TUTTO LOVECRAFT 4/4

TUTTO LOVECRAFT 4/4

La raccolta Tutti i romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft ed edita da Newton Compton è divisa in quattro sezioni e così noi le svisceriamo per voi, una dopo l’altra, settimana dopo settimana. Oggi tocca alla quarta parte: “Il Mito di Cthulhu”.

IL MITO DI CTHULHU

NECRONOMICON

Il primo interessante contributo è quello sul sinistro “Necronomicon“, il libro maledetto con il quale è possibile evocare i Grandi Antichi, e persino dominarli poiché il suo autore è sceso nel loro mondo. Attribuito all’arabo pazzo Abdul Alhazred, alter ego immaginario di Lovecraft, è divertente constatare come molti coevi dell’autore pensassero che lo pseudobiblion fosse reale, tanto che l’equivoco perdura ancora oggi. Ancor più divertente è assistere a come il “gioco” si sia protratto lungo i secoli quasi per scherzo fino a creare una fiumana inarrestabile. In definitiva il Necronomicon rappresenta proprio un manuale d’istruzioni per padroneggiare il fantastico: grazie alla conoscenza, possiamo esorcizzare i nostri demoni.

Tutto Lovecraft 4_Il mito_Libri Senza Gloria
Tutto Lovecraft 4_Il mito_Libri Senza Gloria

Dagon, il primo racconto pubblicato su Weird Tales, contiene in nuce tutte le tematiche lovecraftiane (il mondo della coscienza separato da quello dell’incoscienza, gli orrori che risalgono dal profondo, le divinità aliene, l’inattendibilità della testimonianza di un folle e drogato) ma si riferisce a un dio della leggenda filistea, Dagon appunto, il dio-pesce. Solo molti anni dopo Lovecraft elaborerà più seriamente il suo personale pantheon. Segnaliamo che l’omonimo film Dagon – La mutazione del male del compianto Stuart Gordon è però tratto da un altro racconto: La maschera di Innsmouth.

Il Necronomicon ne La casa (1981) di Sam Raimi
Il Necronomicon ne La casa (1981) di Sam Raimi

IL MITO

Il ciclo di Cthulhu procede per piccoli passi attraverso i racconti La città senza nome, Il cane (bel racconto horror, sebbene rigettato dallo stesso Lovecraft, nel quale per la prima volta viene citato il Necronomicon), La cerimonia (viene a delinearsi il “New England incubico” a partire da quella Kingsport che ospita riti occulti durante la vigilia di Natale).

Jack Sparrow contro il Kraken
Jack Sparrow contro il Kraken

Tappa fondamentale nella costruzione del mito è Il richiamo di Cthulhu: in questo capolavoro Lovecraft delinea la storia degli Antichi Dei, scesi dalle stelle prima della creazione dell’uomo e adesso intrappolati in una città sommersa in attesa di risorgere. Quando le stelle si congiungeranno favorevolmente, i Grandi Antichi otterranno il loro trionfo e domineranno sul mondo conducendo i popoli alla rovina. In questo celeberrimo racconto assisteremo proprio al risveglio di Cthulhu, il dio con la testa da piovra, vagamente ispirato alla figura del kraken.

CHARLES DEXTER WARD

Dopo La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, ci imbattiamo nel secondo tentativo di romanzo: Il caso di Charles Dexter Ward. Nonostante Lovecraft si ritenesse soddisfatto, e nonostante le insistenze degli editori, non lo diede mai alle stampe, anzi non revisionò mai l’opera che aveva scritto di getto: difatti, quando venne pubblicato postumo, il romanzo vene presentato nella sua “prima stesura“. A dispetto di ciò, rimane uno dei suoi lavori più amati. Il dottor Willett, chiamato dai genitori di Charles Dexter Ward per indagare sugli strani comportamenti di loro figlio, scova nella grotta sotterranea alla casa uno strano laboratorio; su una porta trova il Segno di Kothche i sognatori vedono sulla porta di una certa torre nera“, come il dottor Willett aveva appreso dal “suo amico Randolph Carter” (il protagonista del romanzo su Kadath). La trama inquietante è intrisa di profanatori di tombe e stregonerie, e segna la prima apparizione (o evocazione) di Yog-Sothoth, il Tutto in Uno e Uno in Tutto.

