ODORE DI CHIUSO di Marco Malvaldi
UN GIALLO TEATRALE
Un venerdì di giugno del 1895 l’ingombrante e baffuto Pellegrino Artusi mette piede nel castello di Roccapendente, sito nella Maremma toscana. Letterato e gourmet realmente esistito, Artusi è autore del brioso, colto e celebre La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, primo manuale di cucina, con il quale ha inventato la tradizione gastronomica italiana. Malvisto per le sue originali scritture, ma anche letture (Sherlock Holmes!), il cuoco letterato giunge insieme a un fotografo, il signor Ciceri, ma non è ben chiaro cosa i due siano venuti a fare.
La fama di gran cuoco di Pellegrino Artusi non è però ben accolta dalla oziosa famiglia del barone Romualdo Bonaiuti composta dai due figli maschi, Gaddo (poeta dilettante che spera di incontrare Giosuè Carducci, cui è riservato pure un cameo) e Lapo (cacciatore di servette e contadine), la figlia Cecilia (il cui talento è piegato dalle faccende domestiche), la vecchia baronessa Speranza (che tutto vigila dalla sua sedia a rotelle), la dama di compagnia (che vorrebbe solo essere invisibile) e le due cugine zitelle (con tanto di fastidioso cagnolino). Al gruppo va aggiunta la numerosa servitù sulla quale spicca la geniale cuoca, il maggiordomo Teodoro e l’altera e procace cameriera Agatina (un rimando forse ad Agatha Christie?).

Un inaspettato delitto agita la placida routine di questo insolito entourage: infatti il maggiordomo Teodoro (quindi mettetevi l’anima in pace, non può essere lui stavolta l’assassino) è stato avvelenato, e poco dopo una schioppettata ferisce gravemente il barone Romualdo. Il delegato di polizia Artistico viene chiamato a indagare, e i sospetti della Pubblica Sicurezza ricadono presto sulla povera cameriera Agatina (tra l’altro “incastrata” accidentalmente da una foto scattata dal signor Ciceri).
CONCLUSIONI
Odore di chiuso (2011, Sellerio) è il primo romanzo giallo di Marco Malvaldi, di professione chimico, al di fuori di quelli che vedono protagonisti i famosi vecchietti del BarLume (leggi QUI la recensione del primo, La briscola in cinque, e QUI del secondo, Il gioco delle tre carte). Ambientata in una manciata di giorni di fine Ottocento, al termine di ciascuno dei quali possiamo leggere le pagine del diario di Pellegrini, la trama ben si presta a una commedia teatrale per via dell’ambiente circoscritto e dei pochissimi sospettati.

L’esergo è una citazione da Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci. Grazie alla sua saggezza, lo scrittore di Forlimpopoli autore del ricettario italiano più popolare di sempre riuscirà a sbrogliare con sagacia (e più o meno consapevolmente) questo giallo classico. Malvaldi sparge umorismo a iosa, gli inserti di dialetto toscano sono godibili, le rivelazioni fanno scorrere le (non moltissime) pagine. Artusi Pellegrino tonerà nel romanzo Il borghese Pellegrino (2020, Sellerio).
Finito di leggere: mercoledì 26 ottobre 2022.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Odore di chiuso di Marco Malvaldi, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.