KATANE di Claudio Chillemi

KATANE di Claudio Chillemi

UN CASO PER L’ARCHEOPOL

Nell’antichità Katàne era il nome di Catania. Lo sarà nuovamente dopo che la Sicilia Orientale viene devastata da una catastrofe naturale: l’esplosione del vulcano Etna, ricordata semplicemente come Disastro, che ha cambiato per sempre la sua geografia e la vita dei suoi abitanti. Molti siciliani sono andati via e poi tornati come profughi quando le procedure marziane di terraformazione l’hanno resa di nuovo abitabile, sebbene non siano visti di buon occhio da quelli che invece sono sempre rimasti, come ad esempio i grotteschi, ossia i discendenti mutanti (hanno occhi e dita luminescenti) di coloro che durante il Disastro si rifugiarono nelle grotte.

A farci da Caronte in questo futuro distopico abbiamo Tancredi Di Bella, ispettore archeologico dal passato travagliato: si sta separando dal suo compagno, Alberto, in realtà un amico al quale lo lega un rapporto esclusivamente d’amicizia e con cui ha adottato una figlia, Irene. Da Milano l’ispettore ritorna nella sua terra d’origine per indagare, a partire dal delitto di uno spacciatore albanese, su un misterioso traffico di antichi reperti. Ho anzitutto apprezzato l’idea secondo la quale, vista la quantità di storia italiana che sopravvive a qualsiasi disastro, il nostro governo del futuro abbia addirittura ritenuto necessaria la fondazione di un apposito reparto: l’Archeopol.

Sono pochi gli edifici di Catania rimasti intatti dopo il Disastro, ma ci fa piacere scoprire che sicuramente sono sopravvissuti gli arancini! Al Dipartimento Archeologico troviamo una squadra variegata e compatta come i Bastardi di Pizzofalcone: il brigadiere Laura Cormagi esperta in fisica, il vicebrigadiere Dora Maniscalco Sereni, l’appuntato Federico Balestrieri refrattario alla disciplina, l’agente Michele Toscano e l’agente scelto Giovanni Zonin. Il suddetto vicebrigadiere è figlia del prefetto transgender Giorgiao Maniscalco Sereni, al quale i personaggi e l’autore si rivolgono utilizzando tutte le desinenze e dittonghi del caso, mentre un altro esempio di nepotismo è rappresentato da Romano Gualtieri, agente hacker nipote di un giudice confederato. Meno simpatico l’Ispettore Capo Santagati della polizia scientifica, potenziato geneticamente e molto chiacchierato; un appoggio esterno arriva inoltre professore Tornabene dell’Istituto Majorana.

Katane_Libri Senza Gloria
Katane_Libri Senza Gloria

INDIETRO NEL FUTURO

Nel futuro prossimo come nel remoto passato, certe cose non cambiano mai: molti investigatori prima di loro hanno già abbandonato il caso per colpa di ingerenze o perché ci hanno lasciato le penne. Pure questa nuova squadra di intrepidi subisce intimidazioni non da poco, ma il fatto di essere coinvolti personalmente potrebbe essere il loro punto di forza.

L’ispettore Di Bella non poteva sospettare che in quella città in rovina fiorisse una vivissima quanto vasta rete di potere e segreti, tra cui una losca macchinazione di schiavitù sociale che vede una banca – prima finanziata dagli Stati Confederati d’America e ora dalla Confederazione Europea – collusa con la criminalità locale detta Eliodoro, erede futuristica di Cosa Nostra.

Questo originale esperimento letterario (e forse primo di una serie) è firmato da Claudio Chillemi, autore catanese di numerosi racconti, romanzi e opere teatrali, vincitore del Concorso Nazionale Teatro e Natura, del premio Arte Per La Pace, del Premio Giovannino Guareschi e diverse volte del Premio Italia. Non solo, insieme a Enrico Di Stefano ha fondato la fanzine Fondazione. Di lui abbiamo già letto un racconto, Il quarto livello (e citato in questo romanzo), contenuto nell’antologia Trinacria Station (leggi QUI la recensione), sempre edita con Delos Digital.

CONCLUSIONI

Archeologia, avventura e noir si uniscono sull’esempio del miglior Indiana Jones, o forse del miglior crossover tra Nathan Never e Martin Mystere.

Katàne è un thriller archeologico, a metà tra il crime e lo spy, che potrebbe essere un normalissimo poliziesco se non fosse per il contesto post-apocalittico: protouomini, cloni e misti (modificati alla nascita per essere ermafroditi), ambivalenti generati da mode chirurgiche, ologrammi dovunque e sintetizzatori di cibo in casa, droni e dispostivi antigravitazionali, e per di più si spaccia una nuova droga chiamata soporina che rende il colorito verdastro. Tra capitoli brevissimi e colpi di scena sparati dal tamburo di una colt, la chiave di volta potrebbe risiedere in un paradosso temporale.

Il meccanismo sempre suadente della detection ci parla stavolta del futuro ma, come sempre, per raccontarci un presente molto difficile.

Finito di leggere: sabato 30 agosto 2025.

Nel salutarvi vi invito a leggere Katàne di Claudio Chillemi, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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