Il poster de La città dei mostri
Il poster de La città dei mostri

Da questo libro sono stati tratti ben due film. La città dei mostri (1968) di Roger Corman fa parte di una serie di opere tratte dalle poesie di Poe, ma questo film di Poe mantiene solo il titolo di una poesia (nei titoli del film il nome dell’autore viene quindi appositamente storpiato in “Edgar Allen Poe“) perché la trama è una libera reinterpretazione del romanzo di Lovecraft, dal cui universo narrativi prende altri elementi come il Necronomicon e il personaggio di Hester Tillinghast (dal racconto Dall’ignoto). A interpretare Charles Dexter Ward e il suo malefico antenato redivivo, è il magnifico Vincent Price, accompagnato da un altro caratterista horror dell’epoca, Lon Chaney Jr. che nell’ordine è stato Dracula, l’Uomo Lupo e La mummia. Rispetto al romanzo, l’età di Ward è più avanzata per adattarsi meglio a quella di Price: non è infatti un giovane ma un uomo sposato. Sarà difatti sua moglie Ann (e non i genitori del ragazzo) a chiedere l’intervento del medico di famiglia. A differenza del romanzo. Inoltre la popolazione di Arkham (inventata sì da Lovecraft, ma che non ambientò qui questa specifica storia) è affetta da deformità dovute all’antica maledizione scagliata dall’antenato di Ward prima di morire sul rogo: questo è un collegamento diretto a un altro racconto di Lovecraft, L’orrore di Dunwich.

Lon Chaney Jr. è Dracula
Lon Chaney Jr. è Dracula

L’altra pellicola tratta da Il caso di Charles Dexter Ward è The Resurrected (1992), seconda prova alla regia di Dan O’ Bannon (Il ritorno dei morti viventi), fra i più noti effettisti statunitensi, nonché sceneggiatore del primo Alien e Atto di forza.

Resurrected (1992)
Resurrected (1992)

IL CICLO DI ARKHAM

Uno dei racconti più popolari di Lovecraft e anche tra i più amati dallo stesso autore, Il colore venuto dallo spazio, è uno di quelli che ha conosciuto diversi adattamenti televisivi, tutti più o meno liberamente ispirati: La morte dall’occhio di cristallo (1965) di Daniel Heller con Boris Karloff, La fattoria maledetta (1987) di David Keith, Die Farbe (2010) di Huan Vu, Virus: Extreme Contamination (2016) di Domiziano Christopharo (ambientato in Kosovo) e il prossimo (di ambientazione moderna) Color Out of Space (2020) di Richard Stanley con Nicolas Cage nella parte di Nathan Gardner. Trovate qui sia il trailer sia lalocandina. Il soggetto alla base del racconto è più propriamente fantascientifico, pertanto venne pubblicato su Amazon Stories. Nessun Grande Antico viene citato, ma comunque la storia è ambientata nel comprensorio di Dunwich e il meteorite caduto dallo spazio insondabile portando il terreno circostante a deliri cromatici, morbi mortali e follia, ha molto a che vedere con il pantheon di Cthulhu.

La morte dall'occhio di cristallo (1965)
La morte dall’occhio di cristallo (1965)

Quando Lovecraft scrisse della razza deforme degli stregoni Whateley e dei loro rituali nei cerchi di pietra sulle colline per evocare Yog-Sothoth, aveva già in mente di inserirlo in quello che, all’epoca, chiamava il Ciclo di Arkham. E che sarebbe diventato il Ciclo di Cthulhu. La vera sorpresa è constatare come L’orrore di Dunwich, fino ad oggi, sia stato tradotto in un solo film: Le vergini di Dunwich (1970) di Daniel Haller (ancora lui), con Sandra Dee e prodotto dall’immancabile Roger Corman.

