VENTUNO VICENDE VAGAMENTE VERGOGNOSE. TAUTOGRAMMI di Walter Lazzarin
ALFABETO
Ventuno lettere dell’alfabeto. Ventuno racconti “vagamente vergognosi” (e in alcuni casi bocaccieschi, nel miglior senso del termine). Una lettera per ciascun racconto, dalla A(a) alla Z(z). Doppia lettera perché ciascun racconto è un tautogramma: interamente costruito “con componenti che cominciano, categoricamente, con caratteri coincidenti” per dirla con il tautogramma in quarta di copertina riportato ovviamente (anche) nella postilla al racconto della lettera C(c).
Ciascun “brevissimo” racconto è seguito da una tabella con postilla dell’autore (appunto) sulla genesi degli specifici tautogrammi e vignetta allusiva (non ce ne voglia il bravo disegnatore ma la più suggestiva è quella che chiude il racconto Nostoi). I tautogrammi posseggono delle note a piè di pagina che non sono altrettanti tautogrammi, ma comunque non perdono la sagacia dell’autore.

L’AUTORE
Walter Lazzarin, lo “scrittore per strada” che gira le piazze italiane con una vecchia Olivetti Lettera 32, anche in onda il sabato su Dribbling di Rai 2 dal 2016 al 2017. Dimostra di avere ironia, autoironia, dispensa consigli agli scrittori (e agli editor) e non lesina frecciatine alla Juventus.
Tutti i racconti sono costruiti con perizia e fatica, senza alcun aulicismo poetico (sarebbe stata la via più semplice) ma con un proliferare di aggettivi, avverbi, gerundi sequenziali che in un “normale” racconto moderno avrebbero stufato, qui no. Tutti i racconti parlano di coppie di personaggi noti (Ottaviano e Ottavia, Riccardo e Robin, Socrate e Santippe, ecc), e sono raccontati per coppie (di aggettivi, verbi, ecc. che solo a lungo andare ci rammentano l’assenza di articoli determinativi e indeterminativi).

I RACCONTI
Ci sono racconti che funzionano in questo modo, e altri racconti che propongono scambi di battute come fossero sceneggiature. Si veda il racconto dedicato (alla lettera Bb) a Bukowski (Bagordo balordo), in assoluto uno dei più belli: dialoghi e lascivia in pieno stile B. Sì, perché Lazzarin non sceglie i soggetti a caso: sono sempre attinenti alla lettera con cui comincia il racconto, e sono sempre costruiti in maniera “realistica” e mai forzata all’interno del componimento. Si veda la satira di Groucho nel racconto dedicato a Dylan Dog dal titolo Donne du du du (alla lettera Dd). Alcuni tautogrammi si pongono come divertenti indovinelli (Coppia celebre), altri quali what if (così Letto offre una versione alternativa della Lotita di Nabokov)…

CONCLUSIONI
Scopriamo che la lettera Aa è quella che più di tutte offre l’opportunità di sbizzarrirsi (Affaticamento all’avambraccio), che allo stesso grafema corrispondono diversi fonemi (questo in effetti crea qualche difficoltà), che la lettera Gg è quella più legata al Vecchio Testamento (Gossip girl) e che la lettera Rr è la più facile da rielaborare. Se tutti i componimenti constano di circa cento componenti, ci sono lettere “più difficili” che richiedono meno componenti ma non meno fantasie, come ovviamente la lettera Hg (Hogwarts).

Edito da Casa Sirio per la collana DieciQuindici, Ventuno Vicende Vagamente Vergognose. Tautogrammi dimostra la grande conoscenza del mondo classico da parte di Lazzarin, e rivela lo studio approfondito (sia culturale sia lessicale) dietro la costruzione di ciascun racconto (grazie anche alle spiegazioni fornite dallo stesso autore a corredo di ciascuna farsa amorosa).
Nel salutarvi, vi invito a leggere Ventuno vicende vagamente vergognose. Tautogrammi di Walter Lazzarin, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: sabato 29 giugno 2019.