CAVALLI SELVAGGI di Cormac McCarthy
L’INIZIO DELLA FRONTIERA
Cavalli selvaggi (1992) di Cormac McCarthy (leggi QUI la recensione di Non è un paese per vecchi) è il primo romanzo della Trilogia della frontiera, composta anche da Oltre il confine (1994) e Città della pianura (1998). Un lungo romanzo di formazione e d’avventura su due giovani cowboy, John Grady Cole e Billy Parham, ambientato principalmente lungo il confine tra Texas e Messico. Tutti e tre i romanzi sono stati pubblicati singolarmente da Einaudi, e in volume unico con prefazione di Alessandro Baricco.
La storia inizia nel 1949 quando il cowboy appena sedicenne John Grady Cole si trova a fare i conti con la morte del nonno, capisce che il ranch dove è cresciuto in Texas sta per essere venduto e non c’è più nulla da fare. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla famiglia, alla terra e alla famiglia, John e il suo migliore amico Lacey Rawlins sellano il cavallo e si mettono sull’unica pista che dal Texas conduce alla frontiera e più in là in Messico.
Nella loro immaginazione questo viaggio mitico dovrebbe portarli dalla vastità di un territorio maestoso e senza tempo sino al cuore aspro e desolato dei monti messicani, sino a toccare con un dito il sogno western: un passato nobile e, forse, mai esistito, dove la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi. Quello che non prevedevano è di incontrare il male, insito nella natura di tutti gli uomini e in ogni tempo.

DI CAVALLI E DI AMORI
Lungo il percorso si unisce a loro (nella prima parte) il tragico e selvaggio Jimmy Blevins: ha tredici anni ma dice di averne di più, monta un bellissimo baio enorme, troppo bello per un vagabondo come lui. Dal passato misterioso e la mira infallibile, i messicani gli stanno dando la caccia, forse per il cavallo.
A destinazione (nella seconda parte) trovano invece un paio di occhi che possono “in un batter di cuore sconvolgere il mondo“: Alejandra è la figlia del ricchissimo proprietario del ranch dove i due trovano lavoro come cowboy esattamente come speravano. John inizia con lei una relazione clandestina. Proprio a causa di questo rapporto il datore di lavoro, che finora li aveva protetti, li consegnerà infine ai poliziotti messicani che li considerano complici di Blevins, non solo ladro di cavalli, ma anche diventato un assassino per recuperare il suo baio.
Seguono pagine senza speranza, di spietata crudeltà nelle carceri messicane, ma anche di un’amicizia senza confini, di un grande sentimento che non chiede nulla in cambio, di un amore destinato a rimanere insaziabile. Dopo la caduta, la risalita. Del resto Cavalli selvaggi convinse per il romanticismo, finora inedito nei lavori di McCarthy, che andava a contrastare il nichilismo per il quale era conosciuto.

CONCLUSIONI
Vincitore del National Book Award di quell’anno, si tratta del primo bestseller dell’autore. Di questo libro nel 2000 l’attore Billy Bob Thornton ha curato un liberissimo adattamento cinematografico dal titolo Passione ribelle, con Matt Damon (Cole), Henry Thomas (Lacey Rawlins), Penélope Cruz (Alejandra de la Rocha) e Lucas Black (Jimmy Blevins) che floppò clamorosamente al botteghino (e nemmeno la critica si spese in parole lusinghiere). Da non confondersi con l’omonimo film del 2015 scritto, diretto e interpretato da Robert Duvall.
Definire la strepitosa scrittura di McCarthy “asciutta” come nello stile di Hemingway non renderebbe l’idea: i laconici dialoghi si mescolano al racconto in terza persona senza generare confusione, si fondono con le descrizioni di pianure ombrose e dei deserti soleggiati; senza fronzoli, da una parte battute minimali e dall’altra carenza di punti d’interpunzione, che danno un ritmo interno che incanta come in un libro di Faulkner.
Cavalli selvaggi demolisce l’immagine iconica delle grandi praterie cui siamo abituati. I suoi protagonisti viaggiano senza meta, attraversano spazi aperti, finiscono in un paese senza padroni, a domare cavalli e a farsi domare dalle donne: sono i due cowboy i veri cavalli selvaggi evocati dal titolo, punto di contatto tra un passato morente e il western della civiltà moderna.
Finito di leggere: mercoledì 07 giugno 2023.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Cavalli selvaggi di Cormac McCarthy, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.