TANGO A ISTANBUL di Esmahan Aykol
TANGO
Tango a Istanbul (2014, Sellerio) ad oggi è l’ultimo giallo di Esmahan Aykol (giornalista per radio e giornali turchi che vive tra Berlino e Istanbul) incentrato sulla libraia (specializzata in giallistica) Kati Hirschel (noi abbiamo già recensito il secondo, Appartamento a Istanbul, leggi QUI la recensione). Se l’autrice è tedesca di origini turche, il personaggio è il suo contrario: stambuliota di origini tedesche (a chi le chiede se è turca o tedesca, lei risponde “stambuliota“).
Insieme all’amico omosessuale, e dipendente della libreria, Fofo, la nostra protagonista consulta una veggente, la quale vede il cadavere di una giovane donna nei fondi del caffè. Contrariamente a quanto Kati si aspettava (che la vittima fosse un personaggio del giallo che sta leggendo, sua grande passione), la donna sembra corrispondere all’amica di Pelin, altra dipendente di Kati, che dopo un arresto cardiaco finisce in terapia intensiva: si chiama Nil e, come appura Kati violando sfrontatamente la sua privacy, vive al di sopra delle sue possibilità (a partire da quella borsa di Chanel).
DIASPORA
L’irresistibile e bellissimo Hakan, fratello della “vittima”, assume Kati come detective, e lei, rintracciando un ex fidanzato di Nil, scopre che la ragazza stava scrivendo una specie di romanzo sui “balli della repubblica” organizzati nei primi anni dopo la fondazione della moderna Turchia per volere di Mustafa Kemal Ataturk, è stato infatti lui a introdurre il tango nel paese per favorire i rapporti tra uomini e donne. Questa nota di costume fa da sfondo al racconto della diaspora delle comunità greche e armene fuggite dalle guerre balcaniche ed emigrate in Argentina, proprio la patria del tango: i desaparecidos argentini vengono così paragonati alle vittime greche e curde dello “stato profondo”, in altri termini dell’autoritarismo turco.

Spregiudicata e irrefrenabile investigatrice (forse il mestiere di libraia specializzata in gialli la predispone al pericolo), Kati Hirschel è capace di creare più guai di quanti ne risolva. La ritroviamo con qualche chilo in più, si è accorciata i capelli e li ha tinti di biondo: Kati procede per le strade, i bar e i mercati di Istanbul, “la città più bella del mondo”, di indizio in indizio, che nel suo caso sarebbe di pettegolezzo in curiosità maliziosa. Per una volta indaga senza l’ausilio della polizia della capitale turca, rivolgendosi a figure come la giornalista Lale, sua migliore amica.
CONCLUSIONI
Scrivendo in prima persona, Kati si prende confidenze con il lettore utilizzando un tono forse eccessivamente colloquiale: gli ammiccamenti però a volte danno per scontato che il lettore conosca i romanzi precedenti, evitando così di contestualizzare a dovere certi personaggi. Kati troverà forse l’amore (con un attempato professore di storia) e, una stranezza dietro l’altra, confermerà la sempreverde teoria della profezia che si autoavvera.
Quella della Aykol è una scrittura speziata, degna dell’ambientazione affascinante e della detective imprevedibile, nervosa, coraggiosa e ironica, le cui vicende personali prendono il sopravvento sulla detection. Tango a Istanbul è un vero noir europeo, sebbene coronato da un finale che alcuni potrebbero trovare deludente soprattutto se non hanno apprezzato la trama che è andata avanti una coincidenza dopo l’altra.
Finito di leggere: lunedì 30 maggio 2022.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Tango a Istanbul di Esmahan Aykol, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.