveva sottoposta la Principessa Irulan, ma allo stesso tempo consegna Chani a quel tragico destino che Paul già conosceva e che avrebbe voluto evitarle (in cambio della sua vita, Paul aveva proposto l’inseminazione artificiale al Bene Gesserit).
Syrio Forel Duncan Idaho
Syrio Forel ricorda Duncan Idaho
I due bambini sono un maschio e una femmina, Leto e Ghanima, sono perfettamente coscienti e consapevoli seppur neonati, più dei Rugrats, e possono condividere la propria visione con il genitore.
Infine Paul sceglie per sé la morte: i Fremen mandano i ciechi a offrire la loro acqua al dio verme Shai-Ulud. Per lui nessuna reincarnazione pur volendo. Questo è l’unico modo per sfuggire alla deificazione dentro un culto diventato più grande di lui e per garantire un solido trono in eredità ai figli, mentre lui e la sua amata Chani vagano per l’Alam al-mythal.
Rugrats
Rugrats

Adattamento a metà

Questo e il successivo romanzo, I figli di Dune, hanno fatto da soggetto per la miniserie in tre puntate I figli di Dune (2003), già sequel della precedente miniserie Dune – Il destino dell’universo (2000). Nessuna delle due, a dispetto della presenza di star di primo piano, ha avuto però il pregio del film di David Lynch e ossia di far conoscere ai più questo incredibile ciclo letterario e di trasformare legioni di spettatori in lettori neofiti dell’opera di Herbert.

Conclusioni

La tecnologia così retrograda continua ad ammantare questo lontano futuro di un sapore malinconico e decadente-medievale: metavetri e plasmeld, raggio indicatore, sincronizzatore delle pulsazioni, ecc. Il giusto sale su una vicenda fatta di intrighi di corte e digressioni politico-filosofiche, misticismo e fondamentalismo in un mondo dove il potere religioso si è fuso a quello militare. Messia di Dune, pur non essendo di ampio respiro come il primo titolo della serie, funziona benissimo sia come epilogo di Dune che come prologo per la prossima puntata.
Nonostante sia solo un terzo delle pagine di Dune, questo sequel è privo del suo intrattenimento pieno di tensione. A tratti risulta dispersivo, soprattutto per i due terzi della storia fino al concitato finale.
Hayt è il nuovo grande personaggio che ruba la scena a Paul, cui invece lo spetta una fine meno gloriosa di quella toccata a Neo in Matrix Revolution, anch’esso divinità accecata e disposta al martirio.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Messia di Dune di Frank P. Herbert, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: venerdì 6 luglio 2018.

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