Le vergini di Dunwich (1970)
Le vergini di Dunwich (1970)

IL CICLO DI CTHULHU

Il pantheon si arricchisce con La maledizione di Yig: il dio-rettile Yig, temuto dai nativi americani dell’Oklahoma, è invero una divinità minore. Il racconto si segnala però per il grande spazio dato da Lovecraft a un personaggio femminile, cosa che faceva raramente: ci riferiamo a Audrey, la moglie del colone, che finirà anche lei per impazzire e trasformarsi in una donna-serpente.

La fattoria maledetta (1987)
La fattoria maledetta (1987)

Yig ritorna insieme a Tulu (così come i nativi americani pronunciano “Cthulhu”) nel romanzo Il tumulo, originariamente pubblicato (postumo) a firma di Zealia Bishop: in realtà Zealia aveva fornito l’idea, mentre il ruolo di Lovecraft era andato oltre a quello di semplice ghostwriter. Il romanzo è stato da noi conosciuto con altri titoli, come L’orrore sotto il tumulo, Xinaian e K’n-yan. Servendosi dell’escamotage del manoscritto ritrovato (e vergato da un hidalgo), Lovecraft si dilunga nella descrizione di una civiltà sotterranea dotata di straordinari poteri come la telepatia e la capacità di smaterializzarsi, che cavalca belve mostruose dall’aspetto umano e sfrutta una schiatta di schiavi e redivivi. Essi venerano Yig, Tulu e Shub-Niggurath anche se il nome della città Tsath deriva da un’altra divinità prediluviana, ancor più misteriosa e antica, provienente dall’ultimo abisso terrestre. Si tratta di Tsathoggua, inventato dall’amico scrittore Clark Ashton Smith per il suo ciclo atlantideo.

Virus: Extreme Contamination (2016)
Virus: Extreme Contamination (2016)

L’orrore devia nel campo della fantascienza in Colui che sussurrava alle tenebre, dove il narratore raccoglie la testimonianza di uno studioso del Vermont perseguitato dagli Alieni. Si tratta dei Mi-Go provenienti dal pianeta Yuggoth, corrispondente a Plutone (allora recentemente scoperto), una razza di adoratori dei Grandi Antichi, sono una specie di extraterrestri in grado di rubare il cervello degli umani attraverso appositi macchinari e di sostituirsi a noi tramite dei costumi di cera. I Mi-Go, o Funghi di Yuggoth, cui Lovecraft aveva anche dedicato una poesia, trovano nel presente romanzo l’unico e corposo trattamento loro riservato dall’autore di Providence. Una versione dei Mi-go, che Lovecraft comparava agli yeti dell’Himalaya (che in tibetano vengono detti “migou“) pur essendo queste creature molto distanti, appaiono nel finale del film Necronomicon di Brian Yuzna, già citato nei nostri precedenti articoli.

Necronomicon (1993) di Brian Yuzna
Necronomicon (1993) di Brian Yuzna

INNSMOUTH

Il capolavoro L’ombra su Innsmouth, conosciuto anche come La maschera di Innsmouth, è un romanzo breve pieno d’azione e dal ritmo serrato: un giovane si avventura nella cittadina costiera di Innsmouth quando viene assediato dalla sua popolazione di esseri anfibi, riesce a fuggire salvo scoprire successivamente di essere imparentato proprio con quegli strani pesci-rana. Tali creature rappresentano l’anello di congiunzione fra l’uomo e i Grandi Antichi, in quanto razza di mezzo nata da questo innaturale connubio.

