SOUTHFIELD PARK. LE ANIME PURE di Elisa Mura

SOUTHFIELD PARK. LE ANIME PURE di Elisa Mura

GHOST STORY

Pur addentrandosi in territori noti, come le storie di fantasmi e i manieri gotici di Southfield Park, la scrittrice genovese Elisa Mura (leggi QUI la recensione di Signor scheletro dell’armadio) riesce sempre a trovare una variazione sul tema, un modo per innovare l‘argomento in maniera brillante, magari con piccole modifiche ma significative.

Quando muore John Barrow, un amorevole armatore di Dover, la società va in bancarotta e a quel punto l’erede vizioso e scapestrato, George, mette in vendita la proprietà per risanare i debiti. Perduti quindi da un giorno all’altro il lavoro e la casa in cui viveva, Edward Ferrant è costretto a partire in cerca di una svolta. Vedovo da qualche anno (l’adorata Margareth se n’è andata per un aborto spontaneo), e sapendo la sua unica figlia al sicuro a Londra insieme alla vecchia moglie dell’armatore, Gwendoline, Edward deve fare di nuovo affidamento nelle sue abilità da tuttofare.

Nei dintorni di Canterbury viene a sapere di Southfield Park, una tenuta di campagna ad Ashford bisognosa d’aiuto. Edward si presenta proponendosi come domestico e con la sola compagnia del fidato labrador Reginald. Edward ha sentito pure la strana storia del fantasma del posto, e vorrebbe far luce sulla faccenda. Fa quindi la conoscenza di Sebastian Ash, un uomo tormentato dalla scomparsa dell’amata moglie, Charlotte, morta in tragiche circostanze: un terribile delitto (di cui si è addossato le colpe il cameriere William Murphy) passato ancor più tragicamente sotto silenzio perché verificatosi in concomitanza con le stragi perpetrate a Whitechapel dal primo serial killer della storia, Jack lo Squartatore.

Southfield Park. Le anime pure_Libri Senza Gloria
Southfield Park. Le anime pure_Libri Senza Gloria

L’unico altro affetto che rimane a Sebastian è la sorella, Louise, tutta presa dalla sua misteriosa stanza delle bambole. E come ogni luogo tetro che si rispetti, anche Southfield Park ha il suo maggiordomo (insopportabile), Francis Cooper, ma anche la governante Elsie Graham e la cameriera personale Sophie (sbadata nipote del maggiordomo), oltre all’amichevole fattore Nathan Brown che vive vicino alla proprietà insieme alla moglie Grace e il figlio Harry.

Edward Ferrant potrà forse fare chiarezza su tutti gli inspiegabili aspetti che gravano su questo ambiente grazie anche all’inaspettato contributo di sua figlia Adele, che decide di raggiungerlo. Il destino, e non il caso, è in grado però di rimescolare sempre le carte e di cambiare tutte le vite in gioco.

CONCLUSIONI

Fenomeni sovrannaturali, amori incontenibili e misteri sempre più intricati sono gli ingredienti migliori delle opere di Elisa Mura. Colpisce in questo romanzo la delicatezza con cui affronta la ghost story, mettendo da parte l’aspetto più puramente terrificante per concentrarsi sul rispetto dovuto a un’anima in pena. Il sottotitolo fa infatti riferimento alle anime pure, anche dette “fantasmi buoni”, come recita il libro nel libro ritrovato da Adele: si tratta di anime senza peccato “a cui è concesso di tornare nel mondo dei vivi in forma incorporea o attraverso i sogni, per risolvere questioni in sospeso” e una volta svolto tale compito “torneranno nel regno dei morti“. La loro percezione visiva muta a seconda del vivente che lo osserva, e da quanto è puro il suo cuore.

Sorprende davvero che sia un romanzo d’esordio questo romance-giallo (un po’ dark) di ambientazione storica-vittoriana. Dimostrazione anche della grande versatilità dell’autrice, che sa ben dosare tutti gli elementi fra di loro. Dialoghi ben scritti, ottima la ricostruzione storica degli usi e costumi ma state tranquilli: i dettagli o i tanti personaggi non distraggono mai grazie alla scorrevolezza della scrittura. La trama unisce differenti intrecci (sia sentimentali sia paranormali) e regge benissimo fino all’ultimo sorprendente colpo di scena.

Finito di leggere: lunedì 3 marzo 2025.

Nel salutarvi vi invito a leggere Southfield Park. Le anime pure di Elisa Mura, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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