TRAVERSATA NELLE ERE di Roberto Bullio
STRUTTURA
Traversata nelle ere è quella che Roberto Bullio, classe 1983, fa compiere al genere fantasy e al suo lettore.
I virgolettati che accompagnano l’intestazione di ciascuno dei XX capitoli (non numerati), come anche la descrizione fornita dall’autore sul frontespizio, inquadrano benissimo l’ispirazione cavalleresca del manoscritto. Come tutti i fantasy che si rispettino, Traversata nelle ere presenta due elementi imprescindibili: la mappa del vasto mondo (una nota dello stesso autore invita a visionarla in grande formato sul relativo blog http://www.traversatanelleere.com) e la cronologia di eventi passati (la storia che leggeremo è ambientata nella Seconda Era Nuova, e prima di questa nuova datazione ci sono state almeno tre Ere Antiche).
LINGUA
Già dalle primissime pagine l’autore lancia un messaggio chiarissimo: il discorso ampolloso e i dialoghi disincarnati, il moltiplicarsi delle subordinate e il proliferare dell’aggettivazione rappresentano la precisa scelta stilistica di un romanzo di oggi ma scritto con la lingua del passato. Una scelta coraggiosissima cui va dato merito all’autore che però decide di non inseguire né la vera metrica di Ariosto né i contenuti cavallereschi del genere. Il risultato è un effervescente mix fra le storie del fantasy classico e una favella di registro altissimo.
VIAGGIO

Gli elementi chiave del fantasy tolkeniano ci sono tutti: le razze magiche in conflitto fra di loro, il nome dato alle spade leggendarie e soprattutto la quest da gioco di ruolo che innesca l’intera storia. Re Joira (sovrano di Memorian) affida una rischiosa missione a un gruppo male assortito di avventurieri: recuperare per lui un mistico manufatto, l’Aurora, uno dei sette Arcani. E come tutte le gang fantasy, anche qui ciascuno dei n.6 componenti si distingue per ruolo e per arsenale. Esecutore è lo stregone, la coppia di amici Alexis e Shiven manovrano il primo la spada (detta Masante) il secondo l’arco, la coppia di fratelli Camthalion e Lyndal (quest’ultimo ha dalla sua una coppia di sciabole, Lekton e Soros) e poi l’outsider del gruppo ovvero il chierico Ammiano con il suo maglio. Qualcuno tradisce, forse sì forse no, e come di consuetudine per le compagnie che partono numerose qualcuno ci lascia le penne.
ODISSEA

La loro odissea segna le consuete tappe nell’immaginario fantasy: l’ammutinamento della nave, la città decimata da un morbo, i demoni sulle vette innevate… Il tutto reso ancora più complesso, o se vogliamo approfondito, dai flashback che gettano maggiore luce (e ombre) sui componenti della nostra suicide squad.
L’ultimo capitolo di questo epico affastellamento ci riserva una gradita sorpresa: viene trascritto come fosse una rappresentazione teatrale (divisa in tre atti ciascuno composto di due scene) con le battute delle dramatis personae riportate al centro della pagina ma intervallate non da didascalie in corsivo, bensì dal normale testo discorsivo dell’autore.
Un assaggio di questa sceneggiata l’avevamo avuto in uno dei primi capitoli quando è un personaggio del romanzo ad assistere in città alla messa in scena di una storia mitica. Nella parte finale c’è chi muore, chi torna e chi muore ancora.
CONCLUSIONI

Dal compendio del sito internet sopra citato e collegato al libro, scopriamo che Traversata nelle ere è solo il primo volume di un dittico.
Le illustrazioni e la copertina portano la firma di Edoardo Casini, artista di Grosseto nelle cui matite è forte il richiamo alle xilografie di Gustavo Dorè (si pensi al Don Chisciotte della Mancia) e alle acqueforti di Giovanni Battista Piranesi.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Traversata nelle ere di Roberto Bullio, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: lunedì 4 febbraio 2019.