TUTTO LOVECRAFT 2/4
La raccolta Tutti i romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft ed edita da Newton Compton è divisa in quattro sezioni e così noi le svisceriamo per voi, una dopo l’altra, settimana dopo settimana. Oggi tocca alla seconda parte: “L’incubo”.
L’INCUBO
COLLABORAZIONI – Parte I
La prima parte di questa sezione contiene tutti quei racconti che non appartengono a Lovecraft ma per i quali diede un pur minimo contributo: è il caso di Ceneri, racconto a base di scienziato pazzo e bella in pericolo, uno dei tanti scritti dal figliastro e concittadino Eddy che, in cambio di utili revisioni, si offriva di battere a macchina i manoscritti di Lovecraft, cosa che lui invece odiava. Dei tanti racconti di Eddy, pare che gli unici a essere sopravvissuti all’oblio siano proprio quelli rivisti per lui dal venerato Lovecraft e grazie ai quali venne lanciato su Weird Tales.

Su tutti spicca I servi di Satana, ispirato ai roghi di Salem e incentrato sul Sabba di Ognissanti; un racconto figlio della collaborazione con Robert Bloch, l’autore noir e fantasy al quale si devono alcune puntate di Star Trek e soprattutto Psyco, il romanzo che ha ispirato l’omonimo capolavoro di Alfred Hitchcock. La sacralità con la quale Bloch ha conservato le note e gli appunti fattigli per corrispondenza da Lovecraft ci restituiscono per intero il perfezionismo che ha reso grande il solitario di Providence attraverso i secoli. Di un “giovane” Bloch, ma pesantemente riscritto da Lovecraft, è il Loto Nero, incentrato su un sultano onnubilato da una particolare forma di oppio.
COLLABORAZIONI – Parte II
Gli orrori sviscerati nelle altre collaborazioni sono della più disparata natura e, come immaginabile, non sempre di qualità indimenticabile: un pianeta di cervelli antropomorfi (Il cervello rosso), mostri vegetali (Il terrore dei rampicanti), neve insanguinata legata ad astronavi saturniane (Qualcosa dall’alto).

Ma c’è anche un “orrore” sui generis: Il combattimento che concluse il secolo è un componimento di R.H. Barlow erroneamente attribuito a Lovecraft (furono inutili i suoi tentativi di smentita) che mette alla berlina gli scrittori della narrativa fantastica popolare americana dell’epoca attraverso un match disputato durante il capodanno del 2001. Lovecraft ha inventato i buffi pseudonimi (così Robert E. Howard diventa il pugile texano Two-Gun Bob), compreso il suo (Horse Power Hateart): l’alter-ego di Lovecraft si occupa di revisionare la cronaca della partita, così come il “vero” Lovecraft si è occupato soltanto di correggere il dattiloscritto (trovato in una macchina del tempo).
Alcune “manomissioni” rendono evidenti i contributi di Lovecraft ad alcuni racconti come per esempio gli inserimenti del Necronomicon: Il lupo mannaro di Ponlert (dove viene affrontato un Signore più oscuro di Satana in grado di assorbire i migliori combattenti di tutti i secoli) e L’orrore di Salem scritto da Henry Kuttner. In questo racconto fa per la prima volta la sua comparsa Nyogtha, la divinità immaginaria concepita da Kuttner che appartiene all’universo di Cthulhu.

STORIE UMORISTICHE, GROTTESCHE E OCCASIONALI
Non solo paura. Si dà spazio anche alle Storie umoristiche, grottesche e occasionali che rivelano il senso dell’umorismo di Lovecraft attraverso una produzione non destinata alla pubblicazione ma veri e propri “scherzi” da destinare agli amici: Rimembranze del Dr. Samuel Johnson è una parodia dello stile inglese settecentesco, Sacco di pulci è un caricaturale avvertimento contro il Demone del Rum subito dopo l’avvento del Proibizionismo, Ibid è la rocambolesca cronistoria delle peregrinazioni lungo i secoli della reliquia ossea di un console romano, Dolce Ermengalda è una trasposizione simil-teatrale di uno dei classici romanzi puritani del periodo dove una fanciulla sfrutta la propria virtù per compiere una scalata sociale (la derisione del pensiero perbenista è subito servita).