Lo Xenomorfo della saga di Alien
Lo Xenomorfo della saga di Alien

Da quest’opera Stuart Gordon ha tratto il film di cui sopra Dagon – La mutazione del male (2001): come si evince, il titolo è in realtà quello di un altro racconto di Lovecraft, Dagon, dal quale la pellicola prende unicamente la rappresentazione scenica del dio marino Dagon. Nel film la storia si sposta dalla cittadina di Innsmouth, nel New England, al paesino di Imboca in Spagna (da notare che sia “mouth” sia “boca” significhino “bocca“), nel quale si imbattono Paul Marsh, la fidanzata Barbara e una coppia di amici mentre sono in vacanza su uno yatch al largo delle coste della Galizia. La trama dilata per ovvie ragioni quanto raccontato nel libro, con l’intervento di importanti modifiche: gli abitanti di Imboca si travestono con pelli umane che lavorano in una conceria; Marsh scopre tutta la verità grazie al fortuito incontro con il barbone Ezequiel e non circuendo l’ubriaco Zadok Allen; l’Ordine Esoterico di Dagon è stato portato in Spagna dal misterioso marinaio Orpheus Cambarro e non dal capitano Obed originario del posto. Vediamo come gli Imbocani sacrificano le vittime facendole scendere sott’acqua tramite una botola, ma ci viene detto che tutti quanti i mostri anfibi sono figli di Dagon: compreso il protagonista, che scoprirà la sua folle discendenza e si ricongiungerà alla perversa sorella per metà sirena. Il film è dedicato alla memoria dell’attore Francisco Ranbal, alla sua ultima apparizione sul grande schermo.

Dagon - La mutazione del male (2001)
Dagon – La mutazione del male (2001)

LE MONTAGNE DELLA FOLLIA

Le montagne della follia è l’opera (respinta e rimaneggiata più volte) che maggiormente risente dell’influenza dell’unico romanzo di Edgar Allan Poe, Le avventure di Gordon Pym. Per quanto rifiutato dal direttore di Weird Tales, il libro venne pubblicato in versione ridotta sulla ben più prestigiosa Astounding Stories, ma tali riscontri deludenti spinsero Lovecraft a scrivere sempre meno fin quasi a smettere del tutto. Fra tutte le opere di Lovecraft, è l’unica incredibilmente citazionista.

Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven
Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven

La Miskatonic Expedition (finanziata da una fondazione dedicata a un Pickman diverso dal pittore conosciuto nell’omonimo racconto a lui dedicato) si avventura nel Polo Sud dove scopre la più alta catena montuosa mai individuata, superiore persino alle vette dell’Himalaya. Gli esploratori rinvengono quindi esemplari ben conservati di misteriosi esseri anfibi risalenti a milioni di anni prima (quando ancora l’uomo era allo stato di scimpanzé) e una città congelata di dimensioni ciclopiche. Se non sono i venti gelidi delle montagne a condurre alla follia, allora sono le pitture ruprestri che rappresentano la più completa cronistoria extraterrestre operata da Lovecraft: si parla della venuta degli Antichi (gli alieni con la testa a forma di stella) e poi dei Grandi Antichi (la razza a forma di piovra, progenie di Cthulhu) con i quali sono entrati in conflitto; la lotta contro i Mi-Go e la ribellione degli Shoggoth, i mutaforma di plasma nero creati dagli Antichi per i lavori pesanti ma evolutisi nel tempo in creature pensanti.

La cosa (1982) di John Carpenter
La cosa (1982) di John Carpenter

Se gran parte della spedizione umana viene decimata dagli esemplari ibernati e usciti dal letargo, a loro volta gli Antichi vengono spazzati vivi da un gigantesco esemplare di Shoggoth. Il narratore e il compagno riescono miracolosamente a mettersi in salvo e cercano di dissuadere qualsiasi futura spedizione verso le Montagne della Follia. La spedizione scientifica in Antartide è stata ripresa dallo scrittore John W. Campbell Jr. nel suo racconto horror-fantascientifico La cosa da un altro mondo che ha ispirato i film di Howark Hawks e John Carpenter.

