SOTTO LE STELLE DI ROMA di Massimo Benenato
LA GRANDE ROMA
In Sotto le stelle di Roma tutto fa parte di un piano più grande (un guasto alla macchina e altre coincidenze): quello che porta due artistici fratelli (lui aspirante musicista, lei promettente attrice) a conoscere la più grande attrice del mondo, Paola Dini, e a essere invitati al suo tavolo per la gran festa. Al ricevimento faranno la conoscenza di una incantevole medium con spalla scoperta, ciondolo sulla fronte e cugino indiano al seguito, mentre fa capolino un pianista corteggiatore. Sembra davvero di rivivere alcuni momenti de La grande bellezza ma al netto di vecchi forsennati e musica ossessionante.
L’amore inguaia tutto, confonde i piani ed è responsabile dei successivi colpi di scena. Ad aggiustare ogni cosa ci penserà sempre l’amore (la romantica e bellissima copertina non mente in proposito) con un tocco di meditazione trascendentale.

UNA VITA DA SUPEREROE
L’uomo comune è un supereroe. Non ci sono dietrologie: le emozioni di tutti sono sempre chiare sul magico tavoliere della narrazione. Questo succede perché (apparentemente) in campo non sono schierati antagonismi che possano contraddirli. Ma in realtà c’è un villain ed è la giornalista d’assalto Silvia Roma, arrivista e spregiudicata come si conviene ai paparazzi di Fellini e Sorrentino.

I PERSONAGGI
Tutti i personaggi, indistintamente, sono estensioni dell’Io dell’autore: ognuno rivela parte di se’ via via che viene rivelata una parte della rispettiva backstory (Eugenio che ama le auto ma preferisce andare in scooter, le brutte esperienze di Marcello con le spezie indiane, le dissertazioni di Philip sulle donne, la considerazione di Elvira sui talent show, ecc.).
IL SET

La vicenda di Sotto le stelle di Roma si dipana lungo cinque giorni (dal sabato al mercoledì più epilogo) che sembrano cinque quadri: come in una rappresentazione teatrale mutano gli scenari ma il gruppo di personaggi rimane invariato fino alla conclusione. Un sapore “finzionale” che ben si armonizza con le caratterizzazioni positive dei cinque personaggi principali. Si viene così a creare un paradiso terrestre dove è bello rifugiarsi alcune volte al giorno. È questo il pregio più grande di Benenato: l’immaginazione come alternativa alla realtà perché più bella.
L’AUTORE

Contribuisce notevolmente allo scopo la predilezione dell’autore verso un certo genere di letteratura fantastica più che fantasy (si veda il suo esordio del 2006, Geremia Fiore e il libro di Oberon): meno brutale alla Game of Thrones e più sognante alla Simsalagrimm. Belli difatti il leitmotiv dell’aura (ben conosciuta, seppure in maniera distorta, dai vecchi fan di Dragon Ball) e lo spunto della lettura delle emozioni come educazione civica e politica che ottimamente si inserisce nell’attualissimo recupero della filosofia orientale.

CONCLUSIONI
Massimo Benenato è figlio del famoso Francesco Benenato all’anagrafe, in arte il grande Franco Franchi. Ex libraio, la vena di commedia di Massimo Benenato scorre brillantemente fra i dialoghi e gli intrecci amorosi del suo libro.
Con la prefazione del giornalista e scrittore Antonio Fiasconaro (L’esercizio essenziale della parola), Sotto le stelle di Roma non poteva avere ambientazione diversa dalla capitale ammaliante ormai entrata nell’immaginario collettivo, dalle passeggiate sul lungotevere alle ville sull’Aventino.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Sotto le stelle di Roma di Massimo Benenato, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: lunedì 6 maggio 2019.