Prime foto della sesta e ultima stagione di THE HANDMAID’S TALE
Ecco le prime foto della sesta e ultima stagione di The Handmaid’s Tale, la serie Hulu creata da Bruce Miller e tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood.






Nel cast Elisabeth Moss, Yvonne Strahovski, Bradley Whitford, Max Minghella, Ann Dowd, O-T Fagbenle, Samira Wiley, Madeline Brewer, Amanda Brugel, Sam Jaeger, Ever Carradine e Josh Charles. Lo show è prodotto da MGM Television, con un team composto da Bruce Miller, Warren Littlefield, Eric Tuchman, Yahlin Chang, Elisabeth Moss, Sheila Hockin, John Weber, Frank Siracusa, Steve Stark, Kim Todd, Daniel Wilson e Fran Sears. Bruce Miller non sarà più showrunner ma solo sceneggiatore e produttore per occuparsi della seria spin-off I Testamenti, il suo ruolo è stato preso preso da Eric Tuchman e Yahlin Chang, già nel team di autori e produttori. Elisabeth Moss sarà impegnata come regista in occasione di alcuni episodi (del secondo, del penultimo e del finale).
Ecco la descrizione ufficiale da Amazon: “In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.”