Da Le montagne della follia Guillermo del Toro, il regista Premio Oscar per La forma dell’acqua, ha sempre cercato di trarre un ambizioso progetto, finora bocciato dalla Universal per il rischio dovuto dal dover produrre un blockbuster di tale portata vietato ai minori.

La forma dell'acqua (2017)
La forma dell’acqua (2017)

IL MITO DI CTHULHU

Pubblicato per la prima volta in forma abbreviata a firma di Zealia Brown Bishop, in quanto sua era la trama originaria, Medusa rappresenta un tentativo forzato da parte di Lovecraft di unire le tradizioni di Cthulhu al mito della Medusa, in questo caso incarnata in una seducente donna che si fa notare tra i culti esoterici parigini fino a impalmare un giovane rampollo del Missouri meridionale.

I sogni nella casa stregata, pubblicato su Weird Tales senza che fosse Lovecraft a proporlo, narra del triste destino di un giovane studente della Miskatonic University, che affitta la stanza un tempo appartenuta a una strega sfuggita al rogo. Il racconto è stato adattato dal “fedele” Stuart Gordon nel secondo episodio della prima stagione della serie antologica Masters of Horror (2005), dove uno studente trasferitosi ad Arkham, nel New England, scoprirà il segreto dei viaggi extradimensionali affrontando una strega e il suo orribile famiglio (un ratto con il volto e gli arti umani).

Episodio "La casa della strega" di Masters of Horror
Episodio “La casa della strega” di Masters of Horror

Scritto da Hazel Heald e leggermente revisionato da Lovecraft, L’uomo di pietra ricostruisce tramite alcune lettere i riti oscuri compiuti dal folle discendente di un mago nero per tramutare in pietra la moglie e il suo amante.

Sebbene il titolo stesso spoileri la grande sorpresa finale del racconto, La cosa sulla soglia incrocia la vita di uno scrittore di Arkham, tale Pickman (ha lo stesso cognome del famoso pittore lovecraftiano ma si tratta di un altro caso di omonimia), con quella di una giovane sposa della vicina e malefica Innsmouth. Il racconto è davvero uno dei più terrificanti, e si muove nel campo repellente dello scambio di corpi (anche con i cadaveri!). Originariamente lo scritto è stato pubblicato insieme a un’illustrazione di Virgil Finlay: disegno molto amato da Lovecraft che, tra l’altro, reputava Finlay come il “miglior artista che Weird Tales abbia mai avuto“.

L'illustrazione di Virgil Finlay
L’illustrazione di Virgil Finlay

Anche L’orrore nel museo deriva da un’idea originale di Hazel Heald, ma la trattazione totalmente a cura di Lovecraft ci fa scoprire una mostruosa statua di cera che forse davvero cela al suo interno uno dei Grandi Antichi; così come anche Dai millenni scaturisce da un’idea di Heald per diventare uno dei racconti cardine della cosmologia parallela delineata negli anni da Lovecraft.

L’OMBRA

Suggeritogli da un sogno, il romanzo L’ombra venuta del tempo delinea la società della Grande Razza, la seconda stirpe aliena che si spartiva il nostro pianeta prima della venuta della progenie di Cthulhu: se gli Antichi con la testa a forma di stella conosciuti ne Le Montagne della Follia hanno colonizzato l’Antartide e il Polo Sud, la Grande Razza capace di migrare psichicamente da una specie all’altra ha invece preso possesso del Pacifico. Infatti il nostro narratore, il cui corpo per cinque anni è stato posseduto da uno di questi alieni venuti dal passato allo scopo di studio, esplorerà alcune profondità cavernose rinvenute in Australia ritrovando i luoghi dove ha vissuto la sua mente prigioniera milioni di anni fa durante lo scambio psichico.Poi però venne Chtulhu dalle stelle, ma questa è un’altra storia…

Pur partendo da un soggeto di William Lumley (che firmò anche la versione definitiva), Lovecraft svilupperà praticamente da zero il racconto Il diario di Alonzo Typer con l’introduzione delle fittizie “Note dell’editore“, la famiglia stregonesca e il finale: l’incubo stavolta è ambientato ad Attica, nello stato di New York, dove lo studioso dell’occulto Alonzo Typer si trasferisce per assistere in prima persona all’orgiastico sabba della notte di Valpurga.