FRAMMENTI INCOMPIUTI
Sarebbe stato bello leggere Azatoth, il romanzo dedicato al Caos Primigeno o Demone Sultano di Cthulhu, ma ne rimane una pagina soltanto, la prima.
Questa raccolta è meno nutrita di quanto si pensi perché non sono poi tante (per fortuna) le storie incomplete di Lovecraft; l’equivoco secondo il quale sarebbero state molto di più lo si deve allo scrittore August Derleth, che ha curato l’eredità letteraria di Lovecraft e al quale si deve la coniazione del termine Miti di Cthulhu (al quale ha contribuito scrivendo diverse altre storie). Si fa menzione del Necronomicon (Il successore) o di un presunto tale (Il libro), del segno degli Antichi (La torre circolare) e c’è persino un accenno di space opera (Universi in sfacelo).
RACCONTI GIOVANILI
Più o meno compiuti, si tratta dei testi sopravvissuti alla distruzione operata dallo stesso Lovecraft quando, a diciotto anni, dietro suggerimento della madre, aveva deciso di abbandonare la narrativa per la poesia. Emergono i temi più cari all’autore, come il fascino per l’ignoto, attraverso i generi più diversi: il piratesco (La fiaschetta di vetro e La nave misteriosa), il poliziesco (Il mistero del cimitero), l’orrore della follia (La bestia nella caverna), maledizioni secolari (L’alchimista).

RACCONTI IN VERSI
Non sono state raccolte tutte le poesie di Lovecraft ma solo le più significative di una vasta produzione che lo vide coinvolto soprattutto dal 1908 al 1917. In quel periodo aveva del tutto abbandonato la prosa in favore dei versi, considerandosi poeta anzitutto, salvo lui stesso rendersi conto di non eccellere in questo campo. Le sue esercitazioni metriche sono tutt’al più anacronismi che riflettono la sua passione per le antichità.
Il miglior componimento lirico è senza dubbio Psychopompos sulla figura mitologica che accompagna le anime dei morti nell’aldilà. Altra narrazione in versi e collana di sonetti, I Funghi di Yoggoth mette in fila sue esperienze oniriche avute in tempi diversi, riguardanti i diversi Antichi provenienti dal pianeta di Yoggoth, identificato in Plutone, scoperto nel 1930: i funghi del titolo sono le creature extraterrestri che compariranno nel racconto Colui che sussurrava nelle tenebre, richiamate oltretutto nel finale del film a episodi Necronomicon nel segmento di Brian Yuzna.

Altre poesie che esplorano tematiche oscure e non solo: L’Avamposto, L’Antico sentiero, Ricordi, Fantasmi, Il lago dell’incubo, La città, Ognissanti in periferia, A un sognatore, Le campane, Il messaggero, Disperazione e Providence.
MICROSTORIE
Il Commonplace Book o Taccuino d’appunti non è un vero e proprio taccuino quanto un insieme di fogli ripiegati e riportanti appunti sparsi, ma considerato da Lovecraft un libro a tutti gli effetti che egli amava aggiornare e condividere con gli amici. Per molti lettori, poi, quest’insieme vario di impressioni, sogni e spunti è forse la sua opera più affascinante di tutte. Gli appunti sono ordinati per anno, a ciascuno è assegnato un titolo dal curatore, e sono riportati anche quelli che Lovecraft aveva cancellato perché era riuscito a trasformarli in romanzo e racconti (Il caso di Charles Dexter Ward, Il richiamo di Cthulhu, ecc.).
Nel salutarvi, vi invito a leggere Tutti i romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: martedì 21 aprile 2020.
Il prossimo appuntamento di Tutto Lovecraft è per sabato 30 maggio con “Il sogno“!
Inoltre, tutte le puntate precedenti sono raggiungibili tramite i link postati a seguire in calce!