IL LEOPARDO di Jo Nesbo

IL SERIAL KILLER DI OSLO

C’è un nuovo serial killer a Oslo. Le vittime (le prime due sono donne) sono morte dopo un’atroce agonia, con ventiquattro identiche ferite alla bocca che le hanno soffocate nel loro stesso sangue. La polizia criminale di Oslo può sperare solo nell’aiuto di Harry Hole, un’autentica leggenda vivente alla centrale ma anche alcolista rude e solitario che, in fuga dai propri ricordi, si è rintanato tra le fumerie d’oppio a Hong Kong. Lui, l’agente che (nell’episodio precedente, da cui è stato tratto anche un film con Michael Fassbender) ha fermato il famigerato Uomo di Neve (e che nel farlo ci ha rimesso l’ex e suo figlio) è l’unico che può scovare il nuovo serial killer di Oslo

Solo la notizia che il padre è stato ricoverato gravemente malato in ospedale lo convince a far ritorno (portandosi dietro una buona scorta di oppio). Anzitutto scopre che tutte le vittime sono state ospiti la stessa notte in un isolato rifugio di montagna. Poi, che sono state eliminate con un raro strumento di tortura belga, la cosiddetta mela di Leopoldo, di cui esistono soltanto ventiquattro esemplari, quasi tutti a disposizione di un trafficante in Congo.

HARRY HOLE

Musicista rock e giornalista, Jo Nesbo è uno dei più grandi scrittori di crime al mondo, che si contende con Stieg Larsson il titolo di maestro scandinavo del brivido: i suoi romanzi sono stati tradotti in più di quaranta paesi e hanno venduto 27 milioni di copie. La fortunatissima serie pubblicata da Einaudi su Harry Hole, investigatore brillante e anticonvenzionale (ha l’acume di Sherlock Holmes e l’aria maledetta di Philip Marlowe), arriva con Il leopardo all’ottavo appuntamento, sebbene non sia necessario aver letto i precedenti titoli comunque aiuta per avere una comprensione migliore dee microcosmo di Oslo.

La similitudine del serial killer con il leopardo del titolo è dovuta al fatto che pochi predatori riescono come questo a mimetizzarsi con l’ambiente circostante, un paragone tracciato da una delle prime vittime del serial killer. Successivamente l’abilità del grosso felino, a detta di un autista africano, viene associato alla sua predisposizione alla solitudine. Per fermarlo Gunnar Hansen, il capo dell’Anticrimine, ha prima mandato la giovane agente Kaja Solness (donna emancipata e in carriera eppure non esente da dubbi, paure e tentazioni per le scorciatoie) a recuperare Harry Hole, poi ha messo su una squadra investigativa contravvenendo agli ordini del Ministero della Giustizia, la quale sta provvedendo ad accentrare i poteri polizieschi nella Kripos e il suo commissario capo. Dal canto suo Harry, diviso fra le attenzioni per il padre e le attrazioni per Kaja, arriverà a sua volta a chiedere aiuto all’Uomo di Neve, come Jodie Foster ad Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti.

CONCLUSIONI

Due terzi di queste settecento pagine sono scanditi da un colpo di scena dopo l’altro. Finita la sequenza di omicidi, la trama si complica inutilmente (come se l’autore avesse voluto per forza tirarla per le lunghe) e il ritmo rallenta. Si da moltissimo spazio ai personaggi marginali (nessuno di loro sfugge all’ambiguità del proprio lato oscuro) facendo scemare l’adrenalina in questi casi, ma è degna di nota la dimestichezza con le più moderne tecniche d’indagine.

Non è comunque facile tessere a lungo una tela sempre più intricata e saperla brillantemente sciogliere nelle ultime pagine: Jo Nesbo dosa in maniera equilibrata la pungente ironia ai momenti raccapriccianti, nonostante la voluminosità non ci stanca mai, portandoci dai gelidi inverni della Norvegia al caldo tropicale del Congo (tutti ambienti dove il nostro “leopardo” o, come verrà ribattezzato dalla stampa, “cavaliere”, sa mimetizzarsi alla perfezione). Non a torto Il leopardo è considerato uno dei migliori della serie di Harry Hole.

Finito di leggere: venerdì 20 maggio 2022.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Il leopardo di Jo Nesbo, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.