Color out of Space (2020)
Color out of Space (2020)

IL BUIO

In risposta al racconto L’orrore delle stelle, nel quale il giovane Robert Bloch aveva trasfigurato Lovecraft in un personaggio destinato a una fine orribile (ma non prima di aver chiesto permesso a Lovecraft, e averlo ottenuto con una spiritosa missiva firmata da tutti i personaggi immaginari di Providence), L’abitatore del buio mette al centro della sua vicenda Robert Blake (alter ego trasparente di Bloch): un tale che viene affascinato dalla chiesa neogotica che spicca sulla massa montuosa di Federl Hall e che può vedere dalla finestra della sua camera. Quando nottetempo si avventurerà nella chiesa abbandonata, Blake scoperchierà la scatola che riporterà al mondo l’Ombra, ovvero un avatar di Nyralathotep. Fra i vari libri occulti, Lovecraft cita l’immaginario grimorio De Vermis Mysteriis inventato da Bloch nel suo precedente racconto e destinato a fama imperitura di pseudobiblion, tanto da venire citato anche da Stephen King in Jerusalem’s Lot (nella raccolta A volte ritornano).

L’abitatore del buio è anche l’ultimo racconto lungo in assoluto di Lovecraft, che da questo momento in poi si dedicherà esclusivamente a collaborazioni e revisioni, ma è anche uno dei racconti migliori e quello che chiude il ciclo di Cthulhu: macrocosmo e microcosmo entrano in contatto, l’uomo scoperchia i traumi del suo passato, e come unica soluzione alla vita, trova la morte.

MISCELLANEA

Una vera e propria collaborazione con il giovane studente Kenneth Sterling, questo racconto è la prima e unica opera realmente fantascientifica di Lovecraft: Tra le mura di Eryx. Un cacciatore umano di minerali su Venere finisce nella trappola degli extraterresti che popolano quel pianeta: uomini-lucertola che comunicano per mezzo di tentacoli sul petto. Nonostante l’ambientazione spaziale, il racconto è pervaso dal persistente pessimismo cosmico del solitario di Providence.

Altro racconto scritto a quattro mani, ma di cui si devono a Lovecraft la parte centrale e quella finale, è La trappola: l’insolita ambientazione nelle Indie Occidentali e il finale inaspettatamente positivo, vedono un professore contrastare i poteri malefici dello Specchio di Loki, in grado di imprigionare le persone in una dimensione parallela.

Dorian Gray (2009) di Oliver Parker
Dorian Gray (2009) di Oliver Parker

SAGGI

L’orrore soprannaturale nella letteratura è uno splendido viaggio nella narrativa gotica. Un viaggio durante il quale Lovecraft ci porta per mano alla scoperta di classici come Il castello di Otranto, Frankenstein, passando per l’imprescindibile Edgar Allan Poe e i suoi “discepoli” (Hawthorne, Bierce, Chambers), Dracula di Stoker e persino Dorian Gray, fino ai mastri moderni (Blackwood, ovviamente Arthur Machen e l’insuperabile Dunsany) alla scoperta dell’origine e di ogni sfumatura futura dell’Orrore Cosmico.

 

Nel salutarvi, vi invito a leggere Tutti i romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Finito di leggere: venerdì 5 giugno 2020.

Il prossimo appuntamento di Tutto Lovecraft è per sabato 6 giugno con “Il mito di Cthulhu“!

Inoltre, tutte le puntate precedenti sono raggiungibili tramite i link postati a seguire in calce!

ALTRO: Tutto Lovecraft 1: Tutte le storie dell’orrore puro

ALTRO: Tutto Lovecraft 2: L’incubo

ALTRO: Tutto Lovecraft 3: Il sogno

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