LE OMBRE DI PEMBERLEY di Carrie Bebris
ORGOGLIO E PREGIUDIZIO E DELITTI
Carrie Bebris, una volta giornalista e insegnante di inglese, ha cambiato la sua vita dal momento in cui ha immaginato una saga noir avente per protagonisti Mr. Darcy ed Elizabeth Bennet, i personaggi di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Le ombre di Pemberley (2006), altrimenti conosciuto come Il mistero dell’abbazia, è il terzo di sei volumi pubblicati ad oggi. Inutile dire che siamo distanti anni luce (fortunatamente) da Orgoglio e pregiudizio e zombie, l’ironico horror vittoriano postmoderno con il quale Seth Grahame-Smith ha riscritto il classico della letteratura britannica. Da non confondersi comunque con l’omonima miniserie televisiva britannica in tre episodi del 2013 tratta dal romanzo Morte a Pemberley di P.D. James, con Matthew Rhys e Anna Maxwell Martin, che pure riprendeva stile e personaggi dell’intramontabile romanzo della Austen.
UN MISTERO CHE VIENE DAL PASSATO
Un anno dopo il giorno delle nozze, Mr. e Mrs. Darcy si ritirano nella quiete e nella solitudine della sontuosa residenza di famiglia di lui, l’amata Pemberley, in attesa della nascita del primo figlio. Il loro idillio familiare viene però minacciato da un mistero che riemerge dal passato risvegliando ombre insidiose, ovvero la scoperta di una lettera scritta ben diciotto anni prima dalla madre di Darcy, la defunta Lady Anne Fitzwilliam, e rivolta proprio alla futura moglie di suo figlio. Si crea quindi una specie di affinità elettiva fra le due che solca i secoli.

Queste lettere riaprono un caso da tempo dimenticato a proposito di un antico cimelio di famiglia scomparso: così la serenità della coppia viene turbata dalla convocazione in appello per Darcy, accusato di furto, che rischia di mettere in pericolo il suo buon nome, l’eredità e persino la libertà. Come se non fosse abbastanza arriva l’autoritaria zia Lady Catherine de Bourgh, la cui occupazione principale sembra essere quella di tormentare la povera Elizabeth, ma che si rivela di grande aiuto in quanto convince il magistrato a fissare una cauzione per scarcerare il nipote e poterlo prendere sotto la sua custodia. Per riportare la pace tra le mura di Pemberley, stavolta i coniugi Darcy dovranno difendere se stessi (e il futuro del loro figlio) da un nemico che si nasconde nell’ombra.
IL CROSSOVER CHE NON TI ASPETTI
Ogni capitolo della storia è preceduto da una citazione in esergo direttamente da Orgoglio e pregiudizio, da carteggi dell’autrice e comunque da L’Abbazia di Northanger, altro romanzo della Austen, con il quale la Bebris tenta un crossover. Infatti la visita al maniero gotico da parte dei coniugi Darcy è il pretesto che innesca l’intricata vicenda. Purtroppo il mystery non sempre primeggia, lasciando il passo ai torni romantici. I personaggi di Jane Austen vivono grazie alle psicologie ben definite dall’autrice principale (l’odiosa zia Catherine, l’invadente madre di Elisabeth, l’immatura sorella Lydia, il detestabile fratellastro Wickham) rivitalizzati con il rispetto della profonda conoscitrice e amante dell’opera originale. Pure lo stile di Austen è tenuto in alta considerazione, ma chiaramente la Bebris lo aggiorna nell’ottica di un sequel moderno, elegante senza arrivare alle vette di raffinatezza del romanzo madre, e nonostante la grande documentazione lo stile descrittivo è ai minimi storici.

Le ombre di Pemberley è una gradevole rivisitazione in salsa “gialla” di un classico senza tempo, e già per la sola idea si perdonano i prevedibilissimi colpi di scena. Il vero piacere è però dato dal coinvolgimento di una coppia moderna e affiatata, intelligente e ironica, forte e inseparabile, totalmente protagonista in ogni scena, sempre insieme contro il destino avverso, certi (come il lettore) che “l’amore vince su tutto“.
Finito di leggere: martedì 10 gennaio 2023.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Le ombre di Pemberley di Carrie Bebris, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.