L’AQUILA NERA di Claudio Chillemi

L’AQUILA NERA di Claudio Chillemi

QUESTA E’ LA STORIA DI UN TEMPO LONTANISSIMO

Quando la Sicilia era al centro del mondo, nei primi anni del XIII secolo, era anche una terra scossa dai venti di un feroce conflitto di successione all’ambito trono imperiale.

Quello che sembra il prologo di un serial tv fantastico stile Hercules è in realtà l’inizio di un romanzo fantasy che ha per protagonista il giovane Federico Hohenstaufen. L’avventura inizia in medias res, Federico è in fuga ma aiutato da un variegato gruppo di mentori e amici: da Gentile da Manupello a mastro Guglielmo il Precettore passando per Ruggero il Guerriero normanno, senza dimenticare l’inseparabile coppia formata dall’arabo Hamed e dal gigante Argo che cela un mistero sotto il suo cappuccio… Il principale antagonista è rappresentato da Markwald Anweiler, un avventuriero tedesco demoniaco quasi alla pari di Lord Voldemort, che cerca di impossessarsi del regno di Sicilia per conto di Filippo di Svevia, fratello di Ennrico VII, che considera padre “illegittimo” di Federico, pertanto usurpatore. Tutti questi personaggi memorabili sono immortalati dai disegni di Fabio Grasso.

L'aquila nera_Libri Senza Gloria
L’aquila nera_Libri Senza Gloria

L’autore è Claudio Chillemi, diverse volte vincitore del Premio Italia per il miglior racconto di fantascienza, non è nuovo a racconti, romanzi e opere teatrali per ragazzi. Insieme all’autore, Enrico Di Stefano, anch’egli siciliano, ha fondato la rivista amatoriale Fondazione, due loro racconti abbiamo avuto modo di leggere nell’antologia di fantascienza tutta siciliana sin dal titolo Trinacria Station (leggi QUI la recensione). Chillemi non è dunque nuovo nemmeno alle opere fantastiche di ambientazione siciliana, dal distopico Katàne (leggi QUI la recensione) all’ucronico The Panisperna Boys in Operation Harmony raccolto nell’antologia Dieselpunk (scritta a quattro mani con lo statunitense Paul Di Filippo). E, per ultimo, non è nuovo nemmeno alla figura di Federico II di Svevia, essendoci tra le sue opere più importanti il romanzo Federico Piccolo Grande Re (L’Almanacco Editore, 2004), già finalista al Premio Italia. Il libro è ampliato nel 2010 con quattro nuovi capitoli, più “magici”, per la nuova versione pubblicata da Edizioni Della Vigna. Infine, una seconda trasformazione ha evoluto il testo nel definitivo L’Aquila Nera (Delos Book, 2021), che ha vinto il Premio Italia 2022 come miglior romanzo fantasy, primo volume di una ideale trilogia, al momento continuata con il secondo romanzo, L’Isola di Cristallo (sempre per Delos Book, 2022).

IL TEMPO DEI MITI E DELLE LEGGENDE

Il prologo si svolge il 26 dicembre 1193 nel Castello di Caccamo, famoso per l’infestazione di Matteo Bonello (qui in un cammeo): Costanza da Hauteville sta per partorire Federico II. Quindi ci spostiamo al dicembre 1201, quando ritroviamo l’erede degli Hohenstaufen e sovrano legittimo di Sicilia, nonché ragazzino di appena sette anni. Questo non è un giovinetto che deve ancora formarsi, non è Harry Potter, ma un giovane aspirante monarca già colmo di abilità, forse proprio in virtù di quelle misteriose origini di cui parla il suo arcinemico: rimasto orfano a quattro anni, è bello e poliglotta, sicuro di sé al punto da non ricevere consigli dagli adulti ma da darli lui a loro, la sua rabbia mette paura ai più grandi, è abile nella spada, non ha remore a uccidere il nemico e ordisce piani di fuga come un leader provetto. Già alimenta leggende sul proprio conto.

Federico, che gode della protezione riluttante del nuovo papa Lotario dei conti di Segni, insieme ai suoi amici intraprende un pericoloso viaggio allo scopo di incontrare Gualtiero della Pagliara in luogo neutro (come quello dei monaci di Monreale) e assicurarsi la sua alleanza. Non mancano gli intrighi e i colpi di scena che porranno a Federico l’occasione di dimostrare, anzitutto a se stesso, di essere degno del suo nome e del fardello della corona. L’Aquila Nera (su sfondo dorato) cui fa riferimento il titolo è d’altronde lo stemma imperiale che egli adotterà per sancire il legame tra la Roma Antica e quella Moderna.

Per quanto non esista alcuna documentazione storica sulla vita del sovrano svevo prima dei 13 anni, Chillemi riesce a dare basi solidissime ai suoi personaggi per reimmaginare alcuni fatti realmente accaduti. Un romanzo di formazione che si snoda tra storia e leggenda grazie anche all’ambientazione siciliana, da sempre crocevia di culture e civiltà, quest’antica isola piena di magia e misteri si rivela terreno fertile anche di creature fantastiche e presenze mitologiche: spettri e ciclopi oppure la Biddrina, il mostruoso rettile di Caltanissetta, qui addomesticata da una Majara, la strega siciliana, fino alle arpie che vivono sotto il vulcano.

Il ritmo è altissimo e, senza nemmeno rendersene conto, il lettore si ritrova già tra le pagine del sequel.

Finito di leggere: mercoledì 24 settembre 2025.

Nel salutarvi vi invito a leggere L’Aquila Nera di Claudio Chillemi, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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