SENZA DISTURBARE I TULIPANI di Federico Guerri
FAVOLA POP
Senza disturbare i tulipani (Edizioni Spartaco, 2022) è una impedibile moderna favola pop, intrisa di citazionismo e cultura postmoderna. L’autore, Federico Guerri, è drammaturgo, formatore teatrale, autore di romanzi e racconti, insegna recitazione e scrittura creativa per il Teatro Verdi di Pisa e Drammatizzazione dei testi narrativi all’Università di Pisa, nonché ideatore del progetto Bucinella-25.000 abitanti (circa) seguito sui social da migliaia di follower e che ha dato vita a numerosi racconti. Ed è proprio in questa immaginaria cittadina di provincia che si svolge la storia, o meglio le storie, in questione (PS: non è non la prima volta però che da Bucinella fa da sfondo a opere di narrativa).
Settantacinque anni, vedovo, Alberto è il rider (fattorino, per dirla “all’antica”) più anziano d’Italia. A dispetto dell’età, la sua gentilezza e ironia gli fanno ottenere ottime recensioni sulla piattaforma di food delivery. Tranne quelle di una ragazza, Simona, ma fra un po’ ci torneremo.

L’UNIVERSO CONDOMINIALE
Poco dopo aver perso il suo gatto Maramao, un giorno Alberto, mentre sta consegnando cibo a domicilio, si imbatte nella figlia dei suoi vicini: Margherita è un’adolescente che gestisce la Cabina telefonica delle storie, ovvero l’unica cabina telefonica rimasta in zona, e da lei “riqualificata”. Insieme a Margherita, Alberto incontrerà poi un’altra condomina: Eva Gaspardi, il “centauro” centenario affetto da Alzheimer che possiede una sidecar nazista della Seconda guerra mondiale (proprio come quella rispolverata dalla banda di Smetto Quando Voglio).
Facendo avanti e indietro con la memoria tra i primi del ‘900, la fine del secondo conflitto mondiale e l’oggi, sarà Eva a consegnare ad Alberto un biglietto contenente una parola misteriosa: Afsluitdijk. Margherita si offre di aiutarlo a indagare, e Alberto ricambia scoprendo chi ha vandalizzato la sua Cabina delle storie. Nota a margine: quando i libri della Cabina vengono strappati e gettati per strada, si coglie la citazione a un altro titolo nel catalogo di Spartaco Edizioni, Műchela Iena di Vincenzo Trama.

Parte da qui il rocambolesco percorso che condurrà Alberto, Margherita e le sue amiche nei Paesi bassi (veri o ricordati che siano). Tra queste amiche c’è la Simona di cui sopra, una party-girl cinica e scostante abbandonata dalla madre in tenera età: anche se apparentemente minore, è un personaggio che riesce a toccare le corde più profonde del lettore.
CONCLUSIONI
Senza disturbare i tulipani scorre in un soffio. E non per il numero di pagine ma per la capacità trascinante della penna ironica di Guerri. Un microcosmo transgenerazionale di situazioni bizzarre, storie atipiche e diversificate che, in trenta brevi capitoli, rimettono insieme i pezzi della memoria, il cui valore evocativo e fantastico è al centro di tutto: dei legami tra le persone e del senso di comunità.
Fa sorridere e insieme scalda il cuore. Una rarità di questi tempi.
Finito di leggere: venerdì 19 gennaio 2024.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Senza disturbare i tulipani di Federico Guerri, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.