UOMINI E TOPI di John Steinbeck

UOMINI E TOPI di John Steinbeck

UOMINI

Premio Nobel per la letteratura 1962, John Steinbeck è uno dei massimi esponenti della letteratura americana e mondiale. Uomini e topi (1937) è uno dei libri più letti e più amati della letteratura mondiale, tra i più venduti di Steinbeck insieme a Furore (1940), il suo capolavoro, vincitore del National Book Award e del Premio Pulitzer, entrambi da noi pubblicati presso Bompiani a cura di Luigi Sampietro.

Per tanto tempo Uomini e topi è stato proposto da noi con la traduzione (ancora attuale) di Cesare Pavese, il quale aveva trasposto nei suoi romanzi proprio quella maniera di Steinbeck di tratteggiare dialoghi autentici, dalle parole spezzo mozzate, quanto più vicini al parlato della gente. Nel 2016 è arrivata la nuova (e più fedele) traduzione di Michele Mari: questa come la precedente mantiene l’inversione, unica nel panorama letterario europeo, dei due termini che compongono il titolo (infatti dovrebbe essere Topi e uomini).

Uomini e topi_Libri Senza Gloria
Uomini e topi_Libri Senza Gloria

Questa è una storia semplice con protagonisti semplici per lettori semplici, pensata per essere messa in scena (difatti è arrivato sia al cinema sia a Broadway) ma soprattutto per scavarci nell’anima. Il linguaggio si fa forte di quello slang dei braccianti, di coloro che vivono su un treno marci, che sin da quando Mark Twain lo aveva adoperato per la prima volta in letteratura, non era più un vernacolo buono solo per le caricature.

TOPI

La scrittura di Steinbeck è semplice come lo sarebbero le immagini di un reportage, scevre di ogni impressione del narratore, anche se impronte del suo modo di vedere sono disseminate fra le righe: è in fondo un omaggio agli umili della terra. Emerge quindi il ritratto di un’umanità gretta e gelosa nel racconto dell’amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California: George Milton e Lennie Small, quest’ultimo un gigante con il cuore grande e la mente piccola. George si prende cura di lui, perché Lennie è un ragazzone che uccide i topi semplicemente accarezzandoli. I due amici sono uniti da un sogno: trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco. Ma nell’America soffocata dalla crisi i migliori progetti predisposti da uomini e topi“, per dirla con i versi del poeta scozzese settecentesco Robert Burns, vanno incontro a una drammatica fine… del resto in prefazione ritorna l’imperdonabile vezzo accademico di rivelare nel dettaglio il finale ai lettori di varia!

Uomini e topi 81992) di Gary Sinise

Di Uomini e topi, abbiamo accennato, esistono adattamenti teatrali, musicali, lirici e persino tre film, il più celebre dei quali risale al 1992 ed è diretto da Gary Sinise, anche protagonista (Lennie) insieme a John Malkovich (George) di nuovo riuniti dopo Gli irriducibili, debutto alla regia dello stesso Sinise. Un film apprezzato sia dal pubblico sia dalla critica, che riesce a ritrarre fedelmente questa favola ambientata negli spazi immensi americani ma che, complice la crisi economica degli anni Trenta, evoca un’allegoria di stampo quasi medievale.

Presentato come libro per ragazziUomini e topi riscosse sin da subito un grande successo. Struggente nelle sue poche pagine, attraverso l’impegno e la speranza che tracciano i destini dei due uomini, da maestro della letteratura qual è, Steinbeck fa affiorare i germogli imprevisti della solitudine e della perdita. Ma quando il sogno (americano) sfuma nell’illusione, una vita può forse essere riscattata dal gesto estremo dell’amore: ed è con queste brevi pennellate che Uomini e topi ha saputo imporsi come classico contemporaneo.

Finito di leggere: mercoledì 16 marzo 2022.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Uomini e topi di John Steinbeck, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *