POCHI INUTILI NASCONDIGLI di Giorgio Faletti
SETTE NASCONDIGLI
Pubblicato da Baldini Castoldi Dalai, i Pochi inutili nascondigli del titolo sono sette racconti di Giorgio Faletti, ciascuno preceduto da una evocativa illustrazione di Paolo Fresu. Uno scrittore ed ex comico, Faletti, che da sempre deve confrontarsi con la pesante eredità del suo folgorante debutto letterario: Io uccido.

In questo caso il metodo dell’antologia l’aveva sperimentato anche Carlo Lucarelli, e non è difficile provare ad accostare questi due tentativi alle raccolte di racconti horror del maestro Stephen King. Una novità quindi per Faletti, sia per il formato breve sia per la tematica soprannaturale. Difatti esplora luci e ombre di personaggi ironici e fumatori, proprio come lui, e lo fa attraversando i generi del giallo, del fantastico e dell’horror.

I MAGNIFICI 7
Sette trame misteriose quindi, condite di metafore, e dai risvolti sorprendenti. Scopriamole una per una.
Una gomma e una matita, il più lungo della raccolta tanto da avvicinarsi ad essere un romanzo breve, ci racconta cosa sarebbe disposto a diventare un uomo buono se avesse le armi per ottenere tutto ciò che desidera. L’ultimo venerdì della signora Kliemann è una variante macabra del ben più ironico Weekend con il morto ma ambientato in una ricca villa all’Elba. La discesa agli inferi dell’insegnante di Graffiti ci lascia perplessi, soprattutto perché il protagonista è talmente respingente che mai tifiamo per lui.

Spugnole è una orrorifica prova bucolica degna del Re del Terrore, così come La ragazza che guardava l’acqua ci ripropone l’ennesima variante della bella e la bestiadove la bestia è il mostro della laguna nera, come visto recentemente al cinema con il film Premio Oscar La forma dell’acqua. Dallo stile più frizzante e incalzante è L’ospite d’onore, detective story di un giornalista alla ricerca di un personaggio televisivo scomparso in circostanze misteriose ma ritrovato in un paradiso tropicale. Infine, Physique du role ci insegna come le apparenze ingannino, pure sul set di un film sui lupi mannari.

CONCLUSIONI
Alcuni refusi, errori e frasi scomposte sono sopravvissute sino all’impaginazione finale. Purtroppo lo stile descrittivo e a tratti liricidi Giorgio Faletti non sempre si armonizza con i soggetti di ispirazione più fantastica.

Chiaramente il confronto tra i sette racconti è inevitabile, così sicuramente c’è sempre qualcuno che “acchiappa” più degli altri. In ogni caso abbiamo a che fare con sette sfumature del lato più oscuro dell’essere umano, quello che cerchiamo di tenere segreto in pochi ma inutili nascondigli.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Pochi inutili nascondigli di Giorgio Faletti, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: lunedì 20 gennaio 2020.